Sicuramente tutti i lettori, appassionati di UFO e Alieni ricorderanno la famosa astronave extraterrestre fotografata durante la missione APOLLO 20.
Ufficialmente tutte le missioni “Apollo” che hanno portato l’uomo sulla Luna si erano concluse con Apollo 17, ma sembra esistere anche una teoria alternativa che uscì fuori negli ultimi anni; le missioni Apollo potrebbero essere arrivate fino alla numero 20. Le missioni successive sarebbero rimaste top-secret per via dell’obbiettivo da raggiungere, ovvero esplorare un cratere dove era stata avvistata la nave aliena.
Infatti la missione Apollo 20, sarebbe stata quella di esplorare la nave aliena, fotografata sul lato oscuro della luna negli anni precedenti dalla missione Apollo 17 . L’oggetto di 3 km di lunghezza era adagiato sul suolo del nostro satellite probabilmente da molte migliaia di anni, dato che a prima vista presentava fori riconducibili a bombardamenti di asteroidi e strati di polvere lunare depositatasi sulla nave nel corso degli anni.
Ma sul nostro satellite non ci sarebbe stata solo una navicella, ma anche una vera e propria stazione spaziale, enorme, delle dimensioni di una città e probabilmente là da milioni di anni. Tutto è cominciato grazie alla rivelazione fatta da William Rutledge, un’astronauta a bordo dell’Apollo 20 che ora vivrebbe sotto copertura.
Apollo 20 fu lanciato il 16 Agosto 1976, a bordo del modulo lunare (identico a quello servito 4 anni prima per la missione che portò l’uomo per la prima volta sulla luna), vi erano l’astronauta William Rutledge, Leona Snyder ed Alexi Leonov, cosmonauta sovietico. La destinazione della missione era il cratere “Iszak D” che si trova nel lato oscuro della Luna, dove era appunto era adagiata la presunta nave aliena e poco più distante da lì una misteriosa stazione spaziale.
La missione durò circa 7 giorni, durante i quali gli astronauti esaminarono le rovine e la nave, scattarono centinaia di immagini e registrarono alcuni video. Dentro la navicella però ci fu la scoperta più clamorosa, il cadavere perfettamente ibernato di una extraterrestre (femmina) che soprannominarono “monnalisa”. I corpi in realtà sarebbero stati due, ma per motivi di spazio a bordo dell’Apollo-Soyuz e per permettere ai cosmonauti di prendere anche equipaggiamento e apparecchiature dalla nave, un corpo lo lasciarono lì dove era e scelsero quello meglio conservato. Della creatura aliena in questione esiste anche un video che la mostra a bordo del LEM assieme agli astronauti della missione.
L’esistenza di questa nave è avvolta fino ad oggi nel mistero, molti si domandano se sia tutto reale, oppure che sia tutto falso, ma la cosa strana che esplorando la fotografia AS15-P-9625 (Atlas Apollo Images) dimostra l’esistenza della nave spaziale. Cosa dire allora? Speriamo che le missioni spaziali della Cina, possano ulteriormente dare notizie migliori sull’esistenza di questa astronave, che fa parte di una storia che somiglia a quella di un film di fantascienza, ma sappiamo bene che la fantasia a volte diventa realtà.
Redazione Segnidalcielo
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