L'enigma rappresentato dal “Meccanismo di Antikythera è un passo più vicino alla soluzione. Chi ha creato il computer meccanico più antico del mondo scoperto in un relitto al largo dell'isola di Creta?
Il meccanismo di Antikythera è uno dei dispositivi meccanici più sorprendenti provenienti dal mondo antico. Per decenni, gli scienziati hanno utilizzato tutta la tecnologia disponibile per cercare di decifrarne il funzionamento.
Tuttavia, a causa della sua complessità, il suo vero scopo è rimasto avvolto nel mistero. Ma negli ultimi anni, un certo numero di scienziati sembra aver risolto il mistero sul funzionamento e l’utilizzo del dispositivo.
Il complesso di ingranaggi in bronzo e quadranti di visualizzazione precede di ben 1000 anni altri esempi noti di tecnologia simile. Il meccanismo veniva azionato da una maniglia collegata ad un sistema di oltre 30 ruote dentate. Anche se non è programmabile nel senso moderno del termine, alcuni ricercatori l’hanno definito il “primo computer analogico”.
Gli ingranaggi sono stati accoppiati ai puntatori posti sulla parte anteriore e posteriore del meccanismo, i quali mostrano la posizione del Sole, della Luna e dei pianeti mentre si muovono attraverso lo zodiaco. Ciò che impressiona è l’impressionante precisione nel prevedere le eclissi solari e lunari.
Sorprendentemente, il dispositivo comprendeva anche un quadrante concepito per indicare quale dei giochi ellenici avrebbe avuto luogo ogni anno, comprese le Olimpiadi che si verificavano ogni quattro anni.
Come racconta il New York Times, gli archeologi e gli storici hanno a lungo dibattuto su dove possa essere stato costruito il meccanismo, e da chi. Data la sua raffinatezza, alcuni esperti ritengono che la sua concezione deve essere stata influenzata, almeno in parte, da alcuni grandi scienziati greci, forse Archimede, Ipparco o Posidonio.
Recentemente, una nuova analisi del quadrante che si trova sul retro del meccanismo ha fornito un nuovo indizio per la soluzione di uno dei puzzle più intriganti della storia.
Christian C. Carman, storico della scienza presso l’Università Nazionale di Quilmes in Argentina, e James Evans, fisico dell’Università di Puget Sound di Washington, suggeriscono che il calendario del misterioso dispositivo iniziata nel 205 a.C., dopo soli sette anni dalla morte di Archimede.
Nel 1970, si stimò che il meccanismo risalisse all’87 a.C., ma l’analisi delle iscrizioni rivela che il calcolatore risale almeno al 150 a.C. Carman e Evans hanno scoperto che i modelli di eclissi del dispositivo si adattano meglio ai modelli elaborati dai babilonesi. La previsione delle eclissi del meccanismo, infatti, non si basa sulla trigonometria greca, che non esisteva al momento della sua costruzione, ma sui metodi matematici babilonesi.
Dunque, o i greci hanno mutuato le osservazioni astronomiche dei popoli mesopotamici, oppure il meccanismo proviene direttamente dalla Mezza Luna fertile.
Da quando le nuove informazioni hanno cominciato ad emergere sul meccanismo di Antikythera, sono state prodotte numerose pubblicazioni, repliche e simulazioni al computer (anche un modello realizzato con il Lego). Un gruppo sempre più numeroso di studiosi, tra cui archeologi, astronomi e storici, sembra interessato a svelare i segreti del meccanismo.
Lo scorso autunno, una spedizione guidata da Woods Hole e un gruppo di scienziati greci ha dato il via alla prima indagine sistematica sul sito del naufragio dove è stato trovato il meccanismo. A causa del maltempo le immersioni sono durate solo cinque giorni, ma gli scienziati prevedono di tornare sul posto la prossima primavera.
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