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L'AMORE DI DIO PER GLI ESSERI UMANI E TENERO COME IL BACIO CHE MARIA DIEDE A GESU APPENA NACQUE Redazione di Loris Paglia

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domenica 23 settembre 2012

Propulsione UFO: una nuova teoria?


Numerose teorie sono state elaborate sin dalla prima ufficiale comparsa degli UFO nel tentativo di spiegare le loro modalità di propulsione.
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Teorie propulsive
Il primo fu il Tenente Jean Plantier nel 1953 a tentare di dare una spiegazione, conclusasi poi con il suo libro pubblicato nel 1955 dal titolo " La propulsione dei dischi volanti per azioni dirette sull'atomo". Per tornare ai giorni nostri Claude Poher nel 2006 elaborò una teoria scientifica (leggi qui) che però non poteva giustificare la scomparsa degii UFO e i loro spostamenti istantanei .
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Il professor Stoyan Sarg
Questa lacuna potrebbe essere stata colmata dal recente lavoro del professor Stoyan Sarg scienziato, ricercatore e scrittore, attualmente presso l'università York di Toronto.
Nato in Bulgaria, Sarg ha conseguito una laurea in ingegneria e ha ottenuto un dottorato un fisica. La sua carriera è iniziata con i progetti di ricerca spaziali coordinati dall'ex Unione Sovietica per i programmi internazionali "Intercosmos" .
Emigrò in Canada nel 1991 e successivamente partecipò a progetti per il Canadian Space Agency. Oggi, Sarg si concentra sul ruolo di educatore e scrittore.
Dopo un'entusiasmante opera sulla teoria unificata "Supergravitazionale" (Documento PDF della Prefazione), Sarg si è concentrato sulle manifestazioni fisiche degli UFO ed ha tentato di spiegare la natura del fenomeno attraverso una teoria completamente rivoluzionaria.
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Secondo Sarg, la natura dei fenomeni UFO è ancora considerata un mistero, perché gli effetti fisici osservati e registrati non sono spiegabili in termini di fisica moderna ed in tradizionali sedi.
Fornendo prove schiaccianti, Sarg sostiene che la comminutà scientifica dovrebbe rivedere alcune idee sulla gravità e la propulsione in rapporto ai voli spaziali.

"Le strutture della materia - Teoria unificata della Supergravità"
Con questo spirito, Sarg ha presentato una teoria chiamata "Le strutture della materia - Teoria unificata della Supergravità", che prevede un effetto chiamato "Reazione stimolata anormale alla forza di gravità".
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Essa si basa su di un processo sulle interazioni quantiche oscillanti all'interno di coppie di ioni e di elettroni nel "continuum spazio-tempo". Secondo, Sarg l'effetto potrebbe portare allo sviluppo di un nuovo sistema di propulsione per una navetta spaziale.
Il libro, pubblicato nell'ottobre 2009, è una miscela di analisi teorica; i risultati e le esperienze legate alle nuove tecnologie che consentono di nutrire e guidare un velivolo spaziale.
Nel libro sono presenti numerose illustrazioni e disegni, e si cerca di dimostrare la fattibilità del metodo di propulsione e offre una buona base per future ricerche.
Sarg non si accontenta di elaborare una complessa teoria e promettente, ma cerca di smuovere "l'establishment" scientifico:
"Una seria indagine sul soggetto UFO non è all'ordine del giorno nella comunità scientifica nonostante l'ampio database di osservazioni e molti dati fisici registrati".
"Semplicemente non possiamo ignorare le prove, perché il fenomeno sembra contraddire le leggi della fisica. Al contrario, alcuni presupposti adottati devono essere rivisti."
Pertanto, è interessato a servirsi dall'imponente numero di dati accumulati da oltre sessanta anni, che lo aiuteranno ad elaborare nuove ipotesi, aprire nuovi orizzonti sia in fisica teorica e sperimentale, astronomia, chimica ecc….
Sarg espone le sue teorie e pubblicazioni su di un sito web (approfondire qui), che comprende anche un gruppo di discussione: "The Helical Structure Forum (HSF) il cui credo è: "Discutere promuovere avanzate conoscenze scientifiche sulle strutture fisiche in natura dalla micro alla macro scala. HSF cerca un nuovo approccio allo studio dei fenomeni naturali in diversi settori della fisica. I principi di "oggettività reale", la casualità e la comprensione logica sono molto osservati.

Fonte inglese:(clicca qui)  Fonte italiana:(clicca qui
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Si chiama Muos il sistema militare di ultima generazione. Dalla Sicilia l’esercito americano governerà le guerre climatiche e nucleari



La Sicilia sarà il cuore pulsante dell’esercito Americano. Come in star wars la nostra Isola governerà le guerre climatiche e nucleari attraverso comandi satellitari e telematici . A Niscemi, proprio nel cuore della riserva naturale “Sugherata”, sta per vedere la luce il Muos.
La struttura verrà edificata nell’antico feudo niscemese ‘Ulmo’ dove, dal 1991, è operativa una delle piu’ grandi centrali di telecomunicazioni della marina Usa esistente nel Mediterraneo. Questa centrale, con le sue 41 antenne, collega il nostro mare con l’Asia sud-occidentale, l’Oceano Indiano e l’Oceano Atlantico. La base ‘Ulmo’ è sotto il controllo della ‘U.S. Naval Computer and Telecommunication Station Sicily’ che ha sede a Sigonella, la base militare americana dislocata tra gli agrumeti della piana di Catania. La centrale militare statunitense assicura la comunicazione top secret e non di alleati Nato e Stati Uniti. Questo, per grandi linee, il quadro generale dell’egemonia militare a stelle e strisce in Sicilia. Troppo poco, a quanto pare, per gli Usa che, a breve, amplieranno la loro forza militare tramite il Muos (Mobile user objective system). Questo sistema satellitare è un’infrastruttura militare di ultima generazione. Sono quattro, oggi, le strutture tipo Muos presenti nel mondo.
Tutte dislocate in zone desertiche. Solo quella che sta per essere realizzate in Sicilia, chissà perché, vedrà la luce in un’area vicinissima ai centri abitati. Da qui la ragionevole e giustificata paura delle popolazioni che si ‘scipperanno’ le radiazioni con effetti sulla loro salute ancora tutti da capire. L’impianto presenta due torri radio e tre antenne del diametro di 18,4 metri e dell’altezza pari a 149 metri.
Il sofisticato sistema di comunicazione ad altissima frequenza integrerà comandi, centri d’intelligence, radar, cacciabombardieri, missili da crociera, velivoli senza pilota e altri strumenti di morte. Insomma dalla nostra Isola gli Stati Uniti, con un solo click ,potrebbero immedesimarsi nel generale dell’esercito romano, Massimo Decimo Meridio, e dire: “Al mio segnale scatenate l’inferno”. Tutto questo con un solo unico obiettivo: aumentare l’offensiva militare.
Come si è arrivati al Muos di Niscemi. Tutto comincia nel 2001, quando viene siglato un accordo bilaterale tra gli Usa e l’Italia. I vertici della base militare di Sigonella inviano la documentazione dell’impianto alla Regione Siciliana il 24 gennaio 2007. La documentazione, inoltrata dall’Aeronautica militare italiana agli uffici della Regione, rimane nei cassetti dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente sino al 3 aprile 2008, quando viene trasmessa al Comune di Niscemi. Per la cronaca, quando si verificano questi fatti sulla plancia di comando dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente c’è Rossana Interlandi che, guarda caso, è nativa proprio di Niscemi. L’allora assessore Interlandi non sembra abbia opposto particolari resistenze al progetto. Almeno ufficialmente. Dice la stessa Interlandi: “Io non ho firmato nulla, non mi sono occupata di questa faccenda. La pratica è stata seguita dai tecnici di allora”.
Dopo un mese e mezzo arriva al Comune di Niscemi una relazione paesaggistica e la valutazione d’incidenza predisposta dai militari di Sigonella. Mentre l’assessorato regionale al Territorio e Ambiente si limita a convocare una ‘conferenza di servizi’. I funzionari del Comune di Niscemi, che hanno un po’ più di coraggio degli ‘autonomisti’ dell’ex governo regionale, dopo le opportune verifiche ambientali sul progetto Muos, danno un parere contrario alla realizzazione della struttura militare.
Il “no” del Comune è servito a poco, però. Nella base Ulmo, infatti, inizia l’ opera di edificazione vera e propria. La Telecom, per esempio, posiziona i cavi per la stazione internet. Il resto è un susseguirsi di manifestazioni e opposizioni dell’ex sindaco di Niscemi, Giovanni Di Martino, e dei Comuni del Nisseno e a nulla valgono i tentativi di persuasione operati dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa, favorevoli alla “centrale da guerra”. Il 28 giugno 2011 dagli uffici del Territorio e Ambiente della Regione siciliana arriva il “sì” definitivo per il proseguimento dei lavori.
“L’Arpa Sicilia – diice l’ex commissario Salvatore Cocina – ha fatto delle misurazioni elettromagnetiche vicino alla base di Niscemi riscontrando dei valori nella norma. Non la pensa allo stesso modo il dott. Massimo Zucchetti e Massimo Curaddu del politecnico di Torino. I due fisici pensano che il Muos puo’ causare grave rischi per la salute dei cittadini. ““Si tratta di effetti acuti, legati a esposizioni brevi, a campi di elevata intensità; e di effetti dovuti a esposizioni prolungate a campi di intensità inferiore”, spiegano nella loro documentazione i due fisici, Zucchetti e Coraddu.
Intanto la questione Muos sta diventando di ordine nazionale. Settimane fa una delegazione del comitato No Muos ha preso parte a due audizioni alla Commissione Difesa della Camera e alla Commissione d’Inchiesta sull’uranio impoverito del Senato . In audizione i delegati hanno spiegato, fornendo una vasta documentazione, le ragioni di quanti si oppongono fermamente alla costruzione della stazione di terra del sistema Muos all’interno della Riserva Naturale Sughereta di Niscemi. Hanno altresì denunciato i pericoli rappresentati dalle radiazioni elettromagnetiche e il processo di militarizzazione che i territori e i cittadini siciliani sono costretti a subire.
La Commissione d’Inchiesta sull’uranio impoverito ha ritenuto che sussistono le basi per una moratoria, sia per quanto riguarda la costruzione del Muos, sia per il sistema di antenne già presente nella riserva.


Costruire uno Stargate..fatto in casa? Provate l’esperimento dell’ingegner Ferlini


Nel suo libro intitolato “La barriera magnetica”, Ferlini narra come, nel corso di ricerche, si sia casualmente accorto di uno strano fenomeno visivo generato da due magneti permanenti che interagivano. Disponendo due calamite a forma di cavallo, in modo che i poli opposti si attirino, se si avvicinano molto lentamente, si addiviene ad un punto critico d’attrazione. Qualche istante prima la forza d’attrazione è piccola ma con un ulteriore piccolo movimento di avvicinamento la forza attrattiva cresce in modo molto forte. Quando ciò accade, Ferlini notò che nella zona centrale di collegamento tra le due calamite, la visione dello spazio perdeva di trasparenza e si deformava leggermente come se ci fosse una lente. A suo dire anche altre persone, con un po’ d’esercizio, riuscirono a notare tale anomalia.
A questo punto egli provò a disporre quattro potenti magneti permanenti in acciaio, in una disposizione a croce. Con opportuno sistema di leve era in grado far avvicinare micrometricamente le calamite. Arrivati nella zona critica le calamite incominciarono a vibrare violentemente, avvicinando ulteriormente di pochissimo, si cominciò a formare una nebbiolina azzurra e nell’aria si sparse un odore di ozono.
Una misteriosa nebbia!!
Ripetendo tale esperimento in grande con potenti magneti del peso di svariati quintali, il fenomeno si ripeté. Questa volta, a causa di un incidente, lo stesso Ferlini venne avvolto della nebbia e sparì dalla vista, egli sostiene, sia nel libro che in un’intervista a Rai 3, di aver visto un altro posto. L’esperimento nel frattempo prosegue e gli assistenti osservarono la nebbia espandersi notevolmente e cambiare colore passando per tutta la gamma dell’arcobaleno. Finalmente egli ricomparve alla vista degli assistenti esterrefatti.
Curiosamente la maschera antigas che aveva con se, sparì e non fu più possibile trovarla. Del racconto esiste anche una registrazione sonora, in una intervista fatta a Rai 3 con il compianto Pietro Cimatti.  Il portale dimensionale di Ferlini o come lo definì lui stesso “barriera magnetica” è un vero e proprio sistema di phase shifting che permette di collegare la dimensione che per convenzione definiamo “fisica” con altre dimensioni del multiverso olografico.
Ferlini la definì barriera magnetica perchè fondamentalmente è questo ciò che è…un muro magnetico che vibra a una specifica frequenza e che costituisce uno squarcio dimensionale.  La costruzione del portale alla Ferlini è molto semplice concettualmente e non richiede di circuiti pilota ne elettronica…si basa solamente su quattro magneti permanenti posizionati trà loro sui quattro punti cardinali. In questa rappresentazione potete vedere il setup del portale.
i magneti sono fissati su dei supporti a slitta mossi da una vite senza fine in modo che sia possibile regolarne finemente la distanza reciproca. Nell’esperimento Ferlini usò magneti molto grandi di acciaio che pesavano diversi quintali ciascuno…in teoria la dimensione dei magneti dipende dalla dimensione dell’area che si vuole influenzare e quindi per aree più piccole basta usare magneti più piccoli e pratici. Questo significa che in teoria non servono grosse potenze per creare un portale in una zona piccola e lo deduciamo dallo stesso racconto di Ferlini sulla sperimentazione che fece con questi magneti ad U.
Giovanni Battista Ferlini iniziò la sua avventura studiando le piramidi di Giza. Inizialmente non era interessato allo studio dei portali e nemmeno ne sospettava la fattibilità pratica. In questa sede non tratteremo tutti gli studi antecedenti di Ferlini che poco hanno a che vedere con il portale ma ci concentreremo sulla sperimentazione. Ad ogni modo durante i suoi esperimenti con le riproduzioni delle piramidi si accorse che l’energia di tipo magnetico emessa dalle piramidi aveva una forte influenza su diverse variabili come ad esempio la schermatura dai raggi cosmici. Oggi dopo numerose sperimentazioni sappiamo bene come agisce l’effetto di forma delle piramidi sull’etere e la loro azione magnetica che è solo una risultante del campo torsionale emesso dalla punta della piramide stessa. A quel tempo però gli esperimenti con le piramidi fecero riflettere molto Ferlini il quale si accorse che la forma e la disposizione dei materiali usati creavano interazioni più o meno forti con svariati effetti.
La geniale idea che ebbe Ferlini fù quella di simulare il campo energetico della piramide usando dei magneti permanenti, in fondo dalle sue sperimentazioni era evidente che c’era un collegamento diretto trà l’energia delle piramidi e il magnetismo. Con i suoi collaboratori smontò un motore elettrico e ne estrasse quattro magneti permanenti ad “U” che stavano nello statore, li dispose su quattro angoli e mentre regolava le reciproche distanze mantenendo i poli alternati notò che c’era una distanza critica in cui si manifestava una forza di attrazione molto brusca e se regolava la distanza in modo che tale forza fosse “sul confine” trà debole e forte si formava una barriera offuscata al centro che impediva di vedere il tavolo sottostante. Capì quindi che la sua teoria era giusta e che l’esperimento doveva essere riprodotto su una scala maggiore. Ordinò quindi quattro magneti ad U molto grossi fatti di acciaio dolce successivamente magnetizzato, ognuno pesava diversi quintali e furono trasportati con un camion.
Lì dispose su delle slitte, regolabili con viti senza fine, sul pavimento del laboratorio e iniziò la sperimentazione con i suoi colleghi. Avvicinando i quattro magneti arrivò a una distanza critica, un confine molto sottile e preciso in cui la forza di attrazione reciproca diventava improvvisamente da debole a molto intensa. La vite senza fine era molto precisa e ci volevano molti giri per spostare i magneti..in questo modo potè regolare la distanza critica finemente studiando quale posizione dava i migliori risultati. Raggiunta la 



posizione ottimale delle forti vibrazioni scossero tutto il laboratorio e i magneti iniziarono a vibrare molto probabilmente per l’intensa attrazione.
Una nebbiolina grigiastra\azzurrognola iniziò a formarsi nella zona circoscritta dai poli dei magneti e Ferlini dedusse che poteva essere ozono perciò si dotarono di maschere antigas per evitare le esalazioni velenose, la nebbiolina diventava di colore sempre più intensa e verso il verde a mano a mano che si raggiungeva la posizione critica. Mentre i suoi assistenti stavano più a distanza Ferlini si avvicinò al portale appoggiandosi su uno dei magneti per scrutare più da vicino la barriera magnetica, siccome la maschera gli limitava la vista e i movimenti decise di togliersela e la appoggiò su uno dei magneti. Avvicinandosi alla barriera si ritrovò catapultato di fronte alle piramidi di giza ma non quelle odierne…bensì nell’epoca in cui le piramidi erano intere con la punta di quarzo rivestita in metallo, ossia prima del grande cataclisma che sconvolse la terra 12.000 anni fà. Ad un certo punto si sentì chiamare da lontano e si ritrovò nel laboratorio con la macchina spenta, si avvicinò ai suoi assistenti allarmati i quali asserivano che il dott. Ferlini l’avevano visto scomparire trà i magneti per diverso tempo per poi rivederlo in piedi davanti a loro non appena disattivarono il portale allontanando i magneti trà loro. Consultandosi con i colleghi scoprì che decisero di interrompere l’esperimento quando si accorsero che c’era stata una brusca variazione di flusso tra due dei quattro magneti, riguardo la sua assenza non gli diedero peso inizialmente perchè pensarono che si era solo allontanato momentaneamente, non potendo spiegare perchè all’improvviso non lo vedevano più con loro pensarono che forse non si erano accorti dei suoi spostamenti nel laboratorio.
Ferlini raccontò quello che vide durante il “viaggio” attraverso la barriera magnetica e scoprirono che la maschera antigas di Ferlini era scomparsa e non riuscivano più a trovarla nonostante nessuno era uscito dal laboratorio e le maschere fossero state indossate tutte tranne quella di Ferlini che appoggiò su uno dei magneti. Scoprirono successivamente che la variazione di flusso tra i due magneti era situata nella posizione vicina a quella dove Ferlini appoggiò la maschera sul magnete stesso. Ipotizzarono giustamente che nel momento in cui Ferlini si sporse nella barriera dovette far cadere la maschera nella barriera finendo chissà dove. Sulla maschera c’erano riportate le iniziali con l’indirizzo di Ferlini…mesi dopo la maschera arrivò per posta a Ferlini e il mittente era in egitto precisamente al Cairo! La maschera era stata teleportata in egitto e chi la trovò pensò gentilmente di rispedirgliela! Altra nota importante sull’esperimento è che l’ozonometro posto vicino al portale non rivelò tracce di ozono e che anche quando ci si avvicinava alla nebbiolina si poteva respirare bene non come quando ci si trova in un gas.  E ora le considerazione teoriche.
Considerazioni teoriche
Il portale di Ferlini può sembrare molto diverso da altri sistemi di phase shifting che usano l’interazione rotante trà campi magnetici ed elettrici ad alto voltaggio o quelli basati su campi elettromagnetici rotanti con frequenze specifiche…in realtà pur usando un metodo un pò diverso sfrutta per forza di cose gli stessi principi. Per aprire un portale o realizzare il phase shifting si deve isolare una zona di spazio e si và a modificare la frequenza di vibrazione dell’etere di quella zona stessa…siccome siamo in un ologramma è normale che tutto dipende dalla frequenza della portante olografica scelta, cambiamo portante e cambiamo dimensione. Nei sistemi tipo “philadelphia experiment” si usano delle bobine pulsate trà loro in sequenza a formare un campo rotante ed alimentate a specifiche frequenze di risonanza dimensionale, in altri sistemi invece si usa l’interazione trà un campo magnetico rotante e un campo elettrico che vibra a una certa frequenza. In entrambi i casi avremo un campo di etere rotante che vibra una frequenza specifica. Già qui è possibile notare l’analogia dei suddetti metodi con quello di Ferlini, infatti un campo magnetico non è altro che un flusso di etere ricircolante in una zona di spazio (flusso che si chiude su di sè) e il trucco usato da Ferlini è stato quello di far interagire diversi magneti in modo che il loro flusso si concatenasse creando un flusso rotatorio…infatti Ferlini lo definiva “campo unificato”. Ecco perchè i poli devono essere alternati ed ecco anche perchè c’è una distanza critica precisa…perchè geometricamente quando le calamite sono alla distanza precisa creano un flusso tondo rotatorio che si rafforza.
Immaginate le linee di flusso che escono da ogni polo che vanno a fluire nel polo opposto e così via unificandosi….in tale situazione si avrà una campo rotante unificato o per meglio dire un flusso di etere rotante proprio come illustrato in questa figura:
Un giroscopio spaziale
Ora una volta creato il campo rotante bisogna impostare una frequenza di risonanza che ci ricolleghi a una specifica dimensione o punto spazio-temporale dell’ologramma multiverso. Nel caso di Ferlini tale vibrazione può essere stata indotta sia dalle vibrazioni meccaniche dei magneti per semplice attrazione che dalle vibrazioni indotte da lui stesso quando ci si appoggiò. Sicuramente non era un sistema preciso perchè soggetto a molte vibrazioni spurie, ogni vibrazione meccanica sui magneti produceva una increspatura sul campo della zona critica. C’è però un indizio molto interessante, Ferlini non vagò a caso ma fù portato proprio dove a lui desiderava andare sia consciamente che inconsciamente…ossia nel tempo delle piramidi su cui era basata tutta la sua ricerca scientifica.
Questo indica che una volta aperto il varco la mente stessa è libera di scegliere dove e in che tempo spostarsi, nelle proiezioni extracorporee solo il corpo astrale (corpo olografico come quello fisico ma che vibra su una portante più alta) è libero di andare dove vuole ma nel phase shifting tutto il corpo compreso quello “fisico” si innalza di vibrazione rendedolo facile da spostare dove si vuole. La maschera invece fù sempre portata in egitto ma non nello stesso tempo…evidentemente la variazione di flusso indotta dal suo passare attraverso la zona critica ha spostato la variabile tempo facendola arrivare nei tempi moderni.
Chiaramente si dovrà fare molta sperimentazione in tal senso per poter stabilire meglio come agiscono le variabili nel phase shifting. Altro elemento importante è la famosa “nebbiolina”. Quando si interagisce con l’etere spostandone la frequenza o addensandolo in una zona di spazio esso diventa visibile sotto forma luminescente che a prima vista è come una nebbiolina il sui colore dipende dalla densità raggiunta. Questo lo si osserva anche nelle sperimentazioni con sistemi antigravitazionali tipo le repulsine di Schauberger, il SEG di Searl e altri…quello che ci interessa è che è ben visibile anche nei casi phase shfting. Nel celebre Philadelphia Experiment la nave veniva avvolta da una nebbiolina azzurrognola che virava verso il verde prima di scomparire…anche nel triangolo delle bermuda le navi prima di sparire o sortire certi effetti particolari entrano in una nebbiolina grigiastra a volte verdastra…sono entrambi casi di phase shifting e combaciano ovviamente con l’esperimento di Ferlini.
Un’altra considerazione che voglio fare è che per realizzare la zona critica dovrebbero in teoria bastare anche solo tre magneti ad U disposti a 120° l’uno dall’altro e inoltre non penso sia necessario usare per forza magneti ma invece gli elettromagneti che sono più pratici ed economici. Ferlini preferì i magneti perchè voleva usare una fonte magnetica “pura” ma gli elettromagneti potrebbero svolgere lo stesso lavoro perchè quello che conta è solo il campo magnetico generato e la disposizione geometrica.
tratto dal libro:
La Barriera Magnetica

sabato 22 settembre 2012

Avverrà mai l'ammisione della presenza aliena?


Cosa avverrebbe se i Governi decidessero di rivelare apertamente il fenomeno UFO? Ufologi di caratura internazionale hanno voluto esprimere i loro pareri.
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Il ricercatore Jim Quirk, gia' noto per aver scritto articoli sul sito UFO Digest, ha chiesto ad alcuni noti ufologi cosa potrebbe accadere semmai la popolazione terrestre verrebbe a conoscienza, da parte delle autorità mondiali, la presenza extraterrestre sul Pianeta Terra.
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Bruce Maccabee, noto fisico che ha lavorato per l'U.S. Navy, ben noto alla comunità ufologica sin dagli anni '60 ha dato questa risposta: "In generale penso che se la notizia arrivasse, sarebbe come se il cielo ci pioverebbe in testa. Ma dipende da cosa il Governo dirà. Sarà amore, odio o indifferenza?

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Richard M. Dolan, ricercatore che si dedica all'ufologia sin dai primi anni '90 e autore di "UFO and The National Security State" (la storia della copertura del Governo sugli ET, in due volumi), ha riferito che semmai il Governo facesse tale rivelazione, molte persone entrerebbero in uno stato di shock: "E sicuramente causerebbero molti problemi".
Molte persone vivrebbero male questa rivelazione, si dovrebbe affrontare una crisi politica e finanziaria. Il Governo dovrebbe giustificare l'impegno economico (occulto) che sin dagli anni '40 e' in atto. Si dovrebbero affrontare diverse questioni. Gli Americani vorrebero sapere come mai per 60 anni il Governo e' riuscito a mantenere il segreto, all'insaputa dei media, dei ricercatori e della comunità scientifica.
Bruce Maccabee ha cercato di immaginare la situazione. Le persone reagirebbero diversamente in base alle proprie preoccupazioni personali e in base alle caratteristiche. Alcuni saranno felici, altri turbati. Alcuni si rifugeranno sulle colline pensando che gli alieni potrebbero facilmente prenderli e portali via.
Alcuni potrebbero non credere alla spiegazione sugli ETs fornita, e penserebbero che questa manovra sarebbe stata progettata per far insediare un nuovo governo mondiale....per instaurare la pace del mondo sacrificando la nostra libertà, o addirittura per giustificare le spese militari e l'espansione delle prerogative degli stessi militari.
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Stanton Friedman, il fisico nucleare che studia il fenomeno UFO sin dagli anni '60, autore di svariati libri, tra cui "Flying Saucer & Science" ha risposto così:
"La reazione del pianeta sarà soggetta in base a quello che il Governo dirà circa le visite aliene sulla Terra e come verranno presentate le cose.
Ci riveleranno dettagli tecnici? Spero di si. Diranno che altri governi hanno lavorato in maniera indipendente? Si tratta di un problema internazionale che ha molte implicazioni per la religione, per la politica, economia. Il Governo andrà a annunciare una serie di conferenze come approccio alla notizia? Potrebbero fornire le prove di ciò che sostengono?
Friedman ritiene che la maggior parte delle persone sarà in grado di abituarsi all'idea che alieni neutrali ci visitano costantemente, ma non si aspetta un rilascio imminente di informazioni in questo senso. Ma ha aggiunto:" Gli alieni protrebbero avere qualcosa da dire in merito."

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Thomas J. Carey co-autore con Donal R. Schmitt di "Witness to Roswell", ha detto di non essere sicuro che il Governo sia pronto per parlare degli UFO: "Gli Stati Uniti non ammetteranno mai che gli UFO sono veicoli alieni. Una delle ragioni per la quale che il Governo non vorrebbe rispondere alle accuse su pratiche illegali e su suoi metodi barbari, soprattutto in merito alla questione dell'incidente di Roswell del 1947, quando civili , compresi i bambini furono minacciati di morte per non riferire ciò che avevano visto.
Dolan ritiene possibile che una fazione all'interno del Governo, conosca la verità sugli UFO e potrebbe favorire una acclimatazione verso le persone, per farsì che la gente si abitui alla realtà extraterrestre. L'avvenimento avver' da un componente del Governo, quando un evento connesso agli extraterrestri si verificherà e non ci sarà modo di coprire la verità agli occhi del mondo.
Questo sarà un duro colpo, a coloro che hanno fino ad ora coperto la verità fino ad ora, avranno molto da spiegare. Più il Governo terrà i propri segreti e più sarà difficile spiegarlo dopo e provarlo.

Fonte inglese:(clicca qui) Fonte italiana:(clicca qui)  Immagine di testata (clicca qui immagine (clicca qui2° immagine (clicca qui3° immagine (clicca qui) 4° immagine (clicca qui)

Scoperta otturazione del Neolitico a base di cera d'api


I ricercatori del Centro Internazionale di Fisica Teorica di Trieste hanno scoperto ciò che potrebbe essere la prima otturazione odontoiatrica della storia nei resti di una mascella appartenuta ad un uomo del Neolitico.
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La cura dei denti sembra essere una questione dalle radici millenarie: nel 2001, infatti, un team di archeologi scoprì in Pakistan le prove della trapanazione di denti su 11 individui vissuti tra i 9.000 e gli 8.000 anni fa. Queste trapanazioni, effettuate probabilmente con uno strumento dalla punta di selce, sembrano essere state eseguite per rimuovere la carie dai denti dei nostri antenati.

"I dentisti del neolitico"
La scoperta di un'otturazione è invece la prima testimonianza di un trattamento relativamente avanzato di un problema dentale. La mascella sarebbe appartenuta ad un uomo di 24-30 anni, ed è stata scoperta oltre un secolo fa nei pressi di Lonche, Slovenia.
"La mascella è rimasta in un museo [di Trieste] per 101 anni senza che nessuno si accorgesse di qualcosa di strano" spiega Claudio Tuniz, ricercatore del Centro. L'otturazione è stata notata al momento del test di una nuova apparecchiatura a raggi-X, durante il quale la mascella è stata utilizzata come soggetto per le riprese.
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Le immagini hanno mostrato la presenza di materiale insolito in corrispondenza di un canino, materiale che riempiva perfettamente la cavità del dente proteggendo lo strato di dentina sottostante.
La spettroscopia ad infrarossi ha identificato il materiale come cera d'api, e la datazione al radiocarbonio sembra collocarlo intorno ai 6.500 anni fa.
E' difficile escludere che la cera d'api trovata sul dente sia stata effettivamente collocata nella cavità per risolvere un problema dentale. I ricercatori, tuttavia, credono di poter escludere ogni altra ipotesi per via dell'accurato posizionamento della cera all'interno del dente.
"E' sempre difficile avere un'idea chiara delle manipolazioni di ossa e denti" spiega David Frayer della University of Kansas. "Ma credo che i ricercatori abbiano portato i migliori argomenti possibili a sostegno dell'ipotesi della cera utilizzata come riempimento per i denti".
In effetti, la cera d'api sembra essere uno dei migliori materiali disponibili in natura per il riempimento di cavità dentali. "Il punto di fusione è basso, per cui si può sciogliere facilmente, ma si solidifica non appena si raffredda a temperatura ambiente".

Un materiale sfruttatissimo
La cera d'api è un materiale ampiamente sfruttato nell'antichità per via delle sue proprietà sigillanti. Viene secreta da otto ghiandole presenti nella zona ventrale delle api solo quando la temperatura dell' alveare è compresa tra i 33 e i 36°C, e richiede un sacrificio enorme: si calcola che per ottenere un solo chilogrammo di cera le api debbano percorrere circa 530.0000 km per la raccolta del polline.
In aggiunta, la cera d'api contiene miele e propoli, sostanze dalla proprietà antibatteriche e antinfiammatorie capaci di inibire la proliferazione della carie. Il propoli, ad esempio, viene sfruttato dalle api come materiale sigillante per riempire piccole fessure all'interno dell'alveare, ma viene utilizzato anche per evitare che parassiti e batteri possano prosperare all'interno della colonia.
"Ho utilizzato la cera d'api in un progetto sulla mummificazione, ed è risultata molto utile; è per questo che veniva utilizzata dagli imbalsamatori egizi" spiega Stephen Buckley, ricercatore della University of York.

Fonte inglese: www.newscientist.com  Fonte italiana: www.ditadifulmine.com
Immagine di testata (clicca qui immagine (clicca qui)

Le Numbers Stations


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Il "mistero" delle Numbers Stations, anche se non molto conosciuto, è uno dei più intriganti in circolazione ed anche uno dei più recenti; Ma cosa sono le Number Stations? Non sono altro che stazioni radio ad onde corte che trasmettono di continuo parole e numeri in sequenza apparentemente casuale, da qui il nome “Numbers Station”.
Queste particolari stazioni radio esistono da svariati anni, se ne hanno tracce addirittura sin dalla prima guerra mondiale, ma agli inizi degli anni 90 il fenomeno è cresciuto a dismisura, diventando un vero e proprio caso internazionale ed anche una sorta di leggenda metropolitana.

Caratteristiche dei Messaggi
Un messaggio “tipo” ha una durata media di 45 minuti ed è in genere composto da blocchi di numeri che vengono letti con un intervallo regolare di pochi secondi tra l’uno e l’altro, l’inizio di ogni trasmissione è sempre dichiarato con una o più parole, quindi un esempio può essere: Atenciòn! 12345 – 45678 – 98765 etc etc…
La parola iniziale viene solitamente ripetuta più volte prima dell’inizio della trasmissione, presumibilmente per essere sicuri che chiunque sia il ricevente si trovi in ascolto oppure per fare in modo che capisca determinate cose. Le voci trasmesse sono spesso prodotte da un sintetizzatore vocale e usano un'ampia varietà di lingue, in particolare negli USA spesso sono udite in spagnolo, mentre in Europa le trasmissioni sono generalmente in inglese, tedesco o francese o ancora in lingue slave. Inoltre sono per la maggior parte femminili, più raramente maschili o infantili.
In qualche caso, oltre alla consueta par ola si possono sentire una serie di bip elettronici o di numeri ripetuti più volte prima che abbia inizio il messaggio vero e proprio. Secondo gli esperti, questi primi blocchi di numeri starebbero ad indicare il totale dei blocchi di codice contenuti nel messaggio successivo, come ad esempio: Count 204 - Count 204 - Achtung! 12345 – 45678 – 98765 etc etc…
Questi appena descritti sono i tipi messaggio più comuni di una numbers station; Tuttavia nel corso degli anni si sono registrati casi più particolari in cui i messaggi iniziavano con una musica di carillon oppure erano caratterizzati dalla presenza di strani effetti sonori come gong o sirene. Per quanto riguarda la lettura dei numeri, è quasi sempre una voce maschile o una voce sintetizzata al computer a leggere il messaggio. Ma anche qui non mancano le eccezioni, ci sono state trasmissioni dove chi leggeva il codice era apparentemente un bambino oppure una voce con un accento di un paese straniero, forse per depistare eventuali ascoltatori indesiderati sulla provenienza del messaggio, ma a detta di molti queste simulazioni linguistiche non sono mai riuscite tanto bene….
Altri tipi di numbers stations sono quelle che trasmettono codice morse o rumore, ma questo particolare tipo di stazioni sono molto più rare rispetto a quelle classiche anche se ultimamente sono in aumento.
Per concludere c’è un ultima caratteristica da non sottovalutare; le trasmissioni iniziano sempre ad orari ben precisi tipo le 16.00, non è quasi mai successo che siano iniziate alle 16:13 o orari simili, questo secondo molti starebbe ad indicare il fatto che questi messaggi siano indirizzati a qualcuno che ha una sorta di “appuntamento”.
Prima di cercare capire cosa ci sia dietro a tutto questo, ricapitoliamo in breve le caratteristiche di un messaggio di una numbers station:
- trasmissione ad onde corte
- durata di circa 45 minuti
- una o più parole prima dell’inizio
- blocchi di codice ripetuti con intervalli regolari
- orario di inizio sempre preciso

Classificazione
Alle numbers station gli appassionati hanno talvolta assegnato dei soprannomi, spesso riflettendo alcuni elementi distintivi della stazione. Per esempio, Lincolnshire Poacher, una delle più conosciute stazioni di questo tipo (ritenuta essere gestita dal SIS), riproduceva le prime due righe dell'omonimo canto popolare prima di ogni serie di numeri. Magnetic Fields riproduce musica elettronica francese di Jean Michel Jarre prima e dopo ogni set di numeri. La stazione Atencion inizia invece le sue trasmissioni con la parola spagnola atención!.
La prima classificazione sistematica è stata definita dal gruppo ENIGMA: le stazioni vengono identificate da un codice alfanumerico univoco composto da una lettera, indicante la lingua della stazione e un numero progressivo. La classificazione per lingua distingue quattro gruppi:
E (English) lingua inglese
G (German) lingua tedesca
S (Slavic) lingue slave
V altre lingue
Sono stati definiti anche il gruppo M e il gruppo X, rispettivamente per le stazioni Morse e per le stazioni che trasmettono rumore.

Pobaibili implicazioni governative
La convinzione popolare vuole le Numbers Stations come canali di trasmissione criptati usati da spie per trasmettere informazioni in codice; Secondo questa teoria, i messaggi sarebbero cifrati con un cifrario di Vernam per evitare ogni rischio di decifrazione da parte del nemico. A supporto di chi sostiene che le Numbers stations sarebbero usate da spie internazionali, c’è il fatto che le stazioni avrebbero cambiato le modalità delle loro trasmissioni o effettuato operazioni fuori programma in concomitanza con grandi eventi politici, come la crisi costituzionale Russa del 1993, solo un caso?
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Ad oggi, nessun ente governativo ha mai ammesso di aver fatto uso di Numbers stations; Tuttavia nel 1998 un portavoce del Department of Trade and Industry, un dipartimento del governo britannico che si occupa anche di comunicazioni, dichiarò al “The Daily Telegraph” che le Numbers Stations non sono cose di pubblico uso e che la gente non dovrebbe essere suggestionata da esse.
In Inghilterra per l’appunto, l’ascolto delle Numbers stations è considerato illegale, questa legge comunque è stata fatta presumibilmente per evitare casi di spionaggio da parte di altri governi, dato che il rintracciamento delle frequenze ad onde corte delle Numbers stations è abbastanza dispendioso sia in termini di tempo che di denaro per un semplice radioamatore.
A causa del metodo di trasmissione ad onde corte, è molto difficile capire da dove provenga il segnale delle stazioni, tuttavia grazie ad errori di trasmissione o alla propagazione delle onde radio è stato possibile avere alcuni indizi; Per esempio, grazie ad un presunto errore di trasmissione negli anni 90, si riuscì a capire che la stazione ribattezzata “Atencion” si trovasse a Cuba, dato che per un breve lasso di tempo la stazione “Radio Habana Cuba” venne trasmessa nelle frequenze di questa numbers station. Nel 2000 gli USA riconobbero ufficialmente la provenienza Cubana della stazione “Atencion”, che in seguito venne perseguita legalmente dalla giustizia statunitense.
Tutti i governi sospettati di essere implicati con le numbers station, hanno sempre smentito di aver fatto uso di questi metodi di trasmissione, in effetti se fossero effettivamente trasmissioni governative un dubbio verrebbe naturale: Perché svariati governi di tutto il mondo avrebbero fatto uso tutti dello stesso metodo di trasmissione segreto? Questo a rigor di logica non avrebbe senso, considerando questo fatto, saremmo di nuovo al punto di partenza… ma allora a cosa servono, e che cosa sono queste misteriose stazioni radiofoniche?
Il caso Atención
Il caso della stazione cubana Atención è stato il primo caso di una numbers station ufficialmente e pubblicamente accusata di spionaggio. La stazione è stata il fulcro di un'inchiesta di una corte federale statunitense, seguente l'arresto della rete Wasp di spie cubane nel 1998. Secondo i procuratori, gli imputati avrebbero trascritto una trasmissione ricevuta da Atención, usando un ricevitore portatile, e di averli inseriti in un computer portatile per decifrare alcuni ordini.
FBIinvasionealiena
L'FBI ha testimoniato di aver fatto irruzione in un appartamento di spie nel 1995 e di aver copiato un software di decifratura per i codici numerici della stazione. Il programma è stato quindi usato per la decodifica di alcuni messaggi, usati in sede di giudizio.
I seguenti tre messaggi della stazione erano tra le prove usate nell'inchiesta (non è riportato se i testi originali erano in spagnolo, anche se la locuzione Day of the Woman lo farebbe presumere):
prioritize and continue to strengthen friendship with Joe and Dennis (68 caratteri)
Under no circumstances should [agents] German nor Castor fly with BTTR or another organization on days 24, 25, 26, and 27. (112 characters) (BTTR è la sigla inglese per indicare il gruppo politico anti-castrista Hermanos al Rescate)
Congratulate all the female comrades for International Day of the Woman. (71 caratteri) (Probabilmente un semplice augurio per la Giornata Internazionale della Donna dell'8 marzo)
Considerando una cifra per carattere ogni secondo, ognuna di queste frasi ha impiegato almeno un minuto per essere trasmessa.

Formato di trasmissione
Generalmente, le numbers station seguono uno schema di trasmissione semplice, nonostante vi siano molte differenze nei dettagli tra le stazioni. Le trasmissioni iniziano generalmente allo scoccare dell'ora o della mezz'ora.
L'inizio di una trasmissione (dal quale derivano spesso i soprannomi attribuiti alle stazioni) include un qualche tipo di identificatore riguardo alla stazione stessa e/o al designato destinatario. Questo può presentarsi sotto forma di un nome in codice di tipo fonetico o numerico (ad esempio Charlie India Oscar o 250 250 250), una frase o parola caratteristica (ad esempio Atención, 1234567890), e alcuni suoni musicali elettronici (ad esempio The Lincolnshire Poacher, Magnetic Fields). Talvolta, come nel caso delle stazioni israeliane ad alfabeto fonetico, l'introduzione può anche indicare la natura o la priorità del messaggio che segue (ad esempio Charlie India Oscar-2 indicherebbe che non seguono messaggi [senza fonte]). Spesso l'introduzione si ripete per un determinato periodo di tempo prima che inizi il corpo del messaggio.
Solitamente è presente una dichiarazione del numero delle sequenze di cifre nel messaggio, che successivamente vengono pronunciate. Le sequenze sono solitamente di quattro o cinque cifre o lettere fonetiche e sono generalmente ripetute leggendole due volte o ripetendo interamente il messaggio. Queste comunicazioni, come già detto, si suppone siano crittografati tramite un cifrario di Vernam; pertanto il contenuto di queste sequenze sarebbe indistinguibile da un gruppo di numeri o cifre generato casualmente. Alcune stazioni inviano più di un messaggio durante una trasmissione: in questo caso, alcuni o tutti i metodi di cui sopra vengono ripetuti con contenuti differenti.
Infine, dopo la trasmissione di tutti i messaggi, la stazione chiude la trasmissione in una propria modalità; solitamente viene inviata una forma della parola fine nella lingua usata dalla stazione (ad esempio end of message, end of trasmission in inglese; ende; fini; final; konec). Alcune stazioni, soprattutto quelle che si presume operino dall'ex-Unione Sovietica, terminano con una serie di zero, ad esempio 000 000; altre invece terminano con musiche o vari suoni.

Tecnologia di trasmissione
La tecnologia usata da queste stazioni per trasmettere le sequenze numeriche è stata sempre abbastanza scontata: comuni trasmettitori in onde corte con potenza da 10 a 100 kilowatt.
I trasmettitori solitamente lavorano in modulazione di ampiezza a frequenza variabile, con amplificazione push-pull in classe B.
La tecnologia di trasmissione potrebbe cambiare in futuro con l'introduzione del sistema Digital Radio Mondiale che permette di trasmettere dati sotto forma di testo in aggiunta alla trasmissione, ad una velocità più che sufficiente per le esigenze di una numbers station.

Altre possibili funzioni
Come abbiamo già detto in precedenza, l’ipotesi più gettonata sulle numbers stations è quella del metodo segreto di trasmissione tra spie governative, ma se consideriamo l’ultima riflessione del paragrafo precedente, si aprono altri scenari. Tra chi è convinto che la pista governativa sia falsa perché troppo sconveniente, c’è chi sostiene che le stazioni sarebbero utilizzate non da governi, ma bensì da organizzazioni internazionali segrete, delle quali non si conoscerebbero gli effettivi scopi.
Oltre a quest’ultima sono state prodotte le più svariate teorie sulle numbers stations, come al solito in questi casi il Web negli ultimi anni ha contribuito a far crescere il fenomeno ed a far si che ognuno potesse dire la sua; Per questo motivo sarebbe impossibile riportare tutte le ipotesi fatte in merito. Quindi concludiamo osservando che la funzione di queste stazioni è un vero e proprio rompicapo da circa 50 anni ormai, e data la difficoltà di captarle e di capire a cosa servano, questo mistero è destinato probabilmente a durare ancora per molto tempo.

Fonti bibliografiche:
Simon Mason. Secret Signals - The Euronumbers Mystery. Tiare Publications.
Dodald W. Schimmel. Underground Frequency Guide: A Directory of Unusual, Illegal, and Covert Radio Communications. Llh Technology Publications.
Langley Pierce. Intercepting Numbers Stations. Interproducts, 1994.
Fonte di riferimento: (clicca qui)  Fonte Immagine di testata (clicca qui immagine (clicca qui2° immagine (clicca qui)

venerdì 21 settembre 2012

Neil Armstrong fu minacciato di morte per custodire i segreti lunari


E’ passato poco tempo dalla scoparsa del primo uomo a mettere piede sulla Luna, Neil Armstrong. Secondo varie fonti, Armstrong e Buzz Aldrin videro oggetti volanti non identificati di grandi dimensioni provenire da un cratere lunare. Sembrava che Armstrong avesse portato con se i suoi segreti nella tomba e invece, a quanto pare,  non è così secondo il dottor Stevphen Greer, direttore del Disclosure Project -una organizzazione no-profit dedicata al rilascio di documenti contenenti informazioni sugli  UFO.I familiari di Aldrin hanno privatamente confessato che l’astronauta vide effettivamente un UFO durante l’allunaggio e l’amico più stretto di Armstrong avrebbe addirittura confessato che quest’ultimo aveva ricevuto minacce di morte se avesse parlato dell’accaduto. Se fosse vero, sia gli astronauti dell’ Apollo11 che altri visitatori della Luna avrebbero ricevuto minacce di morte per tenere al sicuro il segreto? Armstrong non ha mai pubblicamente dato versioni constrastanti da quella ufficiale, niente che potesse far capire che ci fossero segreti sulla missione Apollo 11. C’è però una sua affermazione molto criptica, fatta alla Casa Bianca in occasione del 25° anniversario dello sbarco dell’Apollo 11, il 20 luglio 1994, in sui suggeriva di custodire i segreti della missione:
Oggi abbiamo con noi un gruppo di studenti, tra i migliori d’America. A voi diciamo, questo non è che l’inizio. Ci sono grandi idee da scoprire, scoperte a disposizione di chi può rimuovereuno degli strati protettivi della verità. Ci sono posti in cui andare oltre ogni immaginazione“.
Cosa intendeva dire Armstrong con “rimuovere gli strati protettivi della verità“? Nascondeva qualcosa? Stephen Greer ha interrogato i familiari di Aldrin e Armstrong per vederci chiaro:
“Familiari stretti di Armstrong e Aldrin mi hanno raccontato separatamente che effettivamente i due astronauti hanno visto UFO di grandi dimensioni nel cratere in cui è sbarcato il modulo lunare. Ho anche parlato con gli ufficiali militari che hanno visto il filmato di questo evento, ma non è mai stato reso pubblico. Un familiare di Aldrin mi ha detto che un giorno Buzz, se potrà, racconterà tutto”.
Greer successivamente ha rivelato che, secondo un caro amico di Armstrong, quest’ultimo aveva ricevuto minacce di morte per mantenere i suoi segreti della Luna:
Quando stavamo organizzando il Disclosure Project  pochi anni fa, ho chiesto ad un amico di Neil Armstrong, sel’astronauta fosse venuto a Washington per il briefing del Congresso 1997 organizzato nel mese di aprile del 1997. Mi è stato detto che Armstrong avrebbe voluto, ma che se avesse parlato di ciò che era realmente accaduto durante lo sbarco sulla Luna,  Neil Armstrong, la moglie, e i figli sarebbero stati tutti uccisi. Mi è stato detto senza mezzi termini.
Potrebbe essere stato per anni, l’astronauta più famoso del mondo, minacciato di morte per nascondere una verità che forse avrebbe sconvolto il mondo?Conoscendo i modi di agire dello zio Sam, o più correttamente, di chi per lui, la cosa non mi sorprenderebbe affatto.
By eclissidelmondo

giovedì 20 settembre 2012

Ragazzo di 15 anni inventa strumento per il rilevamento del cancro del pancreas


Questo ragazzo un po’ secchione che esulta è Jack Andraka, un 15enne del Maryland che ha vinto il primo premio di $75.000 dell’Intel International Science and Engineering Fair (Intel ISEF) , inventando uno strumento non invasivo per il rilevamento del cancro del pancreas.
Basandosi sulla stessa idea dei test per il diabete, Jack ha creato un semplice sensore che può essere utilizzato sia col sangue che con l’urina e che permette una diagnosi precoce del cancro pancreatico. Gli studi del ragazzo documentano una precisione del 90% e lo strumento risulta 28 volte più veloce, 28 volte meno costoso e 100 volte più sensibile rispetto ai test attuali, lo strumento adesso è in attesa di brevetto. Applausi.
L’Intel ISEF è la più grande competizione scientifica di studenti dei licei, ogni anno competono oltre 1500 studenti da circa 70 paesi e ogni anno sono distribuiti premi per 3 milioni di dollari.
di Giulio Pons

link

E ‘Nesski? Gli scienziati russi sostengono che il lago possa ospitare una creatura simile a quella di Loch Ness



 








Artisti impressione: Gli scienziati hanno fatto un disegno di un mostro non-così-felice sullo schermo

A differenza del famoso mostro di Loch Ness, la creatura che secondo molti popolerebbe un remoto lago della Siberia, sarebbe la causa della morte di molti pescatori. ‘Nesski’ – questo il nome dato alla mostruosa creatura – avrebbe divorato i pescatori che sono stati tirati nelle acque torbide del lago Čany dalle loro barche. I pescatori russi chiedono adesso al governo che una sonda individui il mostro. Coloro che affermano di avere intravisto la creatura sostengono che assomiglia alla classica immagine del mostro leggendario della Scozia. ‘Simile ad un serpente, ma con una grande pinna e la coda enorme.
Nella fotografia, una testimonianza dal punto in cui uno dei due uomini è scomparso, accanto ad un primo piano di ‘Nesski’


L’ultima morte misteriosa di un uomo di 59 anni, è avvenuta la scorsa settimana ed ha alimentato le richieste di una sonda per scoprire ciò che si nasconde sotto la superficie di Čany, uno dei più grandi laghi d’acqua dolce della Russia .
‘Sono stato con il mio amico …a circa 300 metri dalla riva, ‘ -ha dichiarato Vladimir Golishev, di 60 anni -dove ho agganciato qualcosa di molto grande. Ma tirava con tale forza che ha rovesciato la barca. Ero sotto shock, non avevo mai visto niente di simile in vita mia. Sono riuscito a raggiungere a nuoto la riva…Non credevo di farcela”.
Il suo amico invece, è stato tirato sotto la superficie dell’acqua. Una descrizione analoga a quella di episodi precedenti.
‘Non ce l’ha fatta e non hanno trovato neppure i resti…’.
Tre anni fa a 32 anni, era scomparso allo stesso modo un militare dei reparti speciali, il 32enne Mikhail Doronin.
Il lago era calmo, ma improvvisamente la barca iniziò a dondolarsi e si capovolse’, racconta nonna Nina, 81 anni, che ha vissuto in riva al lago per tutta la vita. Qualcosa di enorme e impressionante vive nel lago, ma non l’ho mai visto’, ha detto il marito, Vladimir, 81.
I dati ufficiali parlano di 19 persone annegate nel lago negli ultimi tre anni e nella maggior parte dei casi, i loro resti non sono mai stati trovati. I locali dicono le cifre reali sono più elevate.
Alcuni resti rinvenuti, secondo i testimoni, dimostrerebbero che i corpi erano stati smembrati da un animale dai denti enormi.
‘E’ ora di scoprire la verità ‘, ha detto Golishev.
A differenza di Loch Ness, il lago Čany non supera gli 8mt di profondità. Ghiacciato in inverno, d’estate diventa una località balneare frequentata dai locali. E ‘nota la presenza di carpe di grandi dimensioni. Il lago, 57 miglia di lunghezza per 55 miglia di larghezza, è una reliquia dell’era glaciale e resoconti dell’avvistamento di mostri nelle sue acque erano già stati resi pubblici durante il periodo sovietico. Il Professore Associato Lyudmila Emeliyanova, dell’Università statale di Mosca, ha detto al Times che in Siberia la missione scientifica presso il lago di  Labynkyr ha registrato con letture del sonar«diversi oggetti sottomarini di grandi dimensioni”.

E 'questo: Il dispositivo eco mostra una forma misteriosa




riferimenti articolo:
link
Lady in rosso: Disegno di Nesski in rosso

L’Odissea: il mio nome è Nessuno Il ciclope Polifemo








Polifemo, famosissimo Ciclope con un solo occhio in mezzo alla fronte, era figlio della ninfa Toosa e di Poseidone (dai latini chiamato Nettuno), fratello di Zeus (Giove), re dell’Olimpo.
Come scrive Luigia Achillea Stella, in “Mitologia Greca” (Torino 1956), i figli terreni del dio del mare non sono eroi né uomini, ma primitive creature selvagge di smisurata forza fisica e di inaudita violenza e ferocia bestiale, che vivono, per usar termini dell’Odissea, fuori dalle leggi divine e non conoscono giustizia. Implacabili nemici degli uomini, omicidi e a volte cannibali, dimorano in remote contrade in riva al mare, assaltando i forestieri.
Il più famoso dei selvaggi figli giganti di Poseidone è senza dubbio il ciclope Polifemo. Secondo la tradizione mitica documentata dall’Odissea, Polifemo è un essere immane e selvaggio che abita entro una grotta, uccidendo e divorando i malcapitati stranieri che giungono ignari a quelle rive. Quando Ulisse (in greco, Odisseo) sbarca in Sicilia nei pressi dell’Etna e, ignaro del pericolo, penetra nella spelonca con dodici compagni, si trova ad assistere al rientro del Ciclope e del suo gregge, che facevano ritorno dal pascolo. Polifemo, che colloca un macigno davanti all’ingresso, respinge le preghiere di Ulisse e non intende tenere conto delle sacre leggi dell’ospitalità, e comincia perciò a far strage dei Greci, cibandosi delle carni dei primi due infelici che ghermisce e stritola contro una parete. Quando si sveglia la mattina successiva, il gigante fa colazione mangiando altri due compagni di Ulisse e quindi esce per condurre al pascolo le pecore, avendo avuto stavolta cura di ostruire adeguatamente l’ingresso, allo scopo di rendere impraticabile la fuga ai malcapitati suoi prigionieri.
Ulisse assieme agli otto superstiti escogita però uno stratagemma: fare ubriacare Polifemo con un otre di vino rosso che aveva portato con sé ed accecarlo durante il sonno con un palo aguzzo ed infocato.
Quando il Ciclope, svegliatosi per il dolore, si mette ad urlare chiedendo soccorso agli altri Ciclopi che abitano nelle caverne vicine, alla domanda rivoltagli da lontano se mai c’era qualcuno che gli stesse facendo del male, egli risponde “Nessuno”, perché così in previsione di quanto sarebbe accaduto gli aveva detto di chiamarsi Ulisse, traendo il carceriere in un astuto inganno.
Mosaico dalla Villa del Casale di Piazza Armerina: il ciclope Polifemo accetta il vino porto da Ulisse - OdisseoAl far del giorno, approfittando della cecità di Polifemo, Ulisse e i suoi, attaccandosi sotto il ventre dei montoni, lasciano finalmente la grotta e si avviano precipitosamente verso le navi per fuggire da quel luogo maledetto.
L’episodio è raccontato dai due maggiori poeti epici dell’antichità, il greco Omero e il latino Virgilio. Entrambi con arte impareggiabile ci fanno rivivere quelle due terribili giornate trascorse da Ulisse al suo approdo in Sicilia, ma Enea vi giunge tre mesi dopo quando l’uccisione dei compagni di Ulisse è ormai un fatto compiuto. Il racconto virgiliano, affidato al greco Achemenide che, dimenticato da Ulisse nella spelonca di Polifemo al momento della fuga, era sopravvissuto nei boschi etnei, cibandosi di erbe selvatiche e di radici, rappresenta quindi soltanto un riepilogo e, in certo modo, un concitato commento postumo agli avvenimenti riferiti dall’Odissea. 
Dalla splendida versione dell’Eneide, che l’insuperato umanista di Calatafimi Francesco Vivona, ordinario di Letteratura Latina alla “Sapienza” di Roma, completò e pubblicò nel 1926, in uso fino a pochi anni addietro in tutte le scuole italiane, la bella fedele che dalla critica è stata positivamente messa a confronto con la bella infedele di Annibal Caro, riportiamo i versi 963-1002:Lekytos raffigurante Ulisse - Odisseo che fugge via dal ciclope Polifemo
 Achemenide «avea ciò detto appena / ch’esso, il pastore Polifemo, in mezzo / del suo gregge vediamo dalla cima / calar del monte verso i noti lidi, / mostro orrendo, diverso, gigantesco, / privo dell’occhio. Un tronco pino i passi / guida e sostiene; le lanose agnelle / lo accompagnano, solo godimento, / solo conforto dei suoi mali. Quando, / camminando, raggiunse il mar profondo, / indi lavossi della cava occhiaia / il marciume sanguigno, digrignando / i denti e urlando, e si avanzò nell’alto, ! né l’onda ancora i fianchi ardui tingea. / Allora noi, raccolto il così degno / supplice, ci affrettiamo trepidanti / a fuggire lontano ed a tagliare, / senza far motto, la rudente e a gara / solchiam proni sui remi il mare ondoso. / C’intese, e al suono della voce i passi / torse; ma poi che nullo di afferrarci / poter gli è dato con la man, né vale ! del grande Ionio ad eguagliare i flutti / seguendoci, alza un grido smisurato, / che palpitar fe’ tutte l’acque e in fondo / tremar l’itale prode e i curvi spechi / muggir dell’Etna. Allora la famiglia / dei Ciclopi, sbucando dalle selve / e dai monti, con grande impeto irrompe / alla marina, e n’è gremito il lido. / Vediamo ritti con il torvo invano / occhio gli etnei fratelli e con le teste / insino al ciel, convegno spaventoso; / come talora sovra eccelso giogo, / alta selva di Giove, aerie querce / sorgono o, sacro bosco di Diana, / coniferi cipressi. Un gran terrore / allor ci spinge a scioglier del cordame / in fretta i nodi, e a seconda del vento / ovunque ne trasporti, issiam le vele».
I versi sopra riportati sono tratti dall’edizione curata nel 1995 dall’Associazione Nazionale “’Ludi di Enea” con introduzione di Ettore Paratore, il maggiore latinista allora vivente, presidente mondiale nel 1981 delle celebrazioni per il bimillenario della morte di Virgilio. 
Tornando ai Ciclopi, occorre comunque chiarire, pur se forse non ce sarebbe il bisogno, che si tratta soltanto di una leggenda. Fu il ritrovamento in grotte della Sicilia di resti fossili di elefante nano, il cui teschio presenta un grosso foro nel punto della fronte dove si innestava la proboscide, ad ingenerare l’equivoco. Ecco anche perché alcuni hanno erroneamente creduto di localizzare la presenza dei Ciclopi nei dintorni del trapanese, dove hanno avuto luogo, come nelle caverne dell’Etna, analoghi rinvenimenti. Polifemo e la sua leggenda hanno in realtà una loro sede esclusiva, quella etnea, che è stata giustamente privilegiata e consacrata dalle opere immortali dei due insigni poeti dell’antichità.






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