Animale o vegetale? Non è il dado da brodo, ma l'attinia (o anemone di mare). Una ricerca condotta presso l'Università di Vienna ne rivela la duplice natura genetica.
Uomo-lupo, donna-scimmia, squalo-tigre: i nomi comuni (talvolta letterari o fantasiosi) delle anomalie genetiche (vere o supposte) del mondo animale sono noti. Ma che esistessero esseri viventi davvero a cavallo tra mondo animale e vegetale è una novità. L'ha scoperta il team dell'Università di Vienna guidato dal biologo evolutivo Ulrich Technau, professore del Dipartimento di evoluzione e sviluppo molecolare: gli anemoni di mare, noti anche come attinie, hanno un codice genetico misto: sono un po' animali e un po' piante. Un po' animali... Gli anemoni di mare hanno un assetto genomico dotato di una tale complessità di elementi regolatori che lo rende simile a quello dei moscerini della frutta o di altri animali. Da ciò si capisce che questo principio di regolazione genica è vecchio di almeno 600.000 mila anni e che risale al comune antenato vivente degli esseri umani, dei moscerini e degli stessi anemoni di mare. ...e un po' piante Sotto un altro aspetto genetico, però, le attinie sono più simili alle piante: il loro sistema di regolazione dei "microRNA" (chiave regolativa di molti processi fisiologici), le rende molto diverse dai vertebrati o dagli insetti. Un membro del team austriaco, Yehu Moran, ha persino individuato nell'anemone di mare un nuovo gene: HYL-1. Sarebbe essenziale per la buiogenesi dei microRNA, è tipico delle piante, e non è stato mai osservato in organismi animali. Una scoperta e una lezione Dalla scoperta di una tale, insospettata complessità anche in organismi pregiudizialmente considerati "semplici" - in sostanza: all'opposto della "nobile complessità" degli esseri umani - gli scienziati traggono una considerazione molto importante. Il DNA da solo non basta a determinare tutti i caratteri degli organismi. I geni sono solo le parole con le quali si scrive e si parla la complessa lingua della vita. Sono, invece, le diverse, numerosissime interazioni potenziali tra i singoli elementi che costituiscono il patrimonio genetico a determinare l'esito evolutivo degli esseri viventi, a sua volta condizionato da numerosissimi e spesso incontrollabili di fattori esterni.
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