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L'AMORE DI DIO PER GLI ESSERI UMANI E TENERO COME IL BACIO CHE MARIA DIEDE A GESU APPENA NACQUE Redazione di Loris Paglia

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giovedì 14 maggio 2015

UNA MONGOLFIERA PER VIAGGIARE NELLO SPAZIO



E' l'ambizioso progetto di una compagnia americana: costruire un pallone ad elio agganciato a una capsula pressurizzata per portare a 30 chilometri di altitudine 8 passeggeri per volta. A quell'altezza niente effetto microgravità ma vista mozzafiato e anche nuove possibilità di studio per i ricercatori aerospaziali.

Se il vostro sogno è quello di viaggiare dello spazio ma pensate che il viaggio su un razzo possa essere troppo per voi (il costo di un biglietto è di 250 mila dollari), una società dell’Arizona ha progettato una mongolfiera spaziale, un modo alternativo e meno costoso di pensare al turismo spaziale.
L’ambizioso progetto è della World Wide Enterprises (posseduta in parte dalla Paragon Space Development Corp.) e consiste in un pallone a cui è agganciata una capsula pressurizzata.
Alla “modica” cifra di 75 mila dollari potreste volare a un’altitudine di 30 chilometri dalla superficie terrestre, ben al di sotto della quota raggiunta dallo spazioplano sub-orbitale sperimentale SpaceShipTwo, che può arrivare anche a 110 chilometri di altitudine. Nel caso di World Wide, quindi, il punto non è tanto l’altitudine ma la vista mozzafiato.
“Potete stare seduti godendovi la vostra bibita preferita e guardando lo spettacolo della Terra vista dall’alto”, ha detto la presidente e co-fondatrice della Paragon, Jane Poynter. “Si può restare a quell’altitudine per ore o anche giorni se motivi di ricerca scientifica lo richiedessero”, ha aggiunto.
I primi biglietti verranno venduti fra qualche mese, dicono i promotori del progetto. L’intento è quello di costruire un pallone pieno di elio, con un diametro pari a un campo di calcio, in grado di trasportare fino a otto passeggeri.
La Paragon e una manciata di altre aziende aerospaziali stanno cercando di sviluppare soluzioni innovative che consentano alle persone senza una formazione da astronauta di raggiungere lo spazio esterno o almeno avvicinarsi ad esso. I primi voli non inizieranno prima del 2016. La compagnia non punta solo al mercato statunitense ma pensa di spingersi anche oltre.
La location dei primi lanci, molto probabilmente, sarà a Las Cruces, in New Mexico, dallo Spaceport America (uno degli otto siti autorizzati). I fortunati proprietari del biglietto saranno al sicuro e protetti da una capsula pressurizzata dotata di ampie finestre e sistemi di supporto vitale progettati per resistere alle temperature estreme.
Non si arriverà alle altitudini importanti di altri progetti di turismo spaziale, ma i passeggeri non dovranno indossare tute spaziali o maschere di ossigeno, quindi il viaggio sarà più confortevole. “Pensiamo di effettuare i lanci di notte così che i passeggeri possano svegliarsi con lo spettacolo dell’alba sulla Terra, ammirando la trasformazione della superficie col sorgere del Sole”, ha detto ancora MacCallum.
In media un viaggio dovrebbe durare circa sei ore. La discesa avverrà in 20-40 minuti e la capsula atterrerà su dei pattini, mentre due piloti scollegheranno la capsula dal pallone e quindi utilizzeranno una sorta di ala curva regolabile, come quella di un parapendio, per controllare la discesa. Le sfide più grandi, al momento, sono quelle legate alla stabilità della capsula e del pallone, realizzato con un film di polietilene ad alte prestazioni.

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