Gli alieni cattivi
Se qualcuno fosse ancora convinto della nostra supremazia nell’universo, in quanto esseri intelligenti ai vertici della catena alimentare ed evolutiva, e che tutta la questione UFO non sia altro che una grande manovra speculativa intenta a disorientare l’umanità per far vendere fantasiose storielle a qualche mitomane, probabilmente ha sempre vissuto con la certezza di appartenere ad un sistema equo che lo protegge e che lo informa, rigettando qualsiasi tesi connessa al fenomeno con la presunzione di aver assorbito tutto lo scibile dai libri di storia o dagli amati quotidiani. Negli ultimi decenni gli extraterrestri sono stati invece al centro di interessanti discussioni tanto che la parola UFO è progressivamente finita sulla bocca di tutti, Vaticano compreso.
Recentemente gli archivi segreti di numerosi stati sono stati declassificati e i relativi files resi disponibili al pubblico ma, come se non bastassero le migliaia di testimonianze di insiders, ufficiali militari e personaggi ritenuti autorevoli (ma non per questo totalmente affidabili) come Monsignor Corrado Balducci o Steven Greer, solo per citarne alcuni, adesso è la volta di Wikileaks che, attraverso Assange, parla addirittura di una sorta di battaglia tra le forze terrestri e una flotta di alieni svoltasi nel 2004 nel Sud del Pacifico.
Ora, il punto non è quanto sia incredibile una storia o chi sia a raccontarla, il punto è che ormai non è più possibile assimilare il tema UFO ad un concetto aleatorio. L’interessamento dell’uomo alla vita su altri pianeti o semplicemente alle potenzialità che potrebbe rappresentare una “convivenza” con le civiltà dello spazio non nasce, come molti credono, nel 1947, con il controverso episodio di Roswell e la successiva istituzione del fantomatico MJ-12 o, prima ancora, nel 1938, quando, per testare la razione dell’opinione pubblica, fu diffuso il clamoroso annuncio di Orson Welles dai microfoni della CBS sull’imminente Guerra dei Mondi. Presunti contatti con civiltà aliene pare siano ben documentati in reperti risalenti a tempi molto antichi.
Ma facciamo un passo indietro, consci del fatto che la verità sia stata, per interessi di vario genere, adulterata e mescolata più volte alla menzogna conferendole così nel tempo un corpo ancor più evanescente. Ritroviamo infatti in molte rappresentazioni chiari segni di contatti con esseri non terrestri, come ad esempio, nell’arte murale dei Dogon, nei geroglifici egiziani, nei Veda indiani e più tardi anche nell’iconografia cristiana e medievale. Considerati da questi popoli elohim, maestri, visitatori o messaggeri, gli alieni, che oggi siamo abituati a delegare alla fantascienza, un tempo comparivano nelle opere più sacre. Immortalarne evoluzioni e prodigi non era il solo scopo, tali opere illustravano interazioni costanti tra l’uomo e questi esseri dai poteri sovrumani.
Una volta capito che l’argomento UFO iniziò ad acquisire una connotazione così farraginosa solo dopo una programmata perdita di informazioni (la santa inquisizione ne è stata una delle principali cause) e che in passato questo tipo di manifestazione veniva accettata e riprodotta con vivo interesse, per comprendere il vero ruolo che queste entità hanno rappresentato per l’uomo, sarebbe utile ampliare il nostro punto di vista. Se non altro perché tale punto di vista è fortemente condizionato dal tipo di informazione che riceviamo, un’informazione progettata ad hoc per sopprimere ogni curiosità e confondere se non addirittura annullare il giudizio critico dell’individuo.
Tornando agli anni ’40, successivamente alla famigerata battaglia di Los Angeles, avvenuta al culmine dell’isteria generale nel 1942, a poche settimane da Pearl Harbor, quindi 5 anni prima di Roswell e dei curiosi avvistamenti del pilota americano Kenneth Arnold, si apre, per così dire ufficialmente, l’era ufologica. In quel frangente, credendo ad una “trovata giapponese”, la contraerea americana esplose ben 2000 colpi da 450 grammi contro una nave aliena che ne uscì totalmente illesa. I piloti americani dell’USAF, all’epoca della seconda guerra mondiale, erano soliti chiamare i dischi volanti Foo Fighters.
Le apparizioni di UFO si fecero via via più intense con l’avvento dell’energia atomica tanto che le autorità governative e militari delle maggiori potenze si videro costrette ad indagare a fondo sui misteriosi velivoli, dapprima sicuri che fossero armi segrete del nemico di turno e poi, una volta esclusa l’origine terrestre, desiderosi di carpirne i segreti tecnologici. Nacquero infatti diversi progetti occulti a scopo di ricerca congiuntamente ad altri di cover up per depistare o giustificare eventuali fughe di notizie. Ma questa è solo la storia che ci hanno raccontato, quasi certamente, una parte degli stessi poteri forti sapeva già della loro esistenza poiché i gruppi che li costituiscono attingono da una conoscenza che ha radici molto antiche. Per la prima volta, spinti dalla letteratura fantascientifica e dalle prime, pionieristiche pellicole, anche le persone comuni, tra timore e ammirazione, iniziarono a scrutare il cielo. Così gli avvistamenti si moltiplicarono divenendo oggetto di studi per molti appassionati ma anche materiale eccellente per “burloni” di ogni genere, compresi i disinformatori al soldo degli stessi governi.
Ne approfittarono alcuni sedicenti “contattisti“, così denominati per aver millantato incontri ravvicinati (sia del 3° che del 4° tipo) con entità di altri mondi, i quali spesso riportavano per conto di queste ultime, messaggi di natura pacifica per il genere umano. Ricordiamo quelli resi più famosi dalla stampa come George Adamski negli anni ’50 e Billy Meier o Paul Villa negli anni ’70, le cui prove fotografiche, rivelatesi poi dei falsi, contribuirono alla diffusione del fenomeno extraterrestre ma anche allo sviluppo della disinformazione che, tra effetti CGI e campagne di viral marketing, accompagnerà lo stesso fino ai giorni nostri. L’unico caso di contattismo ancora riconosciuto come autentico, dopo un’infinità di analisi condotte da diversi studiosi, fu il più recente di Carlos Diaz e le sue “astronavi di luce” risalente agli anni ’90. Seguirono altri eventi simili in tutti i paesi, ovviamente, Italia compresa.
George Adamski |
Billy Meier |
Paul Villa |
Carlos Diaz |
Un drone “insetto” |
Nonostante le abbondanti mistificazioni, pare proprio che ad alcuni di questi visitatori non bastasse l’ammirazione dei terrestri e che pertanto scelsero di interagire in modo più concreto. Molti sono infatti convinti che, fin dai primi anni ’40, il governo americano, padrone indiscusso dei cieli di mezzo mondo, sia stato realmente coinvolto in diversi “scambi culturali” in cui le strabilianti tecnologie aliene vennero usate come contropartita in cambio di una certa immunità sul nostro pianeta e di chissà cos’altro. Ed è proprio nei successivi anni ’50 che la tecnologia terrestre subì un impressionante balzo in avanti fino a giungere alle attuali modernità che, come alcuni asseriscono (uno di questi fu il colonnello Philip Corso), sarebbero frutto diretroingegneria. In conseguenza a ciò, alcune delle innovazioni che si attribuiscono alla scienza umana porterebbero in realtà essere di matrice aliena, come ad esempio: circuiti integrati, microprocessori, laser, fibre ottiche, microonde, kevlar, nanotecnologia, visori notturni, droni, ecc.
Da “Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo” |
Un caso piuttosto interessante e ancora denso di mistero fu quello del presuntoProgetto Serpo grazie al quale, proprio come nel famoso film di Spielberg, una delegazione di 12 ufficiali statunitensi addestrati (10 uomini e 2 donne), dal 1965 al 1978, venne inviata per 13 anni su un lontano pianeta (il pianeta Serpo, distante circa 42 anni luce dalla Terra) dopo gli accordi intercorsi tra il governo americano e alcuni abitanti di un lontano sistema stellare, gli ormai celebri Grigi di Zeta Reticuli. I nostri morirono tutti, chi durante chi dopo la missione (eliminati come altri imbarazanti testimoni), a parte due di loro che decisero di restare in quello strano, nuovo mondo e di cui ovviamente non si ebbero mai notizie. Secondo alcune “gole profonde”, già allora, le forze speciali preposte ai progetti extraterrestri, erano in grado di identificare 9 razze aliene.
Se alcune di queste possedevano un’etica e non amavano interferire direttamente con la vita dei terrestri, le altre, decisamente più “commerciali” e prive di coscienza, erano forse alla ricerca di un vantaggio che a tutti gli effetti si sarebbe rivelato reciproco. Ciò permise di studiare ed emulare i loro velivioli (nell’ambito di queste “Black Ops” si segnalano le discusse affermazioni del fisico Bob Lazar) ma anche di apprendere sofisticate tecniche di controllo psichico, cosa che, ai nostri controllori, sarebbe tornata sicuramente utile. Ma gli americani non furono i soli privilegiati, anche l’esercito russo e quello tedesco fecero degli incontri decisamente particolari. Quale sia il realelivello tecnologico raggiunto oggi delle più note super potenze non è del tutto chiaro ma di certo i rispettivi apparati militari sono avanti di almeno mezzo secolo rispetto alla tecnologia che viene data in pasto a noi comuni mortali. Per tali motivi, una discreta percentuale degli avvistamenti registrati dagli anni ’50 in poi, potrebbe ricondursi a velivoli davvero poco extra e molto terrestri.
Si aggiunge poi la più recente dichiarazione del Sergente Clifford Stone dell’esercito americano che, in una nota intervista, spiega che fino al 1989 erano state catalogate ben 57 razze aliene quasi tutte con sembianze umanoidi e una di loro, racconta l’ufficiale, avrebbe un aspetto praticamente identico al nostro. Sempre secondo le notizie trapelate da altri ex addetti ai lavori, con alcune di esse i rapporti proseguirono su più livelli fino a non troppi anni fa, poi avvenne una “rottura” dai risvolti assai intricati.
La base di Dulce in New Mexico |
I principali presidenti americani, tutti provenienti da società segrete detentrici di un’avanzata e riservata conoscenza, erano informati sui vari progetti (vedi l’annuncio di R. Reagan del 1987 alle Nazioni Unite), tuttavia non ci furono mai veri e propri comunicati ufficiali sulle faccende inerenti agli UFO e le operazioni seguitarono ad essere gestite da equipe specializzate in basi segrete. La gente non doveva sapere, avrebbe iniziato a pensare, ad interrogarsi sul senso della vita, sulla correttezza del sistema religioso, legislativo e sociale in cui viveva e via dicendo. Insomma, una popolazione maggiormente consapevole, coesa e difficile da controllare, che avrebbe potuto mettere in pericolo tutto quel potere consolidato in centinaia di anni attraverso le varie linee di sangue.
Ragionando su questa lacunosa ufo-cronistoria, che non pretende di essere una fedele ricostruzione dei fatti né tanto meno un trattato di esopolitica ma unicamente una traccia, basata peraltro solo su dati reperiti dalla rete e alla portata di tutti, viene spontaneo chiedersi quale sia lo stato attuale delle cose.
Oggi, nell’era in cui i Mass Media sono divenuti il mezzo prediletto e più pratico da cui attingere “conoscenza”, la grande macchina di Hollywood, da sempre controllata da “occulti finanziatori“, pare essere il veicolo più efficace con cui instillare nella mente collettiva un certo tipo di visione a riguardo. Le masse vengono controllate attraverso la creazione di forme-pensiero propagandate con cura maniacale e gli alieni, poche volte raccontati come esseri pacifici, sono stati prevalentemente raffigurati come entità dai tratti mostruosi tutt’altro che benevole, pronte ad invaderci per depredare le risorse del pianeta. Per farla breve, una sorta di “mercenari cosmici”, senza scrupoli e senz’anima!
Da “Bagliori nel Buio” |
Ad avallare questa tesi, oltre alla cinematografia, si uniscono le scoperte fatte da alcuni studiosi di casi di abductions(i casi più eclatanti furono quelli di Travis Walton e dei coniugi Hill) come il Dr. C. Malanga o quelle più ardite, e sostenute dalla maggioranza degli appassionati, di Z. Sitchin, secondo le quali, in buona sostanza, noi saremmo stati originariamente creati come “schiavi”, geneticamente modificati da antichi “dei” alieni chiamati Annunaki (o se preferite Nephilim) il cui ritorno è alle porte.
Poiché in un universo tridimensionale, come quello in cui stiamo facendo esperienza, l’alternanza di bene e male è una caratteristica imprescindibile, alcuni di questi visitatori potrebbero effettivamente essere ostili e averci già invaso da tempo, ma personalmente credo, e questo è il parere anche di numerosi ufologi, che non tutte le razze aliene, per quanto appaiano nettamente superiori, posseggano lo stesso grado di evoluzione spirituale e pertanto gli stessi propositi. Ma questo è un discorso complesso che implica lo studio delle dimensioni della coscienza e che per adesso tralascerò.
Comunque sia, se “qualcuno” intende venderci a tutti i costi che il male è ovunque e che potrebbe sorprenderci persino dallo spazio profondo, non è detto che lo faccia per meri fini economici o per il bene dell’umanità. Anzi, vista la ridondanza con cui viene diffusa questa idea, viene quasi immediato pensare al solito, collaudato metodo di persuasione atto a soddisfare un secondo fine dai contorni volutamente nebulosi e ovviamente noto solo ai “piani alti”. Ecco una carrellata dei più recenti alien-movies:
Osservando con attenzione questi “capolavori”, in prima battuta dissimili tra loro, è facile notare come i contenuti siano essenzialmente gli stessi: gli “alieni cattivi” che arrivano per sterminarci, il conseguente caos totale, i popoli che sembrano soccombere ma poi si compattano per far fronte alla minaccia comune, gli eserciti che scagliano i loro arsenali atomici contro gli invasori tecnologicamente avanzati, i migliori scienziati che si riuniscono per analizzare gli intrusi ed elaborare strategie improbabili, il bene che trionfa per un soffio ma solo dopo inevitabili e ingenti perdite, la vita che riprende con un nuovo ordine (mondiale?) in un clima di sospirata tranquillità. Il tutto condito da strabilianti effetti speciali (RealD compreso) che incollano lo spettatore allo schermo senza dargli tregua. Intanto il cervello fagocita informazioni, crea immagini interiori, registra, anche se una volta fuori dalla sala si tende a dimenticare la debole trama e tutto quell’effimero coinvolgimento.
Bocconi di paura in risposta alla fame esistenziale di un pubblico in cerca di risposte sul futuro che lo attende e scenari presentati come vaticinio dell’imminente attacco di un oscuro nemico, ma nessuna vera riflessione, nessun esame critico, nessuna serietà nell’affrontare una tematica che ne dovrebbe meritare. Il buon vecchio E.T. di C. Rambaldi sembra solo un lontano ricordo e comunque, come altri di recente ideazione, venne concepito per essere percepito come una creatura, o meglio una caricatura, sfigata, debole e buffa.
Dopo un simile indottrinamento, e ripeto, indottrinamento, quale mente si azzarderebbe a creare una visione pacifica del mondo che ci aspetta, o a pensare alle creature di altri pianeti come fratelli evoluti di cui fidarci e a cui ispirarci? Il timore dell’alieno, definizione già di per sé spregiativa, sembra essere l’unica cosa che ci resta. Chi ci impone questo tipo di “cultura” manipolata ha un piano ben preciso che non è quello di intrattenere o di far si che il denaro circoli in questa o in quella tasca. Forse non tutti comprendono il potere creativo della mente e il fatto che una visione comune può indurre a sostenere una realtà comune, visione che con simili presupposti non può che allontanarci da qualsiasi verità o, ancor peggio, proiettare e infine concretizzare le nostre paure.
A tal proposito si rammenta il discorso tenuto nel 2001 al Disclosure Project (secondo alcuni l’evento venne finanziato dal sociopatico David Rockefeller) dalla Dottoressa C. Rosin sulle sconcertanti confessioni che Wernher von Braun le fece in punto di morte, forse per anticipare i nefasti obiettivi dell’ambiguo progetto Blue Beam (vi invito a leggere tutto l’articolo di Stampa Libera) del quale non si sa ancora molto ma che lascia presagire una fine orwelliana per l’intero genere umano.
Come scrisse Richard Bach ”l’essere nascosta non impedisce alla verità di essere vera”, eppure, e questa è una certezza, esistono individui al “vertice” del potere che la conoscono fin troppo bene. Chi volesse coraggiosamente esplorare determinati argomenti in autonomia, non tarderebbe ad accorgersi di quanto sia facile annegare nel mare magnum di informazioni reperibili o finire con l’essere tacciato di “complottismo“. Usare il cuore per districarsi da un simile groviglio di nozioni, contraddizioni e contraffazioni è sempre la cosa migliore, siate dunque interessati ma soprattutto acuti, per quanto oggi sia prerogativa di pochi ricercatori.
Link di approfondimento:
http://www.bluebookarchive.org (in inglese)
http://www.thewatcherfiles.com/bluebeam.html (in inglese)
Video di approfondimento:
http://www.theorionconspiracy.com (in inglese)
http://coscienzaevoluta.blogspot.it/