All'inizio di questo mese, la sonda della NASA Lunar Atmosphere and Dust Environment Explorer (LADEE) stava osservando le stelle, quando, in alcune riprese, ha catturato anche la superficie lunare.
Così, quando i dati sono stati inviati a Terra, le immagini sono di fatto diventate le prime della Luna scattate dalla sonda.
Così, quando i dati sono stati inviati a Terra, le immagini sono di fatto diventate le prime della Luna scattate dalla sonda.
E' la prima volta che viene comandato il downlink di questo tipo di dati: le foto sono state scattate con il sistema di telecamere di bordo, "star trackers", il cui compito principale è quello di riprendere il campo stellare circostante, in modo che la navicella possa calcolare autonomamente il suo orientamento nello spazio.
E' uno dei sistemi primari per la missione che esegue questo compito molte volte al minuto e dalla sua precisione, dipendono le misurazioni degli strumenti di LADEE.
E' uno dei sistemi primari per la missione che esegue questo compito molte volte al minuto e dalla sua precisione, dipendono le misurazioni degli strumenti di LADEE.
"Le telecamere che inseguono le stelle, non sono molto brave in realtà a riprendere immagini", spiega Butler Hine, responsabile del progetto presso l'Ames Research Center della NASA a Moffett Field, in California.
"Ma a volte, sono in grado di fornire interessanti scorci del terreno lunare".
"Ma a volte, sono in grado di fornire interessanti scorci del terreno lunare".
Dato lo scopo primario dei sensori stellari, la fotocamera utilizza un campo visivo ampio per catturare molto cielo in un solo fotogramma.
Questa prima sequenza è stata ripresa l'8 febbraio 2014 alle 23:45 UTC, mentre LADEE stava effettuando misurazioni atmosferiche.
Sono cinque fotogrammi scattati ad intervalli di un minuto l'uno dall'altro, che riprendono l'emisfero nord-occidentale della Luna, mentre LADEE stava viaggiando a circa 100 chilometri al minutosulla sua orbita.
Tutte le immagini sono state scattate durante la notte lunare ma il riflesso della luce terrestre illuminava sufficientemente il suolo.
La prima (in apertura) riprende, all'orizzonte, il cratere Krieger di circa 23 chilometri di diametro e in primo piano, il cratere Toscanelli di circa 7 chilometri di diametro.
La seconda mostra, verso l'orizzonte, il cratere Wollaston di circa 4 chilometri.
La terza ha inquadrato a nord-ovest del grande cratere Aristarco (fuori del campo visivo) e il pavimento del cratere Raman di circa 10 chilometri di diametro.
La quarta riprende il cratere Golgi di circa 6 chilometri e il cratere Zinner di 5 chilometri di diametro.
Mentre, nell'immagine finale compaiono i crateri Lichtenberg e Schiaparelli, con le pianure del mare Procellarum.
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