A causa delle alte temperature di luglio lo strato di ghiaccio della più grande isola del mondo, la Groelandia, ha iniziato a sciogliersi. L’otto luglio scorso i satelliti della NASA avevano fissato al 40% la quantità di ghiaccio che si sarebbe sciolta, livello salito al 97% già il 12 luglio.
Riguardo le conseguenze di questo anomalo scioglimento dei ghiacci della Groelandia e la loro influenza sull’aumento del livello degli oceani, gli esperti hanno opinioni divergenti, non prive di toni apocalittici. Attualmente la Groelandia è ricoperta per l’80% da ghiaccio, in pratica quest’isola conserva circa il 20% della riserva mondiale di acqua.
Al mondo esistono due spessi strati di ghiaccio, il più grande è quello antartico, poi c’è quello della Groelandia. Igor’ Davidenko, dottore in geologia mineralogia, ha spiegato a “La Voce della Russia” che in base ai dati degli studiosi, dal 2003 al 2010, il livello mondiale degli Oceani si è innalzato di mezzo millimetro a seguito dello scioglimento dei ghiacciai: Leggo nei giornali, nelle riviste o sento alla televisione delle sciocchezze sul fatto che il livello degli oceani si innalzerebbe di 70 metri nel caso i ghiacci Antartici e della Groelandia si sciogliessero. Si tratta di una bufala che dimostra quanto il problema non sia stato capito. I ghiacci rappresentano solo l’1,6% del volume totale dell’idrosfera.
Igor’ Davidenko spiega che il mantello di ghiaccio della Groelandia è vicino all’81° di latitudine nord e si congiunge con il mar Glaciale Artico e con il ghiacciaio Petermann. Questo strato di ghiaccio è lungo 70 chilometri e largo 15, il suo spessore va dagli 80 ai 600 metri, al centro dell’isola c’è un ghiacciaio gigante la cui altezza tocca i 3,5 chilometri. Ogni estate i ghiacci si sciolgono per metà. La maggior parte dell’acqua che si forma all’interno dell’isola si ghiaccia nuovamente e solamente i ghiacci lungo le coste finiscono in mare. Dall’aprile del 2002 a febbraio 2009 il ghiacciaio della Groelandia è diminuito di 1,6 milioni di chilometri cubi. Davidenko sottolinea poi che il massiccio scioglimento dei ghiacciai della Groelandia rientra nel consueto quadro dell’ambiente naturale della regione: Questo non significa che tutti i ghiacci della superficie terrestre hanno iniziato a sciogliersi in modo tanto attivo come in Groelandia. Di contro, in questo momento in Antartide il mantello ghiacciato sta riprendendo a crescere.
Questo significa che in alcuni posti si scioglie e in altri si cristallizza. Il sistema della Terra è molto interessante e complicato e i cambiamenti climatici non sono subordinati all’uomo. Il nostro compito è osservare ed evitare che succedano cose spiacevoli. Una minaccia per le navi è rappresentata dagli iceberg, che fluttuano lungo le coste e si formano a causa dello scioglimento dei ghiacci della Groelandia. Proprio alcuni giorni fa dei turisti che si trovavano sul ghiacciaio di Petermann hanno assistito al distaccamento di un grosso blocco di ghiaccio la cui area è di circa 120 chilometri quadrati. Al momento il grosso iceberg è alla deriva, e naviga fra Groelandia e Canada. E’ già il secondo iceberg che si distacca dall’isola di ghiaccio.
Due anni fa dall’isola si è staccato un gigantesco ammasso di ghiaccio ampio 260 chilometri quadrati, è due volte la superfice del Lichtenstein. Oggi assistiamo all’incessante discioglimento dello stesso ghiacciato di Petermann. Gli esperti imputano questa situazione straordinaria alla permanenza sopra l’isola di una massa d’aria calda dall’inizio di maggio. In quest’area l’ultimo fronte di aria calda ha iniziato a dissolversi solo il 16 luglio.
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