I ricercatori del Centro Internazionale
di Fisica Teorica di Trieste hanno scoperto ciò che potrebbe essere la prima
otturazione odontoiatrica della storia nei resti di una mascella appartenuta ad
un uomo del Neolitico.
La cura dei denti sembra essere una questione
dalle radici millenarie: nel 2001, infatti, un team di archeologi scoprì in
Pakistan le prove della trapanazione di denti su 11 individui vissuti tra i
9.000 e gli 8.000 anni fa. Queste trapanazioni, effettuate probabilmente con uno
strumento dalla punta di selce, sembrano essere state eseguite per rimuovere la
carie dai denti
dei nostri antenati.
"I dentisti del neolitico"
La scoperta di un'otturazione è invece la prima
testimonianza di un trattamento relativamente avanzato di un problema dentale.
La mascella sarebbe appartenuta ad un uomo di 24-30 anni, ed è stata scoperta
oltre un secolo fa nei pressi di Lonche, Slovenia.
"La mascella è rimasta in un museo [di
Trieste] per 101 anni senza che nessuno si accorgesse di qualcosa di
strano" spiega Claudio Tuniz, ricercatore del Centro. L'otturazione è stata
notata al momento del test di una nuova apparecchiatura a raggi-X, durante il quale la
mascella è stata utilizzata come soggetto per le riprese.
Le immagini
hanno mostrato la presenza di materiale
insolito in corrispondenza di un canino, materiale che riempiva perfettamente la
cavità del dente proteggendo lo strato di dentina sottostante.
La spettroscopia ad infrarossi ha identificato il
materiale come cera d'api, e la datazione al radiocarbonio sembra collocarlo
intorno ai 6.500 anni fa.
E' difficile escludere che la cera d'api trovata
sul dente sia stata effettivamente collocata nella cavità per risolvere un
problema dentale. I ricercatori, tuttavia, credono di poter escludere ogni altra
ipotesi per via dell'accurato posizionamento della cera all'interno del
dente.
"E' sempre difficile avere un'idea chiara
delle manipolazioni di ossa e denti" spiega David Frayer della University of
Kansas. "Ma credo che i ricercatori abbiano portato i migliori argomenti
possibili a sostegno dell'ipotesi della cera utilizzata come riempimento per i
denti".
In effetti, la cera d'api sembra essere uno dei
migliori materiali disponibili in natura per il riempimento di cavità dentali.
"Il punto di fusione è basso, per cui si può sciogliere facilmente, ma si
solidifica non appena si raffredda a temperatura ambiente".
Un materiale sfruttatissimo
La cera d'api è un materiale ampiamente sfruttato
nell'antichità per via delle sue proprietà sigillanti. Viene
secreta da otto ghiandole presenti nella zona ventrale delle api solo quando la
temperatura dell' alveare è compresa tra i 33 e i 36°C, e richiede un sacrificio
enorme: si calcola che per ottenere un solo chilogrammo di cera le api debbano
percorrere circa 530.0000 km per la raccolta del polline.
In aggiunta, la cera d'api contiene miele e
propoli, sostanze dalla proprietà antibatteriche e antinfiammatorie capaci di
inibire la proliferazione della carie. Il propoli, ad esempio, viene sfruttato
dalle api come materiale sigillante per riempire piccole fessure all'interno
dell'alveare, ma viene utilizzato anche per evitare che parassiti e batteri
possano prosperare all'interno della colonia.
"Ho utilizzato la cera d'api in un progetto
sulla
mummificazione, ed è risultata molto utile; è per questo che
veniva utilizzata dagli imbalsamatori egizi" spiega Stephen Buckley,
ricercatore della University of York.
Fonte
inglese: www.newscientist.com
Fonte italiana: www.ditadifulmine.com
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