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martedì 13 gennaio 2015

Il mistero che circonda la morte del capitano Mantell, dell’USAAF


 



Un bagliore rosso tra le nuvole, al di sopra di Godman Field, nel Kentucky: « un disco grande quanto il Pentagono », che si librava, silenziosamente, su di una base di aerei da caccia, « una costruzione accanto alla quale la Queen Mary sarebbe apparsa piccolissima », sostenuto da fiamme color arancio cupo che illuminavano la base delle nuvole.



 Il capitano Mantell, dell’USAAF , venne mandato a indagare con il suo minuscolo apparecchio. Quando Mantell lo trovò, la sua voce, attraverso la radio, fremeva di eccitazione. Era immenso, disse; una cosa metallica colossale, dal diametro di 100-300 metri, e volava alla velocità di 160 chilometri l’ora. 
Mantell stava cercando di raggiungerlo. Non appena il gigante lo avvistò (o lo senti), passò alla velocità di 600 chilometri l’ora. 
Accelerò molto più rapidamente di un aereo a reazione, e Mantell si lanciò all’inseguimento. L’ultima notizia di Mantell fu questa: il relitto del suo aereo era stato trovato in frammenti minuscoli, segnati da strane linee profonde, come se fossero stati investiti da una pioggia di qualcosa di tremendo, di potentissimo e inspiegabile; come se fosse penetrato nel fuoco dei tubi di scarico e in qualcosa di peggio, in cui nessun metallo terrestre sarebbe riuscito a resistere. 
L’Autorità affermo' che Mantell stava « inseguendo il pianeta Venere ». Qualche illusionista è capace di spiegare come faceva il pianéta Venere ad apparire sotto forma di un disco largo cento metri, lanciato alla velocità di 160 chilometri orari, e poi a salire rapidamente, emettendo fiamme arancione? 
In seguito, abbiamo avuto modo di leggere una nuova spiegazione ufficiale: Mantell era andato a sbattere contro un pallone meteorologico Skyhook, ed era precipitato.



E se anche fosse andata proprio cosi? Sarebbe bastato a fare a pezzi il suo aereo? Qualcuno è forse capace di pilotare un aereo da caccia avvalendosi di uno Skyhook, in qualunque momento del giorno o della notte, senza aver paura di farsi del male?
Ma quando mai uno Skyhook ha mai volato alla velocità di 160 chilometri l’ora, o è salito rapidamente a 600 chilometri l’ora, con fiamme arancione, eccetera eccetera? Secondo una versione ufficiale, Mantell dava la caccia al pianeta Venere, trasformatosi più tardi in un pallone Skyhook: e cosi, purtroppo, è morto senza aver avuto il tempo di spiegarci cosa e’ successo veramente quel giorno.

©© Testo tratto da Flying Saucer Review  di George Adamski e The Flying Saucers Are Real di Donald Keyhoee riadattato e tradotto da Roberto Pinotti
post a scopo divulgativo senza fine di lucro,ai sensi art.2 comma 1-bis, art. 70 del Fair Use

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