Molti ufologi, e anche tante altre persone curiose, non avendo regni da scambiare, forse in questo periodo stanno pensando: “Darei un braccio per sapere cosa è successo alla rotonda di Mortegliano l’undici febbraio!”.
Si tratta di frase retorica, come quella del disperato Riccardo III, perché se si può conoscere la verità senza perdere parti anatomiche importanti del proprio corpo, è meglio.
Allora, facciamo il punto della situazione.
Per prima cosa va detto che spetterebbe alle istituzioni indagare su questo e tanti altri episodi analoghi. Perché non lo fanno? Se il Pascià di Persia manda ambasciatori, chi gli mandiamo a riceverli, i netturbini?
Sarebbe un affronto se gli mandassimo incontro ortolani o maniscalchi e non qualche alto funzionario governativo, tanto è vero che anche nella filmografia fantascientifica quando un alieno viene sulla Terra chiede di parlare con i nostri capi. O almeno all’assemblea delle Nazioni Unite. E’ ovvio che non può ripetere mille volte le stesse cose che ha da dire.
Allora, se riconosciamo che in caso di visite da parte di extraterrestri sarebbe d’uopo coinvolgere gli apparati governativi, come mai il comandante dei vigili urbani di Mortegliano, il signor Piero Gallo, il 5 marzo scorso mi ha risposto che non hanno ricevuto nessuna segnalazione, né si sono registrati casi di perturbazioni elettromagnetiche?
Come mai i carabinieri, sempre di Mortegliano, il 13 marzo scorso mi hanno detto che non hanno informazioni in proposito e di ritornare quando c’è il maresciallo?
La fotocopia della mia carta d’identità l’hanno fatta e, se vorranno sapere qualcosa da me, di quello che so io, saranno loro a cercarmi, anche se essere cercati dai carabinieri non è mai qualcosa di piacevole.
Poiché, come dice Dostoevskij, gli esseri umani sono degli inveterati imbroglioni, posso dare per buona la risposta del signor Gallo, ma un po’ meno quella del piantone della caserma dell’Arma.
E questo per il semplice fatto che i carabinieri, anche se svolgono un servizio a contatto con la gente, sono un corpo militare, con regole di riservatezza e segretezza di vecchia data. Il fatto che siano stati i militari ad impossessarsi dei resti del disco volante caduto a Roswell nel 1947 e di quello caduto in Lombardia nel 1933, significa che ai militari piace accaparrarsi tecnologia sofisticata da usare contro il nemico, ché di nemici è facile trovarne a bizzeffe quando si ha la volontà di farlo.
Che fin dall’inizio siano stati i militari ad arrivare per primi e a gestire la faccenda degli UFO crash, ha dato un’impronta a quella che sarebbe stata l’ufologia nei decenni seguenti, tanto che al mistero su chi siano i visitatori non umani, va sommato il mistero creato ad arte dai nostri militari che fanno ogni sforzo per tenersi stretto il segreto. Evidentemente, devono avere qualche vantaggio a tenere nascosta la natura degli UFO e dei loro piloti, dal momento che nessuno investe enormi energie per celare un avvenimento se non ha un grosso tornaconto.
E’ stato suggerito che se la popolazione mondiale sapesse cosa accade veramente nei nostri cieli, si farebbe prendere dal panico e si avrebbe caos e anarchia generalizzati. Che l’uomo medio sia infantile e non sappia affrontare la verità può anche essere vero sul piano psicologico, ma la spiegazione del non voler gettare nel panico la gente diventa sempre più traballante ed è anche un pochino offensiva, perché ci danno dei minus habens.
Nel caso specifico, avendo intervistato il signor Aurelio Gasparini, titolare dell’allevamento di struzzi a Pozzuolo del Friuli, distantecinque Km da Mortegliano, ho trovato conferma del fatto che c’è qualcuno che sta depistando le indagini. Indagini che, ripeto, dovrebbero essere appannaggio delle autorità e invece vengono lasciate all’improvvisazione e alla buona volontà di pochi privati cittadini. I carabinieri, infatti, tengono conferenze stampa quando si tratta d’importanti operazioni di polizia: la possibile visita di un alieno non è abbastanza importante per rilasciare dichiarazioni alla stampa?
Il signor Gasparini ci tiene a ribadire, chiudendo possibilmente la questione una volta per tutte, che lui non c’entra in tutta questa storia. Lui è stato coinvolto da qualcuno di cui non si conoscono le generalità e, se i miei sospetti sono fondati, non si sapranno mai.
Il professor Antonio Chiumiento, il più famoso ufologo del Friuli che segue il caso, afferma di aver ricevuto una mail da un allevatore di struzzi, tale Ennio Basso, che diceva di aver visto la creatura aggirarsi nel buio, lamentando anche danni al recinto.
Siccome in zona, a detta del comandante dei vigili, non esistono altri allevamenti di struzzi oltre a quello del Gasparini e io non voglio mettere in dubbio la veridicità delle parole dell’ufologo, viene spontaneo chiedersi chi può aver spedito quella lettera, ammesso che esista un certo Ennio Basso che alleva struzzi senza che nessuno lo sappia.
Non solo, ma si è sparsa la voce che un paio di persone si siano recate dall’allevatore offrendosi di riparare il danno a loro spese. Non saranno mica iMan in Black visti dalla ragazza di Leonard, il testimone chiave, il giorno dopo l’avvistamento, proprio nei pressi della famigerata rotonda?
Sulla presenza dei famosi uomini in nero, resi celebri dall’omonimo film, non posso avere certezze, ma su quella dei volonterosi riparatori di reti non ci sono dubbi: è una frottola, come quella della rete squarciata e degli struzzi scappati.
Dopo vedremo chi e perché può aver messo in giro tali falsità.
Il signor Gasparini mi ha raccontato che ogni estate si tiene a Pozzuolo la festa dello struzzo, con degustazione di specialità di carni del medesimo animale. Quando c’è da riempirsi la ventraia, i miei conterranei crapuloni non si tirano indietro e sono sicuro che se facessero, da qualche parte in Friuli, la festa dell’uomo, non mancherebbero estimatori e buongustai ad assaggiare la prelibatezza delle carni umane. Durante la sagra di Pozzuolo si organizzano gite guidate alla fattoria del signor Gasparini, il quale in un’occasione ha contato fino a 500 persone in visita, con macchine parcheggiate in ogni dove attorno alla sua proprietà.
Facendo da cicerone, gli è successo di raccontare che tre anni fa un cagnetto era entrato nel recinto, non si sa come, e aveva messo nel panico i grossi uccelli, quindici dei quali, a una velocità di 60 Km/h sfondarono la rete e si dispersero nelle campagne. Aurelio e suo figlio Michele impiegarono cinque giorni a recuperarli tutti.
Secondo il signor Gasparini, dunque, fu qualcuno in visita in quella lontana occasione che, nei giorni seguenti all’avvistamento del febbraio scorso, parlò di rete squarciata e di fuga di uno o più struzzi, senza specificare che era una storia vecchia di tre anni fa. Un privato cittadino in vena di fare un dispetto al signor Aurelio.
Io, che sono un po’ più smaliziato, vedo una precisa regia dietro quella mail inviata all’ufologo. C’è qualcuno, in questo come in tanti altri casi, pagato per depistare e il coinvolgimento dell’unico allevatore di struzzi della zona non mira tanto a colpire il Gasparini, ma la credibilità del testimone chiave, Leonard D’Andrea, facendolo passare per chi non riesce a distinguere un uccello esotico da una creatura d’altri mondi.
Con la storiella dello struzzo scappato e con quell’altra dell’uomo sui trampoli, i nostri militari sono convinti di aver messo a tacere l’opinione pubblica, per l’ennesima volta presa in giro, nonché contenta di esserlo. Se ancora ci dovessero essere dubbi, i militari metteranno in campo il CICAP, attraverso il delegato regionale Steno Ferluga, e i quotidiani locali che getteranno discredito sultestimone e su chi si affanna ad indagare, ovvero su Leonard e sul professor Chiumiento.
Di questi due, quello che ci rimette di più è proprio il signor Chiumiento, la cui credibilità rasenta lo zero e che viene accusato di aver inventato di sana pianta l’intera faccenda, in combutta con Leonard, allo scopo di farsi pubblicità per il suo prossimo libro.
Per inciso, sia Steno Ferluga che Margherita Hack, entrambi astrofisici, fanno parte del CICAP, ma il primo sminuisce l’avvistamento e la seconda ammette l’esistenza di razze aliene. E allora, per una volta tanto che forse qualcuno è venuto a farci visita, non si potrebbe avere un comportamento serio da parte del CICAP? O tale organismo è solo un altoparlante dei militari e dell’Establishment? E il Ferluga e la Hack non potrebbero mettersi d’accordo, una buona volta?
Poiché non c’è solo il professore di Porcia ad indagare ma anche altri privati cittadini, se qualcuno dovesse osare fare domande indiscrete verrà tacciato di essere uno stravagante impiccione, ovvero un malato di mente che va a disturbare le autorità per delle sciocchezze. Per delicatezza i giornali taceranno il suo nome come nel caso del ricercatore di Aviano che ha avuto la sfrontatezza di chiedere un appuntamento al procuratore capo del tribunale di Udine, Antonio Bianciardi.
Inoltre, poiché il professor Chiumiento viene preso sotto gamba dai mass-media e attaccato da numerose persone sul web, i militari oltre al classico divide et impera, ottengono il risultato di mostrare alla gente quanto siano litigiosi gli ufologi, che non riescono a mettersi d’accordo neanche tra di loro.
Di modo che, l’ufologo di Aviano viene fatto passare per un impertinente, a me fotocopiano la carta d’identità (perché non si sa mai) e Chiumiento viene dato in pasto agli scettici e a tutti gli altri inveleniti curiosi che da dietro lo schermo di un computer si sentono dei novelli Savonarola.
Forse Chiumiento sbaglia a trincerarsi dietro la privacy, poiché non si rende conto di quanti nemici si stia facendo con le sue stesse mani, solo per voler essere corretti e non divulgare i nominativi degli altri testimoni. I quali non sanno che ogni volta che chiedono l’anonimato è come se piantassero un ulteriore chiodo nella bara della credibilità del professore.
E’ come se stringessero un po’ di più la corda attorno al collo dell’ufologo che, da una parte, si comporta eroicamente come un prete confessore che non svela segreti, ma dall’altra getta alle ortiche la sua credibilità di ricercatore serio e la sua dignità di uomo. Poi, a causa della sua estrema correttezza, ha poco da lamentarsi se riceve contumelie a josa su internet, nei forum dedicati.
L’unico che si salva è Leonard, che abbiamo visto in tivù e di cui non si può mettere in dubbio la buona fede, anche se c’è chi lo fa. Se qualcuno degli altri testimoni presenti presso la rotonda di Mortegliano il sabato, a Oderzo la domenica e alla periferia di Udine il martedì, dovesse farsi avanti e uscire dall’ombra, darebbe uno schiaffo morale agli stolti detrattori e ai critici di Chiumiento e costringerebbe i militari a correre ai ripari. Della serie: quando il gioco si fa duro….
Ma non solo, quelle persone di Pozzo di Codroipo, di Sedegliano e di Talmassons che la stessa sera di sabato 11 febbraio hanno visto la luce, in casa, accendersi e spegnersi, il forno a microonde partire da solo e i cellulari vibrare senza che fossero stati messi in tale modalità, perché non si fanno avanti?
E il quindicenne Denis Tavano, di Sclaunicco, vicino a Mortegliano, che la stessa notte ha inseguito un UFO con il suo Ape Piaggio, perché non si fa avanti?
E come faccio io ad intervistarli se non so dove abitano e Chiumiento si tiene ben stretti i loro indirizzi per non violarne la privacy?
C’è poi la coppia di fidanzati che ha visto e addirittura fotografato l’alieno il 25 febbraio, ben due settimane dopo il primo avvistamento, ma anche loro hanno chiesto l’anonimato. E quindi siamo sempre al punto di partenza!
Per ora l’ufologo di Porcia è utile ai militari e lo lasciano indagare, ma potrebbe arrivare il momento che qualcuno sparisca senza tanto clamore, come da prassi consolidata dei servizi segreti e come già successo molte volte negli USA, con le morti misteriose di astronauti ciarlieri e ufologi troppo invadenti.
Non voglio fare l’uccello del malaugurio, ma se qui stiamo giocando con il fuoco e dietro le saltuarie visite di esseri non umani c’è qualcosa di grosso che viene nascosto, i servizi segreti e le altre consorterie militari non si faranno scrupolo, in perfetto stile mafioso, a far fuori gl’importuni ficcanaso.
Concludendo, la mia opinione è che l’essere (o gli esseri) visto tra l’undici e il venticinque febbraio è un robot militare fatto circolare per testare le reazioni della gente, in un gigantesco esperimento sociale che sfocerà nella finta invasione aliena prossima ventura.
Un’invasione a colpi di ologrammi, in cui i dischi volanti ostili saranno falsi ma i morti saranno veri. L’umanità sgomenta chiederà a gran voce l’unione di tutti gli eserciti per sconfiggere gl’invasori e i militari del NWO saranno ben felici di offrire la soluzione al problema da essi stessi creato.
Passata la buriana, con qualche milioncino di morti, l’umanità si ritroverà sotto un governo unico, con un’unica moneta elettronica, un’unica religione, un’unica polizia e ovviamente un unico esercito vittorioso.
L’oligarchia al potere si farà servire da qualche milione di schiavi, ci chiameranno “Lulu”com’era nei loro piani originali e magari a qualche alto papavero verrà in mente di farci costruire delle piramidi. Vecchio vizietto.
La storia, ciclica, si ripete. Torneremo all’epoca dei faraoni, gli struzzi torneranno a correre liberi nella savana e di ufologi non ce ne sarà più bisogno.