Nonostante il passare degli anni e il progredire della scienza e della tecnica, al mondo esistono ancora dei misteri difficili da comprendere che lasciano basiti persino i più esperti studiosi. Il Gobekli Tepe, una sorta di collina, è di sicuro uno di questi: un sito archeologico unico al mondo, al cui interno sono stati nascosti per millenni i resti di una civiltà arcana.
Situato in prossimità della città di Sanliurfa, nell’area sud dell’odierna Turchia e vicino al confine con la Siria, si tratta di un sito risalente all’inizio del Neolitico o alla fine del Mesolitico, ed è stato definito la Roma dell’Era Glaciale, per il livello raffinato raggiunto nell’architettura e nella cultura dalla civiltà che vi era insediata.
Tra i tanti edifici, quello che desta ancora oggi maggiore scalpore è senza dubbio il tempio, considerato il più antico in pietra mai scoperto, e risalente approssimativamente al 9.600 a.C. circa. Si suppone che la sua costruzione interessò migliaia di uomini e durò (a più riprese) qualcosa come tre-cinque secoli.
La parte più affascinante di questo tempio è rappresentata senza dubbio dai suoi pilastri, alti fino a cinque metri e mezzo, che presentano delle misteriose figure, forse danzatori presi in una sorta di rito sciamanico. Non sono certo gli unici bassorilievi presenti nel complesso: la grande meraviglia è infatti l’assoluta perfezione raggiunta dai creatori nel cesellare i pilastri di calcare con immagini di animali, dal serpente al cinghiale.
Non blocchi di pietra tagliata in modo grossolano, come pure faranno alcune civiltà di molto posteriori a questa, ma un lavoro tra l’architettura e la scultura che ha dell’incredibile: oltre ai pilastri sono state rinvenute 40 pietre a forma di T, alte ben 3 metri, raffiguranti diverse specie animali o forme falliche. Per percepire meglio il fascino di questi luoghi, basti pensare che, nonostante siano stati più volte accostati al sistema di Stonehenge, queste costruzioni sono state create ben 6.000 anni prima.
Non solo, perché anticipano di qualcosa come sette millenni persino la Grande Piramide di Giza, primapersino (tra i 3000 ed i 1500 anni) di Çatalhöyük, considerato uno degli insediamenti più antichi della storia. Insomma, c’è di che scervellarsi nel tentare di comprendere come potesse una civiltà così antica possedere conoscenze così approfondite nel campo scientifico e culturale, visto anche che noi siamo abituati a considerare l’antico Egitto come la culla della cultura.
Gli scavi in quest’area sono iniziati negli anni ’70, ma continuano ancora oggi, visto che le indagini del terreno hanno rivelato che esistono ancora oltre 250 tra pietre enormi e strutture che devono essere riportate alla luce. Come nelle migliori storie, c’è poi anche un mistero nel mistero.
Gli studiosi si chiedono infatti cosa abbia spinto, intorno all’8000 a.C., gli abitanti ad abbandonare il sito e a seppellirlo con la terra. Gli esperti sono convinti che l’abbandono sia stato volontario, e allora cosa è accaduto? Si parla addirittura di una maledizione dovuta ad arcani riti sciamanici, ma forse questo mistero è destinato a rimanere tale. Intanto godiamoci le spettacolari foto del Gobekli Tepe.
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