In questi ultimi tempi, la blogosfera è piena di voci su un'imminente disastro di proporzioni apocalittiche, per colpa delle acque radioattive che circolano nel Pacifico, e che provengono dal disastro nucleare di Fukushima, in Giappone. La verità è che si, le così dette "acque radioattive di Fukushima" stanno per arrivare anche dall'altra parte del Pacifico, ma i valori registrati sono sotto la soglia di sicurezza e non c'è nulla per cui allarmarsi.
In seguito al collasso di uno dei core della centrale di Fukushima, nel 2011, molta acqua contaminata finì nell'oceano e c'era tanta paura di possibili ripercussioni a livello globale, un po' in memoria di quanto successo con le nubi radioattive spostate dal vento nelle settimane dopo l'incidente nucleare di Chernobyl, nel 1986.
Le prime analisi fatte dai ricercatori, con a capo John Smith, del Bedford Institute of Oceanography, dell'acqua arrivata sulle coste del Canada, ha rilevato la presenza di Cesio-134 e Cesio-137. Il primo è un isotopo come una emivita relativamente corta, di appena 2 anni, quindi il fatto che ci sia nelle acque significa che provengono da una fonte molto recente e in questo caso è sicuramente Fukushima.
Fortunatamente, le analisi hanno anche mostrato che i valori sono assolutamente entro i limiti di sicurezza del Canada. Le previsioni fatte un mese fa dall'Istituto di Oceanografia Woods Hole sono state rispettate e le prime ondate stanno arrivando in questi giorni.
Gli scienziati sono molto attenti a come si muovono queste acque sia per capire se c'è eventualmente pericolo, sia per studiare l'impatto di un disastro simile su larga scala e cosa potrebbe succedere in situazioni peggiori, per poterci preparare per tempo con modelli più affidabili circa la circolazione oceanica.
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