Certamente il quesito è: ma potremo mai viaggiare come i dischi volanti? Dubbi, domande e risposte non mancheranno mai, ma..qualcosa sembra muoversi negli ultimi anni, a riguardo della nostra propulsione e viaggi sempre più indirizzati verso l' impossibile attuale: la propulsione al plasma, sembra essere un buon argomento su cui interessarsi, allora. Ma come funziona un disco al plasma? Com’è noto, quest’ultimo è un “quarto stato della materia” (dopo quelli solido, liquido e gassoso), composto da gas ionizzato con elettroni ed atomi cui sono stati strappati gli elettroni. Oltre che in laboratorio, il plasma puo’ essere realizzato anche in maniera involontaria (ad esempio, quando le navicelle spaziali rientrano surriscaldando l’aria). L’uso di una tecnologia al plasma concretizza un sistema avveniristico di propulsione aerospaziale, che esonera da molti vincoli aerodinamici i mezzi piu’ pesanti dell’aria. I laboratori Sandia e Livermoore svilupparono la retroingegneria MFD. Il Governo farà di tutto per proteggere questa tecnologia. Il plasma, basato sul mercurio, è pressurizzato a 250.000 atmosfere a una temperatura di 150 gradi Kelvin e accelerato a 50.000 giri al minuto per creare un plasma super conduttore capace di alterare la gravità. L’MFD genera un campo magnetico a vortice, che interrompe o neutralizza l’89% degli effetti della gravità su una massa posta nelle sue vicinanze.
Non fraintendetemi: non è antigravità. L’antigravità produce una forza propulsiva che può essere usata anche come mezzo di spinta del velivolo. L’MFD invece crea una "interruzione" dell’attrazione gravitazionale terrestre sulla massa interna all’acceleratore circolare. La massa dell’acceleratore circolare e tutta la massa al suo interno, come la capsula che porta l’equipaggio, l’avionica, i sistemi MFD, il carburante, i sistemi di supporto vitale dell’equipaggio e il reattore nucleare sono ridotti dell’89%. Ciò fa sì che il veicolo diventi estremamente leggero e in grado di effettuare e manovrare meglio di qualsiasi altro velivolo, eccetto naturalmente gli UFO, che noi non abbiamo costruito.
Il TR-3B è una piattaforma di ricognizione ad alta altitudine Stealth, con un tempo indefinito di intervallo. Una volta giunto velocemente ad alta quota, non ci vuole molta propulsione per mantenere l’altitudine. A Groom Lake sono corse voci di un nuovo elemento, capace di catalizzare il plasma. Con la massa del veicolo ridotto dell’89%, l’aereo può volare a Mach 9, sia in verticale che in orizzontale. Le mie fonti dicono che tale performance è limitata solo dallo stress che il pilota umano può sopportare, che in realtà è molto, considerando che, oltre alla riduzione della massa, anche le pressioni gravitazionali sul pilota ("G", ndr) sono ridotti dell’89%. L’equipaggio del TR-3B dovrebbe essere in grado di elevarsi facilmente, a 40 giri al secondo.
La propulsione del TR-3B è fornita da propulsori multifunzione montati sul fondo, ad ogni lato della piattaforma triangolare. Il TR-3 è un veicolo a velocità sub Mach, fino a quando non raggiunge un’altitudine superiore a 36.000 metri, allora solo Dio sa quanto può sfrecciare veloce! I tre ugelli multifunzionali, montati ad ogni lato del velivolo triangolare, usano idrogeno o metano ed ossigeno come propellente. In un sistema propulsivo liquido a ossigeno/idrogeno, l’85% della massa propellente è ossigeno.
I missili nucleari termici usano un propellente all’idrogeno, accresciuto dall’ossigeno per ottenere una propulsione aggiuntiva. Il reattore riscalda l’idrogeno liquido e inietta l’ossigeno liquido nell’ugello supersonico, in modo che l’idrogeno bruci contemporaneamente all’ossigeno liquido nel postbruciatore. Il sistema propulsivo multifunzione può operare nell’atmosfera, con la propulsione fornita dal reattore nucleare, nella stratosfera con la propulsione all’idrogeno e in orbita con la propulsione combinata idrogeno/ossigeno. I tre ugelli devono solo spingere l’11 per cento della massa del TR-3B top secret. Si ritiene che i motori siano costruiti dalla ditta Rockwell.
Ma non è tutto:
Al diparimento di ingegneria meccanica e aerospaziale dell' Università della Florida, il professore associato Subrata Roy, ha presentato una domanda di brevetto per un velivolo di forma discoidale, che ricorda le astronavi viste in innumerevoli film di Hollywood. Roy, tuttavia, chiama i suoi velivoli: “wingless electromagnetic air vehicle", ovvero:
"velivoli a vento elettromagnetico senza ali" (in sigla: WEAV).
Il prototipo proposto è piccolo - l'aeromobile misura meno di sei pollici in tutto - e sarà alimentato con batterie di bordo.
Roy ha detto che il modello da lui ideato può essere eseguito anche con proporzioni molto più grandi, e non solo in miniatura, come da lui progettato.
Le funzioni più "ovvie" di tale "oggetto" sarebbero di sorveglianza e di navigazione (progettandolo con piccole dimensioni). Il velivolo,ad esempio, potrebbe essere utilizzato per il trasporto di una macchina fotografica o di una videocamera, ed essere controllato da un telecomando a grandi distanze, ha detto il Prof. Subrata.
Egli ha inoltre dichiarato che il suo disco volante, un giorno potrebbe anche spaziare attraverso atmosfere diverse da quelle proprie della Terra. Ad esempio, l'aeromobile sarebbe un velivolo ideale per l'esplorazione di Titano,o della sesta luna di Saturno, che è ad alta densità e bassa gravità.
La US Air Force e la NASA hanno espresso un acceso interesse per l'aeromobile in questione, e l'università in cui egli lavora ha già richiesto la licenza per la progettazione.
"Questo è un concetto assai innovativo, e se avrà successo, sarà rivoluzionario," ha detto il Prof. Roy.
Il velivolo sarà alimentato da un fenomeno chiamato magnetoidrodinamica, ovvero dalla forza creata quando una corrente o un campo magnetico passano attraverso un fluido conduttore. Nel caso specifico di questi aeromobili, il fluido conduttore verrà creato da elettrodi che coprono tutte le superfici del veicolo e ionizzano l'aria circostante in plasma.
La forza creata facendo passare una corrente elettrica attraverso il plasma,spinge via l'aria circostante, e la rotazione di quest'aria a sua volta (oltre a creare degli slanci ascensionali), assicura una certa stabilità contro le raffiche di vento.
Al fine di massimizzare la superficie di contatto tra l'aria e il velivolo,il design dello stesso è stato concepito parzialmente cavo e con parecchie curve.
Uno degli aspetti più rivoluzionari di questa tecnologia, che si basa essenzialmente sulla magnetoidrodinamica, è che il velivolo non avrà alcuna parte in movimento. La mancanza di parti meccaniche, come ad esempio eliche o motori a reazione, dovrebbe fornire enorme affidabilità, ha detto Roy. Tale disegno consentirà anche al WEAV,di oscillare e decollare verticalmente.
Anche se sulla carta il design promette bene, in realtà comunque potrebbero palesarsi parecchie difficoltà tecniche, una volta che tale velivolo verrebbe costruito.
Nessun aeromobile con propulsione al plasma, ha mai preso il volo con successo, qui sulla Terra. Tale design ha invece trovato un certo successo nello spazio, dove gravità e attrito sono ridotti al minimo.
Inoltre, la fonte di energia dev' essere estremamente leggera ma in grado di produrre energia sufficiente per generare il plasma necessario. Per non parlare poi del fatto che lo stesso plasma, che permetterà alll'aeromobile di volare,dovrà anche interferire con determinate onde elettromagnetiche, necessarie per la comunicazione con il velivolo.
Roy è sicuro che l'unicità del suo velivolo permetterà di azzerare gli ostacoli tecnologici;
concludendo con questa frase:
"Certo il rischio è enorme, ma così è il payoff", ha detto. "In caso di successo, avremo un aeromobile, un disco volante e un elicottero, il tutto in un unico oggetto".
"velivoli a vento elettromagnetico senza ali" (in sigla: WEAV).
Il prototipo proposto è piccolo - l'aeromobile misura meno di sei pollici in tutto - e sarà alimentato con batterie di bordo.
Roy ha detto che il modello da lui ideato può essere eseguito anche con proporzioni molto più grandi, e non solo in miniatura, come da lui progettato.
Le funzioni più "ovvie" di tale "oggetto" sarebbero di sorveglianza e di navigazione (progettandolo con piccole dimensioni). Il velivolo,ad esempio, potrebbe essere utilizzato per il trasporto di una macchina fotografica o di una videocamera, ed essere controllato da un telecomando a grandi distanze, ha detto il Prof. Subrata.
Egli ha inoltre dichiarato che il suo disco volante, un giorno potrebbe anche spaziare attraverso atmosfere diverse da quelle proprie della Terra. Ad esempio, l'aeromobile sarebbe un velivolo ideale per l'esplorazione di Titano,o della sesta luna di Saturno, che è ad alta densità e bassa gravità.
La US Air Force e la NASA hanno espresso un acceso interesse per l'aeromobile in questione, e l'università in cui egli lavora ha già richiesto la licenza per la progettazione.
"Questo è un concetto assai innovativo, e se avrà successo, sarà rivoluzionario," ha detto il Prof. Roy.
Il velivolo sarà alimentato da un fenomeno chiamato magnetoidrodinamica, ovvero dalla forza creata quando una corrente o un campo magnetico passano attraverso un fluido conduttore. Nel caso specifico di questi aeromobili, il fluido conduttore verrà creato da elettrodi che coprono tutte le superfici del veicolo e ionizzano l'aria circostante in plasma.
La forza creata facendo passare una corrente elettrica attraverso il plasma,spinge via l'aria circostante, e la rotazione di quest'aria a sua volta (oltre a creare degli slanci ascensionali), assicura una certa stabilità contro le raffiche di vento.
Al fine di massimizzare la superficie di contatto tra l'aria e il velivolo,il design dello stesso è stato concepito parzialmente cavo e con parecchie curve.
Uno degli aspetti più rivoluzionari di questa tecnologia, che si basa essenzialmente sulla magnetoidrodinamica, è che il velivolo non avrà alcuna parte in movimento. La mancanza di parti meccaniche, come ad esempio eliche o motori a reazione, dovrebbe fornire enorme affidabilità, ha detto Roy. Tale disegno consentirà anche al WEAV,di oscillare e decollare verticalmente.
Anche se sulla carta il design promette bene, in realtà comunque potrebbero palesarsi parecchie difficoltà tecniche, una volta che tale velivolo verrebbe costruito.
Nessun aeromobile con propulsione al plasma, ha mai preso il volo con successo, qui sulla Terra. Tale design ha invece trovato un certo successo nello spazio, dove gravità e attrito sono ridotti al minimo.
Inoltre, la fonte di energia dev' essere estremamente leggera ma in grado di produrre energia sufficiente per generare il plasma necessario. Per non parlare poi del fatto che lo stesso plasma, che permetterà alll'aeromobile di volare,dovrà anche interferire con determinate onde elettromagnetiche, necessarie per la comunicazione con il velivolo.
Roy è sicuro che l'unicità del suo velivolo permetterà di azzerare gli ostacoli tecnologici;
concludendo con questa frase:
"Certo il rischio è enorme, ma così è il payoff", ha detto. "In caso di successo, avremo un aeromobile, un disco volante e un elicottero, il tutto in un unico oggetto".
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