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di Enrico Galimberti, direttore del sito di archeologia e misteri Acam.it
Nell’ottobre 2000, lo speciale del Tg1, trasmesso con un'ora e mezzo di ritardo alle 00.15, mostrò all’Italia intera, ma senza molto entusiasmo, le fotografie di veri e propri UFO svolazzanti sopra le teste degli astronauti delle missioni Apollo e della Luna.
Lo speciale aprì la nottata così:
A parlare è Armstrong, uno degli astronauti che raggiunse la luna negli anni ‘60. Lo stesso A., non molti anni fa, ammise di aver avvistato, nel corso di ogni missione spaziale, almeno un Oggetto Volante Non Identificato (OVNI o UFO in inglese).
Ovviamente si disse di tutto su di lui: lo spazio gli ha fatto male…e poi, l’età… come se credere all’esistenza degli extraterrestri fosse una malattia mentale, ma noi tutti, milioni di persone nel mondo, saremmo così tutti pazzi!
Chiacchiere a parte, ho intenzione di mostrarvi le eccezionali fotografie sborsate della NASA (vedi gallery al centro, ndr), in modo da trarne due o tre conclusioni generali sul fenomeno UFO. "Tengo a ribadire che le foto sono ufficiali e rilasciate dalla NASA, quindi autentiche".
Tengo a ribadire che le foto sono ufficiali e rilasciate dalla NASA, quindi autentiche.
Molte persone addotte (rapite) da presunti extraterrestri hanno testimoniato di essere state portate sulla luna e molti credono che la faccia oscura del nostro satellite nasconda una installazione di tecnologia superiore.
Ma tralasciando questi argomenti su cui molto ci sarebbe da dire e i nostri nuovi collaboratori diranno in futuro, alcuni dubbi mi vengono a stuzzicare.
Perché la NASA ha reso pubbliche le foto?
Perché, nonostante tutto, l’argomento non è finito in prima pagina?
Forse perché dobbiamo sapere, ma sempre verità parziali, sempre con il dubbio che non sia così. Fino a che questo dubbio non cesserà, saremo costretti a ingoiare l’amaro boccone della solitudine culturale convinti allo stesso tempo che alla fine a noi non servono altre prove. I testi antichi ce ne parlano da sempre e con parole tanto esplicite che soltanto chi non le ha mai lette o sentite può ancora non creder all’esistenza di esobiologie intelligenti.
Perché, nonostante tutto, l’argomento non è finito in prima pagina?
Forse perché dobbiamo sapere, ma sempre verità parziali, sempre con il dubbio che non sia così. Fino a che questo dubbio non cesserà, saremo costretti a ingoiare l’amaro boccone della solitudine culturale convinti allo stesso tempo che alla fine a noi non servono altre prove. I testi antichi ce ne parlano da sempre e con parole tanto esplicite che soltanto chi non le ha mai lette o sentite può ancora non creder all’esistenza di esobiologie intelligenti.
Spero che, anche grazie ad ACAM, le verità che gli antichi ci hanno tramandato non continuino a languire nell’oblio coatto dalla storia, quella storia scritta con le armi e che è riuscita a seppellire e a distruggere tesori inestimabili che tuttavia continuano a lanciare segnali della loro tacita ma viva presenza…
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