Entro la fine dell'anno, una muta speciale progettata per la manutenzione degli impianti di trattamento delle acque di New York verrà utilizzato per esplorare il relitto romano di Antikythera nelle acque profonde del mar Egeo, dove un gruppo di pescatori di spugne rinvenne il famoso meccanismo agli inizi del '900.
Si chiama Exosuit ed è considerato dai suoi creatori un vero e proprio sommergibile indossabile.
Lo scafandro da palombaro più avanzato del mondo verrà utilizzato per cercare di far luce sul computer più antico del mondo: il Meccanismo di Antikythera.
La muta speciale è realizzata in metallo rigido con propulsori di movimento simili a quelli utilizzati dalla corazza di Iron Man, i quali consentono ai sub di operare in sicurezza fino ad una profondità di 300 metri.
L’avanzatissima attrezzatura viene solitamente utilizzata per le immersioni nelle vasche degli impianti di trattamento delle acque di New York. “Fondamentalmente, si tratta di un sottomarino indossabile”, spiega a New Scientist lo specialista in immersioni Phil Breve. “Siamo in grado di scendere sul fondo fino a 300 metri e passarvi cinque ore, per poi tornare a galla senza decompressione”.
All’inizio del mese di giugno sono state fatte delle prove in mare aperto presso il Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI) in Massachusetts. Le prove stanno testando lo scafandro per un’audace tentativo di scavo presso l’antico relitto romano al largo dell’isola greca di Antikythera nel Mar Egeo.
Un secolo fa, un gruppo di subacquei raccoglitori di spugne ha scoperto nel relitto quello che viene considerato il computer più antico del mondo. Essi sperano di trovare un secondo dispositivo quando a settembre cominceranno le immersioni.
Normalmente, gli archeologi marini che utilizzano l’attrezzatura subacquea tradizionale non possono trascorrere molto tempo in profondità, per evitare malattie da decompressione e altri problemi. Infatti, per l’esplorazione di siti ad alte profondità, i ricercatori utilizzano veicoli telecomandati (ROV) simili a quelli utilizzati per l’osservazione del Titanic nel 1986.
Tuttavia, grazie all’utilizzo della Exosuit, la nuova spedizione non dovrà affrontare questi vincoli di tempo, consentendo agli archeologi di visitare il sito subacqueo di persone e per intere ore. La muta consentirà di raggiungere agevolmente il relitto romano al largo di Antikythera, a circa 120 metri di profondità, permettendo il recupero in sicurezza di eventuali reperti delicati.
Gli archeologi potranno utilizzare i gangi posti su ciascun guanto della Exosuit, cercando tra artefatti tra i detriti accumulatisi nei secoli e la fiorente vita marina.
Gli archeologi ritengono che il relitto di Antikythera contenga ancora molti segreti. Un’indagine preliminare condotta lo scorso anni ha mostrato diversi reperti sparsi su una superficie di 50 metri per 10 metri, rivelando anche un altro relitto precedentemente sconosciuto.
“È una tuta sperimentale”, dicono i ricercatori. “Abbiamo bisogno di capire che cosa può fare per noi e come renderla il più efficace possibile. Tutto quello che possiamo fare è arrivare laggiù, avvicinarsi ai sedimenti e mappare il campo dei detriti con il metal detector. La speranza è quella di trovare un altro meccanismo”.
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