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L'AMORE DI DIO PER GLI ESSERI UMANI E TENERO COME IL BACIO CHE MARIA DIEDE A GESU APPENA NACQUE Redazione di Loris Paglia

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domenica 6 luglio 2014

L’astronauta che camminò sulla Luna: “Sugli alieni è il momento della verità”

Edgar Mitchell, il sesto astronauta a camminare sulla Luna, ex pilota, militare ed ingegnere della Nasa, ha detto al Bloomberg che è tempo di sapere la verità sugli Ufo: "La popolazione è pronta".

Febbraio 1971, Apollo 14 sulla Luna. Mitchell sullo sfondo, in primo piano Alan Shepard
L'incidente di Roswell venne notoriamente gestito male dalle autorità, che incapparono in una serie di controsensi cui seguirono negazioni e mezze verità su test segreti militari. Se è comprensibile insabbiare nuove tecnologie belliche, che senso ha nascondere l'esistenza di alieni? "Credo – ipotizza Mitchell – che inizialmente la giustificazione fosse che la popolazione non fosse pronta a una notizia del genere. Ma siamo da molto oltre quel punto", ragion per cui, suggerisce ancora l'astronauta, è tempo di parlare. La cautela che ancora si usa sull'argomento, secondo Mitchell, è legata ad interessi strettamente economici: "E' un'opinione personale: ricordo quello che disse il presidente Eisenhower nel suo discorso finale, ovvero Diffidate della struttura industriale militare, credo che sia questo il nodo della vicenda". Ma, precisa ancora il cosmonauta,
non bisogna ridurre la questione all'industria militare, c'è tutta una serie di organizzazioni che si muovono in questo senso per garantire dei profitti. Abbiamo inventato gli aerei all'inizio del XX secolo, vent'anni dopo avevamo un'industria aeronautica. Pensate a cosa possa significare questo rapportato al viaggio nello spazio, se avessimo controllo della tecnologia dietro gli Ufo. Pensate alla quantità di soldi che gira intorno a questa vicenda.
Mitchell nel 2007
Nel frattempo l'umanità non può aspettare. Avverte Mitchell che "dobbiamo continuare a sviluppare tecnologie per portare l'umanità su altri pianeti, ma deve essere uno sforzo mondiale perché nessun Paese può farcela da solo. Le nazioni dovranno saper attraversare lo spazio perché prima o poi da questo pianeta dovremo andare via, il sole prima o poi finirà il suo ciclo vitale".


 
http://scienze.fanpage.it

giovedì 3 luglio 2014

L’Aereo della Malaysian Airlines (volo MH-370) apparso su Google Earth

L’Aereo della Malaysian Airlines (volo MH-370) apparso su Google Earth
Il famoso aereo della Malaysian Airlanes, scomparso lo scorso 8 marzo con a bordo 239 passeggeri e membri dell’equipaggio, si troverebbe nelle acque della Birmania. Lo sostiene Ridus Valentin Degtiarov, un cittadino russo, che avrebbe scovato l’aereo direttamente su Google Earth.
voloMH370_0
Il volo Malaysian Airlanes 370 era un volo della Malaysian Airlanes operato da un boeing 777 in servizio fra l’aereoporto di Kuala Lumpur, Malesia, e l’aereoporto internazionale di Pechino in Cina; destinazione purtroppo che non è stata raggiunta. Il volo, effettuato l’8 marzo, è stato dato per disperso con un comunicato ufficiale da parte della compagnia aerea.
Da quel giorno si sono susseguite le ipotesi sul volo maledetto. Dalle ipotesi di dirottamento verso luoghi sconosciuti a quelle di inabissamento in Vietnam. Dopo 16 giorni di ricerche il 24 marzo in un comunicato congiunto, tra la Malaysian Airlanes ed il Primo Ministro malese, è arrivata la notizia che il volo sarebbe precipitato nell’Oceano Indiano.
Il relitto non è stato ancora ritrovato almeno fino ad oggi 3 luglio 2014. Il Malaysian Airlanes sarebbe apparso su Google Earth. La scoperta del possibile relitto arriva da un cittadino russo. Ridus Valentin Degtiarov ha trovato le foto satellitari nelle acque della Birmania.
voloMH3701
voloMH370_2

Degtiarov ha dichiarato che dopo il decollo e l’ultima comunicazione radio il volo cambiò rotta verso il territorio birmano e la Thailandia registrò questa operazione.
Ritrovarono il volo scomparso e si speculò sul fatto che si era schiantato nelle acque delle Andamane. Questo mare fa parte dell’Oceano Indiano situato tra la Thailandia e la Birmania.  Il velivolo non è stato ancora ritrovato in quella zona.
voloMH370_4
voloMH370_3
Degtiarov ha scritto alle varie autorità  (Birmania, Thailandia e Malesia) per verificare i suoi dati. Degtiarov osservando le mappe Google avrebbe trovato le prove che il velivolo si possa trovare nelle acque della Birmania a circa 800 km dalla Thailandia. Il cittadino russo ha fornito anche le coordinate per trovare le prove da lui fornite:
Le coordinate del piano, secondo Valentin Degtiariov: ala e la fusoliera: 13 ° 31’48 . 23 “N 99 ° 
10’58 . 99″ E 13.540141,99. 177560. Un dettaglio fusoliera: 13 ° 31’44 .
47 “N 99 ° 10’59 .47″ E Resti di aereo: 13 ° 31’46 .91 “N 99 ° 10’58 .38″ E
Degtiarov ha dichiarato che le autorità tailandesi, birmane e malesi non volevano avviare le ricerche e che solamente le autorità australiane hanno risposto alla sua lettera. Il mistero rimane su questo fatto che sta catalizzando l’attenzione mondiale.
A cura di Stefan Kalinovic
Per Segnidalcielo.it

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