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L'AMORE DI DIO PER GLI ESSERI UMANI E TENERO COME IL BACIO CHE MARIA DIEDE A GESU APPENA NACQUE Redazione di Loris Paglia

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giovedì 13 dicembre 2012

Antartide, scoperto microrganismo antico di almeno 200 milioni di anni

Antartide, scoperto microrganismo antico di almeno 200 milioni di anni

L’Antartide svela i suoi segreti. Scoperto un raro fossile di microrganismoantico almeno 200 milioni di anni e conservato nel bozzolo di una sanguisuga vissuta nel Triassico. Lo rivela una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Pnas e coordinata da Benjamin Bomfleur dell’Università del Kansas, a Lawrence, negli Stati Uniti.
«La nostra comprensione dell’evoluzione della vita sulla Terra è limitata all’imperfezione dei reperti fossili», commentaBomfleur. Tra le ragioni di questa imperfezione, il fatto che gli organismi senza parti dure, come ossa, conchiglie e legno, difficilmente possono rientrare nella documentazione fossile. «Di tanto in tanto, però, eccezionali depositi fossili che conservano il corpo molle degli organismi forniscono un raro sguardo sulla biodiversità di precedenti periodi della storia della Terra». Gli studiosi hanno, infatti, ritrovato un ciliato fossile conservato sotto uno strato di ghiaccio antartico di oltre 200 metri, all’interno del bozzolo di una sanguisuga del Triassico.
Il microfossile è costituito da un gambo contrattile collegato ad un corpo principale, dotato di un apparato di alimentazione ed un macronucleo. Un essere simile alla Vorticella, un protozoo della famiglia dei ciliati, minuscoli esseri unicellulari tuttora viventi, che assieme a molti altri loro simili popolano le acque di tutto il mondo. Questa scoperta offre un prezioso campione degli antichi corpi molli dei protozoi che vissero sulla Terra circa 200 milioni di anni fa e inoltre mette in evidenza come i bozzoli di questo tipo possano diventare microscopiche «trappole» per la conservazione paragonabili all’ambra.


Profezia Maya: la Duma tranquillizza i russi: “non sará la fine del mondo”

Profezia Maya: la Duma tranquillizza i russi: “non sará la fine del mondo”

MOSCA – Il 21.12.2012 si avvicina e in Russia scoppia il panico. È diventato l’argomento portante dei tabloid e dei servizi di colore in tutte le televisioni russe, la fine del mondo prevista dal calendario Maya per il 21 di questo mese, fine di un ciclo di 5125 anni.
Tanto che un gruppo di deputati della Duma di stato ha scirtto, a nome della Camera bassa del parlamento, una lettera ai dirigenti delle televisioni principali per chiedere di limitare la copertura alla profezia, come ha reso noto Mikhail Degtyarev, del partito liberaldemocratico, vice presidente della commissione scienza della Duma. «Nell’interesse dei nostri compatrioti, vi chiediamo di fare attenzione sui vostri media alla diffusione di informazioni pseudoscientifiche sulla fine del mondo», si legge nella lettera in cui si chiede anche di precisare negli eventuali servizi che tale profezia non ha alcuna base scientifica.


Cile: avvistamenti UFO spaventano la popolazione. Il video

Cile: avvistamenti UFO spaventano la popolazione. Il video


I recenti avvistamenti UFO stanno generando paura tra la popolazione della città di Santiago. Gli esperti non sanno spiegare perché gli oggetti volanti non identificati compaiono durante o dopo ogni disastro. Qual è il rapporto tra UFO e eventi naturali, eventi catastrofici come terremoti, per esempio? Vi suggeriamo di vedere la notizia su questo link e un video su uno dei casi seguenti: 

Il risultato di un sondaggio di opinione pubblica in Cile, dice chiaramente che l’85% della popolazione di questo paese crede nella presenza extraterrestre sul nostro pianeta .





In una recente intervista il fisico Michio Kaku, parla del pericolo tempeste solari e dell’arrivo di un “Pianeta Solitario” nel 2013

In una recente intervista il fisico Michio Kaku, parla del pericolo tempeste solari e dell’arrivo di un “Pianeta Solitario” nel 2013


Il 20 Novembre 2012, durante una puntata del radio talk show “Coast to Coast” (USA-Canada), il fisico teorico Dr. Michio Kaku, noto per la sua intensa attività di divulgatore, ha rilasciato un’intervista degna di enorme attenzione. Abbiamo scelto di anticipare subito qui di seguito le parti più rilevanti e che riguardano un futuro a noi molto vicino.
Tra i tanti argomenti trattati durante la trasmissione radiofonica, il fisico, si sofferma a parlare di alcuni temi in maniera piuttosto insolita…come se volesse preparare le persone ad un imminente annuncio riguardante l’arrivo di un “Pianeta Solitario”. Ancora più interessante è il periodo al quale farebbe riferimento l’argomento da lui discusso…30 giorni dopo il 21 Dicembre 2012. Inoltre, secondo Kaku, ci stiamo anche spostando in una fase critica, compresa tra Dicembre 2012 e Maggio 2013, periodo nel quale molti hanno previsto arrivare una fase intensa di tempo meteorologico spaziale che porterà notevoli disturbi alla vita sulla Terra.
Ciò che ha detto il Dr. Michio Kaku non va affatto sottovalutato e non riguarda affatto concetti di meteorologia comune, quindi è bene precisare che: Il “tempo meteorologico spaziale” è un concetto che comprende il cambio delle condizioni ambientali nello Spazio esterno; si distingue dal tempo meteorologico di un’atmosfera planetaria ed è legata ai fenomeni che comprendono il plasma, i campi magnetici, le radiazioni ed altra materia nello spazio (vicino alla Terra, ma anche nello spazio interplanetario, e talvolta nello spazio interstellare). Il tempo meteorologico spaziale descrive le condizioni nello Spazio che influenzano la Terra ed il suo sistema tecnologico; il nostro tempo meteorologico spaziale è la conseguenza del comportamento del Sole, della natura del campo magnetico terrestre e della nostra posizione all’interno del Sistema Solare.
Nella prima metà dell’intervista, il fisico e divulgatore di scienze, Dr. Michio Kaku, ha parlato a riguardo delle recenti scoperte scientifiche degli ultimi periodi, delle mostruose eruzioni solari in aumento ed ha anche affrontato il tema sulla ricerca della materia oscura. “Recentemente, il Sole si è lanciato in una fase di ‘temperamento capriccioso’ (ironizza come suo solito fare), emettendo alcune eruzioni solari molto grandi ed intense, ha detto, e visto che ci dirigiamo proprio nel bel mezzo del periodo di massima attività del ciclo di macchie solari, ‘la paura è che una di queste eruzioni possa colpire la Terra,’ esattamente come accadde nel 1859, le eruzioni solari in quel periodo bruciarono addirittura i fili dei telegrafi.” Egli ha anche ricordato che l’asteroide Apophis potrebbe rappresentare una minaccia per il nostro pianeta, quando passerà nel 2029 e di nuovo nel 2036, anche se le probabilità sono un po’ diminuite sul fatto che arrivi a colpire in maniera diretta la Terra.
Universi paralleli e altre dimensioni
Riguardo gli universi paralleli, Michio Kaku sostiene che la teoria delle stringhe potrebbe anche dimostrare l’eventuale esistenza di universi paralleli presenti in altre dimensioni. Per quanto riguarda il concetto di “multiverso” (l’insieme di universi coesistenti e alternativi al di fuori del nostro spazio-tempo, spesso denominati dimensioni parallele), spiega che il nostro universo potrebbe essere considerato come una bolla, nella quale potrebbero esserci altre bolle esistenti…in una sorta di immenso bagno di bolle, ha spiegato, e talvolta queste bolle s’intersecano l’una dentro all’altra trasformandosi in qualcosa di simile al Big Bang. Cosa esisteva prima del Big Bang? “per capirlo dovremmo trovare l’evidenza di un ‘cordone ombelicale’…probabilmente connettendo il nostro universo con un universo parallelo”, ha ipotizzato. “La NASA ha in programma di lanciare LISA, un’antenna spazio laser che potrebbe essere in grado di svelare dei dati fondamentali sulle nostre origini cosmologiche”, ha riferito.
Oltre al tema di Higgs, Michio Kaku ha parlato delle prossime serie di particelle che in futuro potrebbero venire scoperte dal Large Hadron Collider (LHC). “Denominate sparticelle (sparticles) o super particelle, esse sono ‘la successiva ottava sulla stringa,’ invisibilmente vibranti…sono poste ad un livello superiore,” ha detto. “Queste sparticelle possono essere ciò che in realtà è la materia oscura,” ha aggiunto.
Il Dr. Kaku, ha anche parlato di ciò che finora sappiamo sui pianeti solitari: “Così come i buchi neri erranti, anche i pianeti che vagabondano solitari  possono rappresentare gravi pericoli per il nostro Sistema Solare”.
Anche Michio Kaku sembra suggerire che, presto il tempo farà da giudice e svelerà ciò che davvero si nasconde dietro il drappo della segretezza. Quel che sappiamo con assoluta certezza è che esistono delle reali preoccupazioni da parte degli scienziati riguardanti le tempeste solari in arrivo per il 2013. Dopo questa brillante intervista rilasciata dal fisico teorico Dr. Michio Kaku, possiamo aggiungere un ulteriore tassello a favore di una teoria che sembra ormai dar spazio alla più incredibile delle realtà, ovvero quella del possibile arrivo di un “Pianeta Errante”. Si tratta solo di saper aspettare, poiché come sempre…è questione di tempo.
Scritto da Dan Keying

riferimento articolo:

Strani segnali dalla caldera di Yellowstone. L’antico vulcano vuole tornare in attività?

Strani segnali dalla caldera di Yellowstone. L’antico vulcano vuole tornare in attività?

Qualcosa di strano sta accadendo a Yellowstone! Oppure, qualcosa di strano sta accadendo agli strumenti che monitorano l’attività sismica del vulcano più pericoloso di tutto il pianeta. Osservando i dati forniti dell’osservatorio di Norris Junction emerge qualcosa di veramente molto strano.
A partire dalle ore 18:00 del 28 novembre 2012, le registrazioni sismiche sembrano come impazzite e completamente fuori scala.
Attualmente (2 dicembre 2012), le letture non sono ancora tornate alla normalità, ma segnano un’attività sismica particolarmente intensa. Cosa sta succedendo alla Caldera di Yellowstone? Il vulcano vuole tornare a svegliarsi? Oppure si tratta di un semplice malfunzionamento degli strumenti? Di seguito, è possibile osservare l’immagine dell’attività sismica del 28 novembre 2012, che fino alle 18:00 sembrava nella norma, finchè non sono cominciate queste letture “pazze”.
Nel momento in cui scrivo questo post, la situazione non sembra ancora cambiata. Nei giorni successivi, 29 novembre, 30 novembre e 1 dicembre, i dati sono ancora fuori scala. Di seguito la lettura dell’1 dicembre.
Cosa sta succedendo a Yellowstone? Cercando nella rete, non sembra esserci ancora nessuna spiegazione ufficiale alle anomalie registrate nei dati sismici della caldera. La prima ipotesi che potrebbe quietare i nostri cuori è che si tratti di un malfunzionamento dei sismografi. La seconda ipotesi, molto più inquietante, è che il vulcano, dopo una lunga pausa di 74 mila anni, abbia deciso di riprendere la sua attività.
Il vulcano presente sotto il Parco Nazionale di Yellowstone misura circa 70 km di lunghezza, 30 km di larghezza ed è posto a 8 km di profondità sotto la crosta terrestre, potenzialmente uno dei vulcani più grandi del mondo. Dal 2004 il livello del magma è salito a un ritmo record di sei centimetri l’anno e gli esperti temono la possibilità di un’eruzione, la terza negli ultimi 2,1 milioni di anni.
Tra il 2007 e il 2010, il vulcano sembra essere rimasto in stallo, ma da complessivamente il terreno intorno al vulcano si è sollevato di circa 25 centimetri. “Questa è una osservazione straordinaria, soprattutto in un’area così vasta”, ha dichiarato Bob Smith, professore di geologia presso l’Università dello Utah.
La mancanza di dati affidabili impedisce di stabilire se e quale sia un periodo di rischio certo: sta di fatto che nel caso di un’eruzione esplosiva questa sarebbe mille volte più potente di quella del monte St Helens e potenzialmente in grado di rendere inabitabili due terzi degli Stati Uniti. Milioni di persone rimarrebbero senza casa, i fumi tossici inquinerebbero le colture e fonti d’acqua.
a cura di Aldo Landolfi
Video registrazione della Webcam di Monitoraggio a Yellowstone – 16 novembre 2012. Aumento dell’attività sismica e dei geyser a Yellowstone mai rilevata prima.



Uno Stargate in Messico? Il governo messicano tenta di calmare le voci sugli UFO del Vulcano Popocatepetl

Uno Stargate in Messico? Il governo messicano tenta di calmare le voci sugli UFO del Vulcano Popocatepetl



Cosa  diavolo sta succedendo sul Popocatepetl? Alcune persone sono convinte che nella bocca del vulcano messicano ci sia un vero e proprio stargate, attraverso il quale veicoli di origine non terrestre transitano indisturbati. Gli avvistamenti hanno creato abbastanza clamore tanto da spingere il governo messicano a tentare di fornire una spiegazione ufficiale e plausibile del misterioso fenomeno.
vulcano-messico-ufo-00.jpg
La Segreteria del Governo (SEGOB) e la Protezione Civile Nazionale (CENAPRED) hanno diramato una nota informativa sulle immagini del 25 ottobre 2012 riprese sul vulcano Popocatepetl, nelle quali è possibile osservare un gigantesco oggetto luminoso tuffarsi all’interno del cratere.
Secretaria de Gobernación (SEGOB) Sistema Nacional de Protección Civil CENAPRED
Alle 22:44 del 25 ottobre 2012, la telecamera del CENAPRED, che si trova presso la stazione di monitoraggio continuo Altzomoni del vulcano  Popocatepetl, ha registrato la manifestazione e il transito di un segnale luminoso, intensamente luminoso, nel quadrante in alto a sinistra dell’immagine, che si muove a grande velocità, aumentando la sua luminosità e, a quanto pare, introdursi nel cratere del vulcano. La presenza di questo segnale luminoso nell’immagine ha una durata di circa 3 secondi.
Popocatepetl-cenapre-01.png
La telecamenre del CENAPRED presso Altzomoni si trova a 11 chilometri dal cratere del vulcano  Popocatepetl e a pochi metri di distanza dal punto in cui la società Televisa ha installato una sua telecamera sulla quale sono state registrate immagini simili che sono state poi ritrasmesse sul “Noticiero con Joaquin Lopez Doriga”, programma andato in onda nella notte di venerdì 25 ottobre 2012.
Va sottolineato che le differenze di forma, lunghezza, ombra e luminosità tra le immagini del CENAPRED e quelle di Televisa sono dovute ai particolari aspetti tecnici di ciascuna attrezzatura, soprattutto alla loro differente risoluzione. Inoltre, l’angolo visuale delle immagini del CENAPRED è molto più ampio, mentre la attrezzatura di Televisa sono molto più sensibili alla luce.
Durante la discesa del segnale luminoso, nessuna delle stazioni di monitoraggio del vulcano ha registrato significativi eventi sismici. Le registrazioni non mostrano alcuna variazione che potrebbe essere associata al possibile impatto di un oggetto all’interno del cratere o nelle sue vicinanze.
Il comportamento eruttivo del vulcano  Popocatepetl, nei giorni successivi all’evento, è rimasto entro i parametri normali. Il sistema di monitoraggio sismico registra, normalmente, tra i 35 e i 70 eventi al giorno. Questi eventi sono di bassa-media intensità, con emissioni di vapore acqueo, gas e piccole quantità di cenere. Il 25 ottobre sono stati registrati 45 eventi di intensità moderata. L’evento più rilevante è stato registrato immediatamente prima dell’avvistamento dell’oggetto luminoso, alle ore 20:42.
Popocatepetl-cenapre-02.png
Il vulcano ha emesso uno sbuffo di vapore acqueo e gas in direzione sud-ovest, con un aumento dell’incandescenza poco al di sopra del cratere, fenomeno che è stato possibile osservare in modo costante per tutta la notte.
Le differenze tra le due telecamere è significativo, poichè il campo visivo più ampio delle immagini del CENAPRED consente all’osservatore di vedere l’apparizione del segnale luminoso e l’aumento progressivo della sua luminosità, mentre nelle immagini di Televisa, l’oggetto ha già raggiunto il suo massimo splendore quando entra nel cratere.
Si deve anche considerare che entrambe le telecamere sono impostate in modalità “visione notturna”, caratteristica che rende gli strumento particolarmente sensibili in condizione di scarsità di luce, saturando i pixel di luce intensa, esagerando le sue dimensioni. Questo potrebbe spiegare la strana forma rettangolare del segnale luminosità al massimo del suo splendore.
Un’osservazione dettagliata delle immagini, ci permette di affermare che l’oggetto non sembra entrare nel cratere. Piuttosto, il segnale sembra muoversi molto più indietro al cratere. La sua comparsa nella parte superiore dell’atmosfera, al sua traiettoria e l’aumento della sua luminosità permettono di ipotizzare che si tratti di un meteorite particolarmente brillante, noto anche come bolide (a quanto pare doveva essere bello grosso stò meteorite! n.d.N.).
Nel periodo dell’anno nel quale è avvenuto l’avvistamento, avvengono due “piogge meteoritiche”. In primo luogo, le Orionidi, attive dal 2 ottobre al 7 novembre, raggiungendo nella notte del 20 ottobre il picco di circa 25 meteoriti all’ora. In secondo luogo, le Tauridi, attive dal 1° ottobre al 25 novembre, con un picco di 5 meteoriti all’ora nella notte del 5 novembre. I nomi dati a questi fenomeni sono dovuti alle traiettorie seguite dai meteoriti che sembrano originarsi dalle regioni di cielo delle costellazioni di Orione e del Toro.
Le Orionidi tendono ad essere meteoriti che entrano nell’atmosfera terrestre ad alta velocità e sono di piccole dimensioni (quanto i granelli di sabbia), producendo una serie di scie luminose che durano meno di un secondo. Le Tauridi, invece, sono costituite da frammenti un pò più grandi (come la ghiaia) e si muovono più lentamente, generando spesso bolidi, vale a dire meteoriti molto luminosi (possono superare la luminosità di Venere) che viaggiano per alcuni secondi prima di consumare se stessi. La traiettoria dell’oggetto visibile nella fotocamera di Altzomoni coinciderebbe con quella che potrebbe essere originata da un Tauride.
Di seguito è possibile osservare la sequenza di immagini scattate dalla telecamera del CENAPRED, una ogni 25 secondi, dove si può osservare il bolide dalla sua comparsa, fino a quando scompare dietro (o dentro?) il vulcano. Considerando che il cratere ha un’ampiezza di 800 metri, la scia del bolide luminoso non supera i 200 metri apparenti di lunghezza. La sua traiettoria, leggermente inclinata da sinistra a destra, dovrebbe avere la sua origine dalla costellazione del Toro, che in quel momento è visibile all’orizzonte.
L’immagine generata dal programma Stellarium 0.7.1. (foto sotto) mostra la mappa del cielo sopra Altzomoni il 25 ottobre alle ore 20:44. In giallo è segnata la traiettoria seguita dal bolide e in rosso l’estensione della sua traiettoria, verso il Toro vicino alle Pleiadi. La traiettoria curva è dovuta alla curvatura della volta celeste.
Conclusioni:
Secondo l’analisi effettuata dagli specialisti, questo evento non ha nessun rapporto con l’attività eruttiva del vulcano  Popocatepetl. Al momento del contatto apparente tra l’oggetto e il cratere, nono sono stati registrati eventi sismici. Questo ci porta ad affermare che, mentre visivamente il fenomeno luminoso sembra entrare nel cratere, molto probabilmente sta viaggiando lungo una traiettoria molto più lontana alle spalle del vulcano. Questa affermazione è sostenuta dal fatto che nessuna delle quattro telecamere della rete di monitoraggio visivo che circonda il  Popocatepetl ha registrato l’oggetto in questione dai loro rispettivi angoli di visuale.
Il segnale luminoso registrato dalle telecamere del CENAPRED e di Televisa, può essere associato ad un qualche evento astronomico, specificatamente un bolide della pioggia meteoritica delle Tauridi, date le sue caratteristiche e la sua traiettoria. Potrebbe, quindi, trattarsi di un meteorite entrato nell’atmosfera terrestre, lasciando una scia luminosa prodotta per attrito.
Non si può escludere la possibilità che l’oggetto sia un frammento di un satellite artificiale che ha lasciato una scia luminosa simile a quella di un meteorite quando entra in atmosfera. Tuttavia, entrambe le ipotesi richiedono una validazione esaustiva e un’analisi profonda da parte delle istituzione e degli esperti di astronomia e scienze dello spazio. [Scarica documento originale Cenapred].
L’esaustiva spiegazione del governo messicano, speriamo abbia placato le ansie di chi vuole trovare una spiegazione scientifica a tutti i costi. Eppure, almeno due cose non tornano, o comunque sono state trascurate nel rapporto.
La prima riguarda le immagini registrate dalle telecamere del CENAPRED il successivo 14 novembre 2012, nelle quali il “segnale luminoso” sembra fuoriuscire dal cratere. Forse il meteorite ha cambiato idea e ha deciso di tornare in orbita?
La seconda è una segnalazione di Stephen Hannard (ADGUK), il quale è convinto che gli scienziati messicani non sono ancora in grado di fornire una spiegazione accettabile di quanto successo sul cratere del  Popocatepetl.
La cosa più interessante è la comparsa di un enorme vortice energetico al di sopra del Messico, pochi giorni dopo la manifestazione del fenomeno luminoso sulla sommità del  Popocatepetl. Il vortice è stato catturato dal radar meteorologico “Intellicast” il 27 ottobre 2012 e vi è rimato fino al 28 ottobre 2012.
Si tratta di una semplice coincidenza? Oppure le manifestazioni del  Popocatepetl sono l’indizio di un’attività UFO molto più complessa sul nostro pianeta? Insomma, che diavolo sta succedendo sulla Terra?
A cura di Aldo L.


Cataclisma globale in atto. Secondo i Maya il 2012 si chiuderà sotto la violenza di una serie di inondazioni

Cataclisma globale in atto. Secondo i Maya il 2012 si chiuderà sotto la violenza di una serie di inondazioni


2012? La fine del mondo? A quanto pare terremoti, alluvioni, vulcani che eruttano e sinkhole, si stanno manifestando sempre di più e con una intensità mai vista. Inutile negare la REALTA’. Tutti questi cataclismi stanno già accadendo e in tutto il pianeta. Cosa sta accedendo? Nel Codice di Dresda, uno dei quattro codici Maya sopravvissuti alla furia distruttiva spagnola, troviamo delle immagini emblematiche: dalle fauci di un drago fuoriescono zampilli d’acqua, una vecchia dea manda sulla Terra un’inondazione; la Terra è al buio, l’oscurità vince la luce. Ma secondo molti ricercatori sarà solo la fine di un Ciclo e l’inizio di una nuova Era.
(Di seguito alcuni scatti fotografici che dimostrano la realtà delle catastrofi in corso a livello globale.)
Qualche tempo fa ho avuto il piacere di ospitare uno dei più famosi ricercatori sul 2012, il Dr. John Major Jenkins autore di Maya Cosmogenesis 2012. Con John abbiamo parlato molto sul 2012, oltre al fatto di aver toccato anche il discorso più triste, ovvero quello dei cataclismi che avrebbero colpito il nostro pianeta entro la data a cui i Maya facevano riferimento nel calendario del lungo Computo.
In effetti i Maya non hanno mai profetizzato nulla e il perchè lo abbiamo capito dopo. I Maya esperti astronomi, avevano calcolato che la nostra Galassia effettua un giro completo ogni 26 mila anni e dopo questo giro (ciclo), di cui il prossimo terminerebbe il 21 Dicembre 2012, ne sarebbe iniziato uno nuovo. Dal centro della Galassia, prima della fine di questo ciclo, sarebbe fuoriuscita una potente energia dal centro galattico che i Maya chiamavano Hunab KU, la Farfalla Cosmica, da dove tutto ha origine: la Vita. Ma la scienza ha scoperto che al centro della Galassia esiste un Buco nero che viene chiamato Sagittarius A. Senbrerebbe che da questo Buco nero qualcosa sia fuoriuscito e la scienza ufficiale non ne sa dare una spiegazione plausibile. Rammento che Hunab Ku, come simbolo, viene generalmente associato al dio sole della cultura Maya, e simboleggia l´equilibrio e la vita (ricorda molto in questo il simbolo dello Ying e Yang, di cui richiama anche l´aspetto).
Due enormi globuli sono stati scoperti intorno al nucleo della nostra Galassia dall’osservatorio spaziale Fermi in orbita intorno alla Terra. Potrebbero essere i residui di un’esplosione di un grande buco nero.
foto sopra:  Sagittarius A che si trova al centro della nostra galassia.
Sagittarius A l’ho definito una sorta di StarGate o portale. Infatti proprio da Sagittarius A e fuoriuscita la misteriosa energia che la scienza ufficiale ha registrato sotto forma di Radiazioni o Raggi Gamma. I Maya sapevano già di questa Energia e a loro volta, ne avevano previsto la fuori uscita al termine di ogni ciclo galattico. Le rilevazioni che le sonde spaziali hanno registrato, era quello che vedevano i Maya migliaia di anni fa. Si tratta di due strutture che si dipartono dal centro della Galassia e che emettono raggi gamma, cioè radiazione ad altissima energia. La loro natura è ancora piuttosto misteriosa. Le due bolle coprono circa metà del campo visibile da Terra e potrebbero essersi originate milioni di anni fa. I ricercatori dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge in Massachusetts (USA) le hanno scoperte analizzando i dati delle osservazioni fatte con il telescopio spaziale Fermi e che sono disponibili pubblicamente a chiunque voglia farne uso per le sue ricerche.
Le due bolle erano rimaste finora invisibili, occultate in quella specie di nebbia di raggi gamma che pervade il cosmo. Che cosa abbia originato queste gigantesche strutture, per gli scienziati non è chiaro, ma le ipotesi non mancano. Forse si tratta del residuo di un’antica esplosione del buco nero che occupa il centro della nostra Galassia, oppure l’origine potrebbe essere una zona ad alta intensità di formazione di stelle che ha generato ammassi stellari molto massicci milioni di anni fa.Come abbiamo già detto sopra, il centro galattico è situato nella regione astronomica chiamata Sagittario A, a 26 gradi e 45 primi rispetto alla longitudine zodiacale del Sagittario. Il centro galattico è calcolato a circa 26.000 anni luce dalla Terra.
Un anno luce equivale a circa 9 miliardi di chilometri, ponendo così il centro galattico a circa 240 quadrilioni di chilometri dalla Terra. Ne consegue che la luce, i raggi X, i raggi Gamma e le onde radio impiegano 26.000 anni per arrivare dal centro della galassia alla Terra. Dato che anche un ciclo completo della precessione degli equinozi è di circa 26.000 anni, possiamo vedere un’importante sincronicità. Le due bolle di energia che oggi vediamo emanare dal centro della galassia, risalgono sicuramente all’ultimo allineamento del Sole con il centro galattico al solstizio d’inverno, esattamente un ciclo di 26.000 anni fa. Le bolle di energia hanno quasi invaso il nostro sistema planetario e gli effetti si sono già registrati e quindi fatti sentire attraverso misteriosi terremoti in tutto il mondo. Le irradiazioni di questa bolla gigantesca, non saranno visibili fisicamente ma si percepiranno a livello di coscienza e il tutto si concentrerà proprio il 21/12/2012, data in cui appunto questa energia si diffonderà su tutto il pianeta, resettando così le armoniche del DNA, dove è insita la coscienza dell’Uomo. Al termine di questo ciclo (fine Era) ci saranno cambiamenti tali da poter indicare che l’umanità è sul punto di compiere un “salto quantico” nell’evoluzione della coscienza.
PROFEZIE DEL CODICE DRESDA
A quanto pare ciò che era stato profetizzato dal Codice Dresda dei Maya, si sta manifestando. Infatti in molte parti del mondo si stanno verificando inondazioni spaventose, con distruzioni di Quello che sappiamo per certo è che i Maya conferivano una grande importanza alla fine di ogni età.
La loro cosmologia prevedeva 5 grandi ere cosmiche, ognuna della durata di 5125 anni. Ogni era ha visto l’ascesa, lo sviluppo e il declino di una diversa razza. Quattro ere sono già trascorse, concludendosi in grandi cataclismi: l’era dell’Acqua, l’era dell’Aria, l’era del Fuoco, l’era della Terra.
La quinta, l’era dell’Oro, quella in cui vivevano i Maya e quella nella quale viviamo e vivremo noi, ancora per pochissimo tempo, è l’ultima era di 5125 anni: è iniziata nel 3113 a.C. e terminerà nel 2012 d.C.
Per fine del mondo, i Maya quindi intendono la fine della quinta era.Il Lungo Computo ci dice che l’età dell’Oro terminerà al volgere del baktun 12, nel giorno del solstizio d’inverno, quando il Sole sarà allineato con il centro della Via Lattea, un evento molto raro che si verifica ogni 25.625 anni.
Contemporaneamente, in quello stesso giorno, si verificherà un altro evento rarissimo, che si ripete ogni 25.920 anni: la Terra terminerà un giro precessionale completo intorno al suo asse, nel giorno in cui l’età dell’Oro volgerà al suo termine.
Che cosa succederà allora? Grandi cataclismi segneranno la fine della quinta era come avevano già in passato segnato la fine delle ere precedenti?
La risposta sembra essere nel Codice di Dresda, uno dei quattro codici Maya sopravvissuti alla furia distruttiva spagnola.
In esso troviamo delle immagini emblematiche: dalle fauci di un drago fuoriescono zampilli d’acqua, una vecchia dea manda sulla Terra un’inondazione; la Terra è al buio, l’oscurità vince la luce.
In questi anni le acque dei nostri ghiacciai si stanno sciogliendo a ritmi preoccupanti e poi ancora il grande tsunami del 26 dicembre 2004 in Indonesia e la catastrofe di New Orleans del 2005, non ultimo il terremoto-maremoto che ha colpito il Giappone.
Il 21 dicembre del 2012, che segna l’età dell’Oro, si chiuderà sotto la violenza di una serie di inondazioni
Questo sta già avvenendo e siamo solo all’inizio dei mutamenti climatici che porteranno a degli sconvolgimenti su scala planetaria?
E’ forse questa la profezia dei Maya?
I Maya hanno definito gli ultimi 20 anni del Lungo Computo “il tempo del non tempo”, un periodo nel quale non è né giorno né notte, nel quale l’odio e la paura prevalgono. E fin qua si potrebbe in qualche modo essere d’accordo con loro.
Eppure la fine di questa era rappresentava per loro anche una possibilità, una possibilità di rinascita perché ogni ciclo che finisce lascia spazio al successivo.
E’ importante a questo punto stabilire un ulteriore parallelismo: il nostro calendario, il calendario gregoriano, ha come punto di riferimento la venuta al mondo di un grande uomo, Gesù, la cui nascita segna l’anno zero; il calendario maya regola il suo andamento prendendo come suo parametro l’universo, qualcosa che trascende l’uomo ma che lo contiene anche. Ciò che è catastrofico nella visione del singolo può non esserlo in una visione più ampia.
Narra il Popol Vuh che la linea nera della Via Lattea rappresenta l’entrata dell’aldilà. Ed è esattamente con quella zona della galassia che il Sole e la Terra, non  a caso, si allineeranno il 21 dicembre 2012.
Questo raro allineamento, che abbiamo visto essere tanto importante per i Maya al punto da fissarne la data e scolpirne la memoria perché attraversasse il lungo e faticoso cammino dei secoli, è fondamentale come è fondamentale tutto ciò che appartiene alle nostre più profonde radici.
I Maya attraverso i loro codici, cercano di spingere la mente dell’uomo verso un cambiamento giacché l’Universo sta generando tutti questi processi affinché l’umanità si espanda per la galassia e comprenda così l’integrità fondamentale con tutto ciò che esiste. Per preparare l’umanità a fare questo passo finale, un passo verso il Quinto Ciclo e l’Era del Sesto Sole”.

riferimenti articolo:
Comogenesis Maya 2012 (John Major Jenkins)


Nasa Tv OnLine

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