Alcune fotografie scattate con metodi speciali mostrano una misteriosa luce che circonda oggetti e esseri viventi. Molti interpretano questa “aura” come l'energia spirituale che permea tutto ciò che esiste nell'Universo, altri pensano che si tratti dell'effetto di banali proprietà fisiche dei corpi: in fondo, non è la stessa cosa?
L’aura, parola che deriva dal greco “alos” (corona), è ritenuta essere un sottile campo di radiazione luminosa (invisibile all’occhio umano), che circonderebbe e animerebbe tutti gli esseri viventi (persone, animali e piante), simile al bozzolo di un bruco, tanto da sopravvivere al decadimento della vita biologica dell’essere a cui appartiene.
In antichità, l’aura era considerata luminosità, reale o simbolica, presente attorno al capo o al corpo di uomini illustri, come santi e capi carismatici.
L’esistenza dell’aura è considerata reale presso numerosi popoli di culture diverse, antiche e moderne, così come la raffigurazione dei corpi umani avvolti in ovoidi luminosi, dai quali sarebbe persino possibile capire un’eventuale stato di malattia del corpo.
Dato che l’aura è considerata il riflesso dei pensieri e degli atteggiamenti dell’uomo, essa ne riflette anche le eventuali disarmonie e comportamenti errati, che possono dare luogo a patologie tendenti a trasferirsi progressivamente dal piano spirituale fino a quello materiale.
Il legame tra psiche e malattia era noto già nelle culture pre-moderne, nelle quali il medico era anche sacerdote. La disarmonia tra l’anima, intesa come la forma o il modello che la persona è chiamata a realizzare, e la psiche, si esprime come una frattura del campo sottile che può andare da un semplice assottigliamento a una sorta di buco dell’aura, spesso di colore scuro. Attraverso i buchi dell’aura si determinano fuoriuscite di energia che vengono generalmente vissute come spossatezza e svuotamento.
Ma cosa dice la scienza a proposito dell’aura? Secondo gli scettici, l’esistenza dell’aura è da considerarsi solo nell’ambito del mito e della parapsicologia, dato che non esistono prove scientifiche che supportino tali credenze. Ma è davvero così?
I sostenitori dell’esistenza dell’energia spirituale che permea tutto ciò che esiste nell’Universo si rifanno agli esperimento condotti nel 1939 da Semyon Davidovich Kirlian, uno scienziato, inventore e fotografo russo.
Durante la riparazione di un generatore ad alta tensione, Kirlian fu investito da una scarica elettrica ad alta tensione, ma di bassa intensità (circa 0.1 A, quindi non dannoso), sufficiente a creare dei piccoli aloni luminosi che brillavano attorno alle sue dita e agli elettrodi del generatore.
Appassionato studioso degli studi sull’alta tensione elettrica del suo predecessore Nikola Tesla, per indagare ulteriormente sul fenomeno gli venne l’idea di provare a catturare il bagliore su pellicola fotografica.
I primi oggetti fotografati furono delle monete; poi tentò di fotografare la sua mano. Una volta effettuato il test, Kirlian si accorse che sulla pellicola attorno alle dita della sua mano fotografata apparivano delle tracce luminose che egli stesso attribuì all’aura vitale, e cioè la presunta energia invisibile degli esseri viventi.
Successivamente, Kirlian coinvolse nella ricerca anche la moglie Valentina; i coniugi proseguirono i loro esperimenti all’interno di un laboratorio privato. Tra gli esperimenti più significativi si cita quello delle due foglie, una sana e una malata, le cui foto mostrarono intorno alla foglia sana quella che lui definì un’aura vivida e un’aura opaca, invece, intorno a quella malata.
I sostenitori dell’Effetto Kirlian sostengono una tesi che, se fosse avvalorata dal mondo accademico scientifico, potrebbe avere conseguenze notevoli nella prevenzione delle malattie. Essi ritengono che la presenza di un’aura liscia e regolare rappresenti un segnale di buona salute, mentre un’aura frastagliata suonerebbe come un campanello di allarme per lo stato di salute del soggetto analizzato. Anche la colorazione dell’aura inciderebbe sia sullo stato di salute, della persona sottoposta all’esame, che sullo stato pschico.
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