U.F.O. ROMA

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L'AMORE DI DIO PER GLI ESSERI UMANI E TENERO COME IL BACIO CHE MARIA DIEDE A GESU APPENA NACQUE Redazione di Loris Paglia

U.F.O.ROMA DI LORIS PAGLIA

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lunedì 29 aprile 2013

Irlanda: avvistata misteriosa creatura nelle acque di Lough Foyle – il video


Irlanda: avvistata misteriosa creatura nelle acque di Lough Foyle – il video
Molti l’hanno già ribattezzato il nuovo Nessie  (Loch Ness) delle acque del Lough Foyle, (Loch Feabhail in gaelico irlandese) che è una particolare insenatura situata fra la penisola di Inishowen, nel Donegal, e l’Irlanda del Nord, di forma quasi circolare e con un’apertura sull’oceano Atlantico ridottissima, a tal punto da sembrare quasi un lago (da lì il nome lough).
Loch Ness649 Apr. 29 20.49
Il filmato sta facendo il giro del mondo e molti sono convinti che non si tratta di una balena ma di un mostro sottomarino simile a quello di Loch Ness.
Loch Ness645 Apr. 29 19.54
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IL 15 Aprile 2013, uno dei testimoni visibile sul video, David Lynch,  stava girando il film-documentario “La Pesca di David Lynch” nel Lough Foyle, quando si è accorto dell’arrivo di quello che sembrava essere una balena, ma l’altro attore che si trovava su altra barca, ha visto passare sotto i suoi occhi quella creatura misteriosa.
Non so davvero cosa fosse – commenta David – Ci sono stati avvistamenti di balene nel Lough qualche tempo fa, quindi forse è per quello che era li nel lago, ma Matteo che stava su altra barca, è stato più vicino di quanto eravamo noi e ha detto che non era una balena. Sembra che abbiamo il nostro Mostro di Loch Ness, Nessie!!!
Eventuali esperti  comunque, forniranno maggiori dettagli analizzando il video e le acque del Lough Foyle con battelli dotati di sonar. “Stiamo ancora girando il documentario - conclude Davis -  quindi se si presenta di nuovo noi faremo del nostro meglio per ottenere un miglior video su questa creatura simile a Nessie


Sicilia: avvistamento UFO sul Vulcano Etna in eruzione – le immagini


Sicilia: avvistamento UFO sul Vulcano Etna in eruzione – le immagini
Le immagini che vi presentiamo stanno già facendo il giro del web e mostrano sfere di luce sul vulcano Etna attualmente in eruzione. Il sito meteoweb.eu asserisce che la sera del 27 aprile 2013, durante l’eruzione dell’Etna, un nostro caro lettore ci ha segnalato tra le 23:10 e le 23:20, la comparsa intorno al vulcano, di un oggetto luminoso di forma sferica. Le immagini della webcam di Mascali, in effetti immortalano proprio la presenza di quest’oggetto luminoso dalla natura misteriosa. Sicuramente non sarà stato ne un pianeta e neanche una stella, forse una sfera di luce. Inutile negare asserendo che possa essere qualcosa di diverso. Anche il sito Youreporter ha pubblicato una fotografia interessante che mostra una serie di sfere di luce passare sul vulcano.


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immagini tratte dal sito meteoweb.eu – clicca sull’immagine per ingrandire
ufo etna68 Apr. 29 07.25
immagini tratte dal sito meteoweb.eu – clicca sull’immagine per ingrandire
ufo etna68 Apr. 29 07.25
immagini tratte dal sito meteoweb.eu – clicca sull’immagine per ingrandire
ufo etna70 Apr. 29 07.25
immagini tratte dal sito meteoweb.eu – clicca sull’immagine per ingrandire
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Immagione tratta da Youreporter

sabato 27 aprile 2013

Perù: residenti di Iquitos segnalano l’avvistamento di un UFO – i video


Perù: residenti di Iquitos segnalano l’avvistamento di un UFO – i video
Due residenti delle baraccopoli “9 aprile” , situate nel quartiere di San Juan Bautista (Iquitios) hanno riferito l’avvistamento di un UFO nelle prime ore del mattino del 26 Aprile 2013.
Daniel Chota Tamani (30 anni) narra che mentre parlava a suo figlio Luis di 14 anni, apparve una luce incandescente che si muoveva in modo strano sprigionandodei misteriosi raggi di luce.
ufo iquitos628 Apr. 27 10.11
ufo iquitos626 Apr. 27 10.11
ufo iquitos627 Apr. 27 10.11
Chota Tamani  è riuscito a registrare con la macchina fotografica la misteriosa luce incandescente che era a parecchi metri di altezza.
“Siamo entrati in casa mia e nel mio giardino, mentre parlvavo a mio figlio, ho iniziato a vedere l’UFO che si muoveva da un luogo ad un altro, sembrava che rimbalzava come un fulmine in giro per casa. Abbiamo voluto informare i vicini di casa, ma non potevamo dire più niente perchè la luce era scomparsa “, cosi racconta Daniel Chota.
imagen-ovni
Le immagini mostrano ciò che Daniel è riuscito a registrare e far vedere i movimenti dell’oggetto volante non identificato.
Inoltre, entrambe le persone hanno detto che la comparsa di questo fenomeno luminoso sarebbe un presagio della prossima fine del mondo e che ora credono negli alieni. A seguire i video dell’UFO di Iquitos e a seguire il filmato dello stesso oggetto registrato da un altro testimone.

Anomalie nello Spazio: enorme oggetto fotografato dalla NASA


Anomalie nello Spazio: enorme oggetto fotografato dalla NASA
L’ immagine che vi presentiamo è tratta dal sito ufficiale della NASA in cui viene mostrato un oggetto misterioso, grande quanto una portaerei. La fotografia dell’enorme oggetto sta facendo il giro del mondo e compare nel seguente link
http://eol.jsc.nasa.gov/sseop/images/ESC/large/ISS006/ISS006-E-51192.JPG .
ufo craft aliens extraterrestrial nasa space
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ufo nasa630 Apr. 27 13.33
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Da una serie di ingrandimenti, sembra che l’oggetto sia stazionario al di sopra dell’atmosfera terrestre, ma alcuni ricercatori sostengono che si tratti di un “fallo” nella fotografia digitale e quindi non si tratterebbe di un UFO. Guardate le immagini e giudicate voi!


venerdì 26 aprile 2013

Gli Ufo sovietici, un ex agente del KGB racconta…


Il fuori-onda dello scorso novembre nel quale il premier russo Medvedev parlava di file segreti sugli Ufo e di notizie riservate sulla presenza degli Alieni sulla Terra è stato rapidamente archiviato, in Occidente, come uno scherzo d’aprile parecchio anticipato. Ma non in patria, dove l’argomento è preso molto seriamente, da decenni, ai più alti livelli.

FELIX ZIEGEl, IL PADRE DELL'UFOLOGIA IN RUSSIA

La maggior parte dei documenti risalirebbe all’epoca nella quale ancora esisteva l’URSS, documenti tuttora classificati e il cui contenuto non è mai stato reso pubblico. Ma qualcosa sta incominciando a trapelare. A sollevare il velo sono gli stessi ufficiali dell’esercito o del famigerato KGB che, ormai in pensione e senza più ruoli di responsabilità, tra una chiacchiera e l’altra, lasciano intuire la realtà con la quale hanno avuto a che fare nei decenni scorsi.

Uno di loro è Vasily Yeremenko, ex generale dell’ Intelligence russa e ricercatore presso l’Accademia di Sicurezza, Difesa, Legge e Ordine pubblico. L’ occasione è stata l’ultima edizione delle “Letture Ziegel”, un incontro che ha luogo ogni due anni a Mosca, dedicata a Felix Ziegel, astronomo e matematico ritenuto dagli appassionati del settore il fondatore dell’ ufologia russa.

Per lungo tempo, i resoconti di strani avvistamenti nei cieli dell’allora Unione Sovietica erano considerati solo fantasie non meritevoli di essere prese in considerazione. Solo pochi ricercatori, come appunto Ziegel, erano invece convinti che quei fatti dovessero essere studiati in modo approfondito. Negli anni ’60 del secolo scorso, lo scienziato organizzò varie letture pubbliche sull’argomento, invitando i partecipanti ad aiutarlo nel raccogliere quante più informazioni possibili sugli oggetti volanti non identificati.

Ma la vera svolta, secondo Yeremenko, arrivò un po’ più tardi. Nel settembre del 1977,  a Petrozavodsk, in Carelia, un enorme e brillante bagliore, dal quale si dipartivano raggi luminosi, rimase a lungo sospeso sopra la città, sotto lo sguardo stupefatto di migliaia di abitanti. Molti di loro, terrorizzati, intasarono di telefonate e di richieste di aiuto i centralini delle forze dell’ordine. Il fenomeno inspiegabile preoccupò i Paesi confinanti anche oltre la Cortina di Ferro: i governi chiesero ufficialmente ai sovietici di sospendere la loro misteriosa esercitazione militare…

LA MISTERIOSA LUCE APPARSA NEL CIELO DI PETROZAVODSK

La goccia che fece  traboccare il vaso sarebbe però stata una lettera spedita daAnatoly Petrovich Aleksandrov, l’illustre fisico considerato il padre dell’energia nucleare russa, all’epoca presidente dell’Accademia delle Scienze. Fu lui, ha rivelato la fonte, ad insistere perchè fosse promosso un programma speciale di studi per interpretare questi fenomeni anomali avvistati da tanti testimoni: continuare ad ignorarli, disse, sarebbe stato un grave errore.

E così, ha rivelato l’ex ufficiale del KGB- che a quei tempi controllava i settori dell’aeronautica militare e dell’industria aerea- il governo sovietico iniziò ad esaminare con maggior attenzione i rapporti su qualsiasi avvistamento fuori dal consueto: alla fine degli anni ’70 se ne contavano già a centinaia. I soldati assegnati alle unità missilistiche vennero istruiti sul da farsi nel caso apparissero degli Ufo in cielo: la cosa più importante era non agire in alcun modo, per evitare una ritorsione in risposta all’aggressione.

Anzi, in un poligono di tiro venne addirittura sperimentato il metodo per evocare uno di questi oggetti non identificati. Avvenne circa 30 anni fa, nella regione di Astrakhan. “Ci rendemmo conto che bastava incrementare il numero di aerei da combattimento in volo e mettere in campo i nostri armamenti: la probabilità che un Ufo si facesse vedere era quasi del 100 per cento“, ha detto Yemenenko, che li ricorda come sfere luminose.

 Il racconto dell’ ex agente segreto russo confermerebbe quanto già ammesso da alcuni militari americani ed apparso  in alcune immagini d’epoca: durante i test di nuove armi (soprattutto nucleari) , oppure nel bel mezzo di un’escalation di tensione militare, gli Ufo si sarebbero palesati anche dall’altra parte del mondo, negli Stati Uniti.

Ad un certo punto, veder comparire quelle luci “a comando” sarebbe persino diventata quasi un’abitudine per coloro che partecipavano all’esperimento. Qualcuno cercò persino di mettersi in comunicazione con loro, nel modo più primitivo: a gesti. “Funzionava così: una persona a terra agitava le braccia, muovendole due volte a destra e due volte a sinistra. La sfera nel cielo reagiva facendo altrettanto, oscillandodue volte a destra e due volte a sinistra. Non abbiamo mai saputo spiegarlo”, ha raccontato Yeremenko.

il mistero è rimasto. Nonostante gli anni di studio congiunto tra gli esperti militari e gli scienziati, il programma governativo arrivò a formulare tre ipotesi finali: si poteva trattare di fenomeni naturali che la scienza non era ancora in grado di capire, potevano essere velivoli da ricognizione statunitensi o giapponesi, oppure erano davvero oggetti volanti extraterrestri.

IN RUSSIA CONTINUANO ANCHE AI GIORNI NOSTRI GLI AVVISTAMENTI UFO

“Oggi, gli avvistamenti Ufo sono relegati sulle pagine dei tabloid scandalistici“, si è lamentato l’ex generale. Ecco perchè, dice, gli studiosi seri non osano ammettere il loro interesse su questi argomenti e restano in silenzio. “Nelle mie conversazioni private con piloti d’aereo e cosmonauti, ho sentito più volte da loro storie di Ufo. Storie delle quali non vogliono assolutamente parlare in pubblico. Ma io sono convinto che queste tematiche debbano essere affrontate seriamente, perchè è in gioco la nostra sicurezza.”

SABRINA PIERAGOSTINI

“Adesso studiamo le atmosfere dei pianeti alieni”


Anche gli ultimi, come è ormai consuetudine, sono stati contrassegnati da lettere e cifre. Sono Kepler-62e e Kepler-62f , i due pianeti alieni scoperti nella fascia di abitabilità di una nana arancione a 1200 anni luce da noi. Vanno ad allungare la lista delle potenziali copie della Terra. Ed ora anche gli scienziati incominciano a pensare che sia giunto il momento di pianificare i prossimi passi della ricerca di forme di vita extraterrestre.

I DUE ULTIMI PIANETI ALIENI SCOPERTI A CONFRONTO CON LA TERRA

Non basta, infatti, stabilire che un mondo in orbita attorno ad una stella lontana sia presumibilmente roccioso, ricco di acqua e dotato di una temperatura adeguata: per poter essere abitabile- ed abitato- dovrebbe infatti avere anche un’atmosfera. Servono quindi nuovi strumenti  più potenti e sofisticati, in grado di scoprire- anche a queste distanze enormi- la probabile composizione dell’aria che si respira su quei remoti pianeti.

“È necessario raccogliere dati ed analizzarli, per capire se esiste o no l’acqua, se ci sono segni di vita”, ha detto Lisa Kaltenegger, durante la conferenza stampa nella quale la Nasa ha annunciato le ultime scoperte in ordine di tempo. Una questione cruciale, sulla quale il telescopio orbitante Kepler però non può essere utile. Il suo scopo è scovare potenziali pianeti alieni registrando le alterazioni della luce emessa da una stella: un calo temporaneo indica il passaggio di un corpo in orbita. Ma non può dare molti dettagli in più.

“Da molti punti di vista, il telescopio orbitante è stato un esploratore. Ha scandagliato la galassia e ha dimostrato quanti siano i pianeti da studiare. Ha portato a termine il suocompito“, ha spiegato Bill  Borucki, uno dei principali fisici dell’Ames Research Center della Nasa. “Ma adesso il prossimo, grande passo sarà riuscire a misurare la composizione delle loro atmosfere e ciò comporterà un impegno molto arduo dal punto di vista tecnologico.”

Proprio i gas che circondano un esopianeta possono dire molto su quello che accade sulla sua superficie. Individuare anidride carbonica, vapore acqueo ed ossigeno, ad esempio, potrebbe rafforzare le probabilità di trovare organismi viventi. Ma sarebbe interessante anche scoprire composti più complessi. “Se dovessimo trovare dei freon ( i composti chimici usati, sulla Terra, per i refrigeratori N.d.A.), sarebbe fatta: ovviamente, ci sarebbe della vita intelligente!”, ha aggiunto Borucki.

LA STELLA KEPLER-62 SI TROVA NELLA COSTELLAZIONE DELLA LIRA

Analizzare le atmosfere aliene però  è difficile: bisogna prima, in qualche modo,bloccare la luce delle loro stelle, miliardi di volte più brillanti dei pianeti.  Difficile, ma non impossibile. Dieci anni fa, era stata progettata una missione chiamata Terrestrial Planet Finder dotata di due diverse strumentazioni per studiare le composizioni chimiche degli esopianeti distanti al massimo 30 anni luce da noi.

I fondi necessari per farla partire non sono mai stati raccolti e il progetto TPF è rimastoin un cassetto. Ma ora il fisico della Nasa è convinto che la rivoluzione prodotta dalle scoperte di Kepler farà tornare in auge la missione, non necessariamente con lo stesso nome. “Senza dubbio, verrà riproposta. Più avanziamo nell’esplorazione della galassia alla ricerca di vita, più dobbiamo avere informazioni sull’atmosfera. Lo sanno tutti“, ha assicurato il ricercatore.

SABRINA PIERAGOSTINI

Siete pronti a partire per Marte?


Mars One, si parte. Non ancora per il viaggio senza ritorno verso il Pianeta Rosso- per quello, bisognerà aspettare ancora un po’. Ma nel frattempo sono scattate le iscrizioni online degli aspiranti pionieri dello spazio, pronti a mollare tutto e tutti per andare a colonizzare, per primi, Marte.

IL LOGO UFFICIALE DELLA MISSIONE MARS ONE

Da lunedì, sul sito della società olandese promotrice dell’iniziativa, è possibile infattiaccedere alle selezioni. Prima di tutto, però, bisogna pagare una quota, che varia in virtù della ricchezza del Paese di provenienza: va da 5 a 75 dollari americani (per l’Italia è richiesta una somma di 26 dollari). Il passo successivo, è la registrazione di un videoclip: un minuto nel quale ogni candidato maggiorenne si presenterà e cercherà di convincere i giudici di essere la persona giusta.

Gli organizzatori si aspettano una valanga di iscrizioni. Finora,  hanno ricevuto circa 10 mila email, provenienti da 100 diverse Nazioni del mondo, contenenti richieste di informazioni sulla missione. Ma quelle erano gratis. Questa volta,  più o meno, c’è da pagare e sicuramente qualche potenziale astronauta si perderà per strada. Ma il co-fondatore di Mars One, Bas Lansdorp, si dice ottimista ed è anche convinto che entro breve riuscirà a raccogliere tutti i fondi necessari.

Sì, perchè il viaggio su Marte ha costi elevati, quasi proibitivi: pare sui 6 miliardi di dollari. Cifre folli per uno Stato, figuriamoci per un gruppo privato. Quel denaro dovrebbe essere racimolato dagli sponsor e dal merchandising, anche se Lansdorp in una recente conferenza stampa che si è svolta a New York ha evitato le domande dirette sulla fattibilità finanziaria del progetto e si è rifiutato di spiegare nei dettagli levoci di costo, ma ha assicurato: “È più facile trovare i soldi per finanziare una missione su Marte che non sulla Luna.”

ECCO DOVE VIVRANNO I PRIMI COLONI UMANI MARTE DAL 2023...

Il suo modello sono le Olimpiadi di Londra, che hanno incassato 3,8 miliardi di dollari in 17 giorni di gare.”Se si ottiene un miliardo a settimana facendo grandi ascolti in tutto il mondo, allora non deve essere così difficile arrivare a 6 miliardi”, ha detto. La formula prevista è quella del reality-game, trasmesso in mondovisione, nel quale i prescelti si sfideranno davanti alle telecamere di tv ed internet- quindi con un pubblico potenzialmente globale- per aggiudicarsi la vittoria finale valida un biglietto di sola andata su Marte.

Quei primi, quattro pionieri usciranno dai tanti candidati che da qui fino al 31 agosto si faranno avanti. Il requisito fondamentale è parlare un ottimo inglese, la lingua usata per la selezione, l’addestramento e la gara finale. Per l’età non sembrano invece esserci limiti, anzi, saranno preferite persone “mature ed interessanti“, anche se ovviamente i prescelti dovranno essere in perfetta salute e verranno sottoposti ad un accurato esame medico e psicologico. Ma il training, quello vero, arriverà dopo.

Alle fasi finali arriveranno probabilmente 40 potenziali astronauti che saranno addestrati per 3 anni. L’obiettivo è formare almeno 6 equipaggi pronti a partire, composti da 4 membri- due uomini e due donne- ma ci saranno anche delle riserve, in grado di subentrare se uno o più titolari dovessero rinunciare. Prima della loro partenza, saranno lanciati vari vettori senza equipaggio- nel 2016, nel 2018 e nel 2020- per i supporti logistici, dai rover ai moduli abitativi. La missione umana decollerà nell’aprile 2023- tra dieci anni esatti.

UN VETTORE LANCIATO DALLA COMPAGNIA PRIVATA SPACEX

Con chi? Mars One sta valutando quale partner spaziale scegliere: tra le opzioni, ci sono SpaceX  e Paragon Space Development Corporation. Uno degli scenari possibili, infatti, prevede di utilizzare le capsule Dragon, prodotte da SpaceX, fondata dal miliardario Elon Musk che ha più volte sostenuto che è tecnicamente possibilemandare l’uomo su Marte entro un decennio. E ci sarebbe già una navicella, chiamata“Red Dragon”, progettata per la missione, con un costo stimato sui 400 milioni di dollari a lancio. Un Drago Rosso per il Pianeta Rosso.

 SABRINA PIERAGOSTINI

L’alieno di Atacama è umano. Forse…


Tanto rumore per nulla? Parrebbe di sì. Il tanto pubblicizzato alieno trovato nel deserto di Atacama, soprannominato “Ata”, sul quale Steve Greer prometteva clamorose rivelazioni nel suo documentario, sarebbe risultato umano. È quello che afferma, proprio nel film, uno dei medici che hanno effettuato il test del DNA.

UNA SCENA TRATTA DAL FILM-DOCUMENTARIO "SIRIUS"

Nell’annunciare- e promuovere- l’uscita di “Sirius“, presentato in anteprima il 22 aprile ad Hollywood, Greer aveva fatto trapelare dettagli impressionanti su quel corpicino mummificato, alto circa 12 centimetri, facendo capire di possedere prove mediche e scientifiche che ne avevano accertato un DNA sconosciuto. Ma chi, in America, ha avuto modo di vedere il film, ha scoperto un’altra verità.

“Posso dire con assoluta certezza che non si tratta di una scimmia. È umano- o comunque più simile ad un umano che ad uno scimpanzè. Ha vissuto fino a 6 o 8 anni. Ovviamente, ha respirato, ha mangiato, ha avuto un metabolismo. Il punto è capire quanto l’essere fosse grande quando è venuto al mondo”, ha infatti affermato il dottor Gary Nolan, direttore di biologia cellulare alla scuola di medicina della Standford University, in California.

Eppure, nel documentario, Steven Greer definisce Ata un’entità biologica extraterrestre di cui si ignora l’origine. Anche questo non è propriamente vero. L’Huffington Post e Open Minds, infatti, hanno ricostruito tutta la storia della creatura, venuta alla ribalta esattamente 10 anni fa. Era il 2003, infatti, quando avvenne  l’anomala scoperta nella città-fantasma di La Noria, nel deserto di Atacama, in Cile.

IL PRIMO PIANO DELL'"ALIENO DI ATACAMA"

Secondo la stampa locale, un uomo della zona, Oscar Muñoz, scavando vicino ad una chiesa abbandonata, avrebbe trovato uno strano scheletro non più alto di 15 centimetri avvolto in una veste bianca . “La creatura aveva i denti e una testa a bulbo con un’ insolita protuberanza. Il corpo era viscido e di uno strano colore. A differenza degli umani, aveva 9 costole“, scriveva il giornale “La estrella de Arica”.

Dopo aver visto le foto sul quotidiano, un biologo dell’Università Arturo Prat aveva parlato con i giornalisti, dicendosi sicuro che si trattava, senza dubbio, di un mammifero e quasi sicuramente di un essere umano, pur aggiungendo che servivano esami più approfonditi per saperne di più. Da allora, però, la creatura è passata di manomolte volte. Dopo essere stata comprata per 64 dollari dal proprietario di un pub, finì inSpagna.

L’attuale proprietario di Ata è infatti Ramon Navia-Osorio Villar, a capo di un gruppo ufologico di Barcellona che si chiama “Istituto di Investigazione e Studio di Esobiologia”. Secondo un articolo recente, postato su un sito argentino, “Realidad OVNI”,  vari medici spagnoli hanno analizzato l’umanoide di Atacama, senza essere arrivati ad una conclusione concorde ed univoca. L’ultimo esame ha stabilito con certezza solo che non si tratta di falso.

Un altro referto, invece, firmato da un medico forense, afferma:”È un corpo mummificato, con tutte le caratteristiche di un feto. Presenta strutture e collegamenti normali nella testa, nel tronco e alle estremità. Nell’insieme, le proporzioni delle strutture anatomiche ci permettono di interpretarlo, al di là di ogni dubbio, come un feto umano mummificato assolutamente normale.”

 

LA CREATURA SAREBBE UN ESSERE UMANO DEFORMATO...

Esattamente il contrario di quanto ha evidenziato il dottor Nolan.  Il medico americano ha infatti escluso che si tratti di un feto abortito nel momento in cui ha affermato che Ata ha respirato e mangiato- cosa che un bambino mai nato non fa. Ma nella sua analisi, il biologo interpellato da “Sirius” è andato oltre. “La sequenza che abbiamo ottenuto dai mitocondri ci permette di dire con grande probabilità che la madre era una india dell’area cilena. Un’altra cosa emersa subito dalla analisi è che era un maschio e che probabilmente è morto un secolo fa, se devo provare ad indovinare”.

Insomma, una bella confusione,  anche se gli esperti concordano nel ritenere l’alieno di Atacama niente affatto alieno. Ma il mistero attorno a questa piccola  creatura dall’aspetto tanto anomalo è ancora tutto da chiarire. L’esserino, infatti, presenterebbemutazioni genetiche sconosciute, eppure a dispetto della sua misura estremamente ridotta non possiede i marcatori del nanismo. “Credevo che il DNA avrebbe dato ogni risposta”, ha infatti ammesso il dotto Nolan “ma ho invece capito che ci sono altre questioni biologiche che hanno ancora bisogno di essere comprese.”

SABRINA PIERAGOSTINI

Nasa Tv OnLine

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